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Cirio e Testolin ad Aosta: nasce un tavolo permanente su infrastrutture tra Piemonte e Valle d’Aosta

Al centro dell’incontro viabilità, ferrovia Ivrea-Aosta, Monte Bianco e futuro del Parco del Gran Paradiso

Cirio e Testolin ad Aosta: nasce un tavolo permanente su infrastrutture tra Piemonte e Valle d’Aosta

Cirio e Testolin ad Aosta: nasce un tavolo permanente su infrastrutture tra Piemonte e Valle d’Aosta

Un tavolo permanente per affrontare in modo stabile e coordinato i nodi delle infrastrutture e dei trasporti tra Piemonte e Valle d’Aosta. È questo il risultato più concreto dell’incontro che si è svolto oggi ad Aosta tra il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il presidente della Regione Valle d’Aosta Renzo Testolin, un faccia a faccia che ha segnato un momento di consolidamento dei rapporti istituzionali tra le due Regioni e un confronto diretto sui dossier più delicati che uniscono – e spesso mettono alla prova – i due territori.

Al centro della discussione ci sono state innanzitutto le vie di collegamento, tema cruciale sia per i pendolari sia per i flussi turistici. I due presidenti hanno fatto il punto sull’elettrificazione della linea ferroviaria Ivrea-Aosta, considerata un passaggio strategico per migliorare l’accessibilità della Valle e ridurre l’isolamento infrastrutturale. È stato inoltre analizzato lo stato degli interventi sulla bretella Ivrea-Santhià, con particolare attenzione al viadotto Camolesa, spesso al centro di criticità nei periodi di maggiore affluenza turistica.

Un altro tema affrontato riguarda la frana in località Chiappetti, a Quincinetto, dove è stata ribadita la massima attenzione per il completamento del manufatto di contenimento. Un’opera considerata fondamentale non solo per la sicurezza immediata, ma anche come base per ulteriori interventi di riduzione del rischio lungo uno dei tratti più sensibili della viabilità tra le due Regioni.

Proprio la complessità e la continuità di questi problemi ha portato Cirio e Testolin a concordare la nascita di un Tavolo di lavoro permanente, che si riunirà tre volte l’anno. Uno strumento pensato per monitorare gli interventi in corso, programmare quelli futuri e affrontare in modo condiviso le criticità infrastrutturali che incidono profondamente sulla vita economica e sociale dei due territori.

«Ho voluto essere oggi ad Aosta per incontrare il presidente Testolin rieletto alla guida della Regione che con il Piemonte ha rapporti non solo geografici ma anche di storia, cultura e legami storici», ha spiegato Alberto Cirio, sottolineando come il confronto abbia riguardato «i tanti dossier aperti, a partire dalle infrastrutture tra le due regioni», ma anche «gli studi in corso sul raddoppio del tunnel del Monte Bianco». Cirio ha precisato che il Tavolo permanente servirà a «monitorare gli interventi in corso e quelli che partiranno» e ha annunciato che nelle prime settimane del 2026 è previsto un incontro con i vertici del Parco Nazionale del Gran Paradiso, anche in vista del rinnovo del Consiglio di amministrazione.

Il tema del Parco del Gran Paradiso è stato infatti un altro punto centrale del colloquio. I due presidenti hanno ribadito la funzione cruciale dell’area protetta e l’importanza di coinvolgere le comunità locali in tutte le decisioni che riguardano la sua gestione. L’obiettivo condiviso è quello di lavorare in pieno accordo per la valorizzazione del Parco, tenendo conto delle istanze dei territori e delle prospettive future, comprese eventuali riflessioni sul perimetro dell’area protetta.

«È stato un momento costruttivo», ha commentato Renzo Testolin, sottolineando come il dialogo con il Piemonte sia essenziale per affrontare criticità comuni. «Insieme potremo approfondire meglio i problemi e dare più forza alla nostra azione», ha detto il presidente valdostano, ringraziando Cirio per la disponibilità e auspicando che il confronto prosegua con regolarità, in particolare sui temi della viabilità, della ferrovia e del Parco Nazionale del Gran Paradiso, che rappresenta «una priorità per le comunità interessate».

L’incontro di Aosta segna così l’avvio di una fase di collaborazione più strutturata tra Piemonte e Valle d’Aosta, con l’obiettivo di trasformare criticità storiche in occasioni di lavoro comune e di pianificazione condivisa.

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