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29 Dicembre 2025 - 21:56
Alice Ravinale, capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra
In Piemonte potrebbero andare perdute risorse importanti destinate al Terzo settore. A lanciare l’allarme è Alice Ravinale, capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra in Consiglio regionale, che segnala il rischio concreto di perdere 1,4 milioni di euro già assegnati alla Regione ma non ancora messi a bando.
Secondo quanto evidenziato da Ravinale, l’anno si avvia alla conclusione senza che la Regione abbia avviato il nuovo bando di sostegno alle attività di interesse generale di rilevanza locale degli enti del Terzo settore. L’ultimo bando risale infatti al 2023 ed era strutturato su base biennale. Da allora, nonostante la disponibilità di nuove risorse, non sono stati compiuti i passaggi necessari per renderle effettivamente utilizzabili.
Il quadro finanziario è già definito a livello nazionale. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha stanziato complessivamente 4.940.150 euro per il Piemonte. Tuttavia, come spiega Ravinale, la Regione può utilizzare e mettere a bando queste somme solo attraverso la sottoscrizione di specifici accordi di programma con il ministero. Accordi che, allo stato attuale, non risulterebbero ancora approvati.
Il punto più critico riguarda le scadenze. Il provvedimento ministeriale di stanziamento delle risorse, adottato il 7 agosto 2025, stabilisce in modo esplicito che, in assenza della firma dell’accordo, i fondi assegnati alle Regioni vengano ridestinati a progetti a valenza nazionale. Per il Piemonte, la quota relativa al 2025 ammonta a 1.413.687 euro, una cifra che rischia quindi di sfumare definitivamente.
La capogruppo Avs ha già portato la questione all’attenzione dell’amministrazione regionale. Prima di Natale ha presentato una interrogazione formale, chiedendo chiarimenti sui tempi e sulle intenzioni della giunta. «Spero di ricevere presto una smentita da parte della giunta regionale», afferma Ravinale, sottolineando come il Terzo settore piemontese non possa permettersi di rinunciare a risorse di questa portata a causa di ritardi amministrativi.
Il tema tocca un ambito particolarmente sensibile, quello delle associazioni, cooperative e realtà del volontariato, che in Piemonte svolgono un ruolo centrale nei servizi sociali, culturali e di prossimità. Il mancato utilizzo dei fondi rischierebbe di tradursi in minori opportunità e in un indebolimento del tessuto sociale locale, proprio in una fase in cui il sostegno pubblico resta fondamentale.
Ora la palla passa alla giunta regionale, chiamata a chiarire se gli accordi con il ministero siano in fase di definizione o se il rischio paventato da Avs sia concreto. Una risposta attesa non solo in Consiglio regionale, ma anche da centinaia di enti che guardano a quei fondi come a una risorsa essenziale per portare avanti le proprie attività.
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