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29 Dicembre 2025 - 18:59
Su alcune tratte nessun aumento, rincaro maggiore su Ivrea-Torino-Piacenza (+8,03%)
Scattano gli adeguamenti tariffari sulle autostrade italiane, ma il quadro che emerge è tutt’altro che uniforme. L’aumento medio dell’1,5% riguarda la quasi totalità delle concessioni autostradali, con una serie di eccezioni che vanno dal blocco totale dei rincari fino a variazioni più marcate su specifiche tratte, come nel caso dell’Ivrea-Torino-Piacenza, dove la tabella ufficiale del Mit indica una variazione del +8,03%.
Secondo quanto spiegato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’adeguamento dell’1,5% si applica in via generale, ma non coinvolge alcune società concessionarie che si trovano ancora all’interno del periodo regolatorio previsto dagli atti convenzionali. In particolare, per Concessioni del Tirreno p.A. (tronchi A10 e A12), Ivrea-Torino-Piacenza p.A. (tronchi A5 e A21) e Strada dei Parchi p.A., «in vigenza di periodo regolatorio, non sono previsti aumenti tariffari a carico dell'utenza, in linea con i rispettivi Atti convenzionali vigenti».

Sempre secondo il Ministero, per Strada dei Parchi e Alto Adriatico, con Pef in aggiornamento, le tariffe restano invariate. Diverso il caso della concessionaria Salerno-Pompei-Napoli, alla quale viene riconosciuto un aumento pari all’1,925%, in presenza di un Pef vigente. Per la Autostrada del Brennero p.A. è invece previsto un adeguamento tariffario dell’1,46%. Il Mit chiarisce che si tratta di una società «con concessione scaduta, per la quale è in corso il riaffidamento della medesima».
A sorprendere è però il dato relativo alla Ivrea-Torino-Piacenza, dove nella tabella del Ministero la variazione è indicata come negativa dell’8,03%, elemento che si discosta dal quadro generale e che alimenta interrogativi sulla lettura complessiva degli adeguamenti. Anche per Concessioni del Tirreno, le variazioni riportate risultano significative: -3,69% per il tronco A10 e -6,3% per l’A12.
Un mosaico di percentuali che restituisce un sistema tariffario frammentato, legato ai diversi regimi concessori e allo stato dei piani economico-finanziari. Per gli automobilisti, il risultato è un inizio d’anno all’insegna dell’incertezza, con aumenti generalizzati ma corretti da eccezioni, congelamenti e variazioni che cambiano sensibilmente da una tratta all’altra.
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