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31 Dicembre 2025 - 14:22
Funivia del Monte Moro, dopo l’incidente cresce la pressione su sicurezza e gestione. La Fit Cisl chiede chiarezza immediata
La giornata del 30 dicembre a Macugnaga, in alta Val Anzasca, resterà a lungo impressa come una delle più delicate per il comprensorio del Monte Moro. Un incidente tecnico alla funivia, avvenuto poco dopo le 11.25 alla stazione di monte del Passo del Moro, a circa 2.800 metri di quota, ha innescato una lunga e complessa emergenza, conclusasi solo nel primo pomeriggio con l’evacuazione completa delle persone rimaste bloccate in quota.
Secondo la ricostruzione fornita dai soccorritori e successivamente confermata dai vigili del fuoco, due cabine sono rimaste coinvolte nell’incidente: una ha urtato la barriera della stazione di arrivo a monte, l’altra ha impattato contro la stazione di valle. Nella cabina arrivata in quota si trovavano 15 passeggeri: tre di loro sono rimasti feriti, mentre a valle è rimasto ferito anche il manovratore dell’impianto. Nessuno è in pericolo di vita, ma l’episodio ha avuto conseguenze rilevanti sul piano operativo, sanitario e psicologico.
Dalle prime informazioni tecniche, l’impianto non avrebbe correttamente decelerato in fase di ingresso in stazione. A spiegarlo è stato l’amministratore della Macugnaga Trasporti e Servizi, Filippo Besozzi, che ha parlato di un inconveniente tecnico con attivazione dei sistemi di emergenza. Le cause esatte del malfunzionamento restano però oggetto di accertamenti specialistici, che dovranno stabilire se vi siano responsabilità, criticità strutturali o anomalie nei sistemi di frenata.

L’impatto ha imposto l’immediato stop dell’impianto. Alla stazione di monte e nell’area del Passo del Moro sono rimaste bloccate circa cento persone, tra 94 turisti e cinque lavoratori, tra cui famiglie e sciatori. Le piste sono state chiuse e l’area è rimasta isolata per diverse ore. Considerate la quota elevata, le condizioni ambientali e l’impossibilità di ripristinare la funivia in sicurezza, è stato attivato il piano di evacuazione dall’alto.
Le operazioni sono state coordinate dai vigili del fuoco, con l’impiego di due elicotteri, il Drago 166 e il Drago 61, affiancati dal Soccorso Alpino e dal 118. Il recupero delle persone è avvenuto in modo graduale, con tempi tecnici non comprimibili, fino alla conclusione dell’evacuazione nel primo pomeriggio. Tutti i presenti sono stati riportati a valle senza ulteriori conseguenze sanitarie.
Un elemento che ha contribuito a contenere gli effetti dell’incidente è stata la presenza casuale di personale sanitario in quota, che ha consentito un primo intervento immediato sui feriti in attesa dell’eliambulanza. In totale, secondo quanto riferito, sei persone sono state coinvolte dal punto di vista sanitario, con ferite giudicate lievi o comunque non gravi.
L’episodio ha riacceso l’attenzione sulla storia e sulla manutenzione dell’impianto del Monte Moro. La funivia è una struttura storica, costruita nel 1962, ma sottoposta a una revisione generale all’inizio del 2023, con la sostituzione di motori, pulegge e cabine. L’intervento, dal valore complessivo di due milioni di euro, era stato finanziato per 1,8 milioni dalla Regione Piemonte e per 200mila euro dal Comune di Macugnaga. Un dato che rende ora centrale il tema delle verifiche successive ai lavori e dell’efficacia dei controlli.
È in questo contesto che si inserisce la presa di posizione della Fit Cisl Piemonte, che ha espresso profondo sgomento per quanto accaduto. Il sindacato ha innanzitutto rivolto un augurio di pronta guarigione alle persone ferite, sottolineando anche le conseguenze psicologiche per chi si è trovato improvvisamente bloccato in quota in condizioni di forte stress.
Accanto alla vicinanza ai passeggeri, la Fit Cisl ha ringraziato tutti i soggetti impegnati nei soccorsi – vigili del fuoco, soccorso alpino, personale sanitario – per la professionalità dimostrata in una situazione complessa. Ma il cuore della presa di posizione riguarda i lavoratori della Macugnaga Trasporti e Servizi, definiti “coinvolti loro malgrado” in un episodio che li colpisce sul piano umano e professionale.
Il sindacato chiede esplicitamente di evitare giudizi affrettati e sottolinea la necessità di tutelare chi ogni giorno opera sugli impianti. Allo stesso tempo, però, la Fit Cisl chiede un confronto urgente con il sindaco di Macugnaga, in qualità di proprietario dell’impianto, e con il legale rappresentante della società di gestione, per fare chiarezza sullo stato della funivia, sulle procedure di sicurezza e sulle prospettive future del servizio.
La linea è netta: la sicurezza nel trasporto a fune deve restare un valore non negoziabile. In territori montani come quello di Macugnaga, gli impianti non sono solo un’infrastruttura turistica, ma un presidio economico e sociale essenziale. La giornata del Monte Moro si chiude senza vittime, ma lascia aperti interrogativi importanti sulla gestione, sui controlli e sulla prevenzione. Ed è su questi punti che, nelle prossime settimane, si giocherà una partita decisiva per il futuro del comprensorio e per la fiducia di lavoratori e utenti.
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