Matteo Fanciulli ha deciso di dimettersi dalla segreteria cittadina del Pd. L’annuncio - sarà un caso - lo ha dato lui stesso e sul suo profilo facebook, nel corso di quell’interminabile discussione nata in questi giorni intorno alle nomine della Fondazione dello storico Carnevale di Ivrea. “Sì! E’ vero vado via - ci dice - da settembre ricoprirò un ruolo importante nella mia azienda. L’impegno manageriale non mi consente di ricoprire questo ruolo. Arriverei sempre in ritardo e sarebbe poco serio. Sicuramente ci sarò, e sarò a disposisiozne del partito, fino al referendum. Dopo si vedrà...”. E subito sono comparsi, tra gli altri, i “mi piace” di Andrea Benedino e Gianni Cimalando, ma anche il rimprovero di Franco Giorgio (“Non si scende dal carro in campagna elettorale”) e qualche critiche feroce agli attuali amministratori comunali da parte di Franco Lodi (“Ma come fa il sindaco a dire che i vecchi dirigenti Olivetti hanno ancora una certa influenza. Non è neanche in grado di zittirli”) e Rita Munari (“Se i grilllini vincono non sarà colpa delle divisioni ma del modo con il quale il sindaco ha governato la città”). Inutile sperare in una bella dichiarazione shock di Matteo Fanciulli. Della serie “Della Pepa e Ballurio mi hanno stufato!”. Non la fa, forse neanche la pensa, anche se a dire il vero, sul “Carnevale” e sulla “carnevalata” delle nomine, un’idea ce l’ha e ce la dice pure. “Mi auguro - commenta - che prevalga il buon senso, ma sono convinto che il sindaco nominerà sia Alberto Alma sia Piero Gillardi, sennò la vedo dura...”.E l’intervista su La Stampa? E l’attacco frontale al Presidente del consiglio Elisabetta Ballurio...? Avrà anche ragione Fanciulli, ma se mercoledì Della Pepa dovesse davvero pronunciare i nomi che in queste settimane sono stati sulle bocca di tutti, sarebbe un po’ come ammettere d’aver fatto il diavolo a quattro per niente. Una specie di “matto” da legare. Da qui in avanti, senza un segretario di partito, a due anni dalle elezioni, con i grillini che avanzano, vogliamo proprio vedere chi si prenderà mai la briga, e il mal di pancia, di rimettere insieme le due fazioni che son poi le stesse trovate da Fanciulli nel novembre scorso, quando vinse il congresso con 108 voti, contro gli 86 di Elisa Mulas. Sarà forse anche un po’ per questo che nel manifesto preparato per annunciare la tradizionale Festa dell’Unità si è inserito un logo del Partito Democratico talmente piccolo che quasi non si vede? E anche questa sta nell’elenco delle decisioni destinate a sollevare un mare di polemiche, fors’anche più di quelle sul Carnevale, tra il vecchio e il nuovo, tra i renziani e tutti gli altri. E delle due l’una. O se la stanno inventando davvero a tavolino e all’ultimo minuto per fare “l’ammuina” e distogliere l’attenzione sulla Fondazione, o a Ivrea, quelli del Pd, han davvero una voglia matta di litigare...
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