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Bilancio regionale congelato: il Piemonte va in esercizio provvisorio. Ecco cosa vuol dire

Via libera del Consiglio regionale: cosa significa e quali effetti avrà fino a gennaio

Bilancio regionale congelato: il Piemonte va in esercizio provvisorio. Ecco cosa vuol dire

Bilancio regionale congelato: il Piemonte va in esercizio provvisorio. Ecco cosa vuol dire (foto: Tronzano e Cirio)

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato il via libera all’esercizio provvisorio del bilancio 2026, consentendo alla Regione di continuare a operare in assenza del bilancio di previsione. Il provvedimento è passato con 38 voti favorevoli, mentre sette consiglieri non si sono espressi. La maggioranza punta ora a portare il bilancio vero e proprio in aula nel mese di gennaio.

Ma cosa significa, concretamente, esercizio provvisorio? E quali sono le conseguenze per l’azione della Regione e per i cittadini?

L’esercizio provvisorio è uno strumento previsto dalla legge che scatta quando il bilancio di previsione non viene approvato entro il 31 dicembre. Non è un’anomalia né un commissariamento: consente all’ente di continuare a funzionare, ma con margini di manovra molto limitati. In questa fase la Regione può impegnare e spendere risorse solo per l’ordinaria amministrazione, entro limiti temporali e quantitativi ben precisi.

Alberto Cirio | Regione Piemonte

Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte

In particolare, durante l’esercizio provvisorio possono essere garantite esclusivamente le spese obbligatorie e indifferibili. Parliamo di sanità, servizi essenziali, stipendi, contratti già in essere, interventi legati al Pnrr, emergenze e tutela dell’incolumità pubblica. Sono invece bloccate o rinviate tutte le nuove politiche, i nuovi investimenti, i bandi non ancora avviati e le spese discrezionali che richiederebbero una scelta politica piena.

A spiegare la scelta è stata la relatrice di maggioranza Debora Biglia (Forza Italia), che ha definito l’esercizio provvisorio «uno strumento necessario e di responsabilità», utile a evitare la paralisi dell’ente. Secondo Biglia, la Regione può così continuare a governare senza penalizzare alcun settore strategico, in attesa dell’approvazione del bilancio di previsione. «Restano pienamente garantite tutte le spese obbligatorie – ha sottolineato – e nessun ambito viene messo a rischio».

Il limite, però, è evidente: la politica resta congelata. L’esercizio provvisorio non consente di avviare nuove iniziative né di imprimere indirizzi strategici. È una fase di gestione, non di progettazione. Ed è proprio questo il punto critico che ciclicamente riemerge ogni volta che si ricorre a questo strumento.

Biglia ha collegato il passaggio a un percorso più ampio, richiamando l’impegno dell’assessore al Bilancio Maurizio Tronzano a ridurre i tempi di approvazione del bilancio di previsione, così da evitare in futuro il ricorso all’esercizio provvisorio. L’obiettivo dichiarato è arrivare progressivamente a un’approvazione del bilancio sempre più anticipata.

Dal fronte dell’opposizione, il relatore di minoranza Fabio Isnardi (Pd) ha scelto toni sobri, rinunciando a un intervento articolato. Ha però fatto notare che «sarebbe bello approvare il bilancio entro il 31 dicembre», evitando una fase che, per definizione, costringe la Regione alla sola ordinaria amministrazione.

In sintesi, l’esercizio provvisorio non blocca la macchina regionale ma ne riduce la velocità. I servizi continuano, le emergenze vengono gestite, ma le scelte politiche vere restano sospese. Tutto è ora rinviato a gennaio, quando il bilancio di previsione 2026 dovrà essere discusso e approvato, trasformando la gestione minima in programmazione piena. È lì che si misurerà davvero la capacità della Regione di uscire dal congelamento e tornare a decidere.

Maurizio Tronzano, assessore al bilancio

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