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23 Dicembre 2025 - 13:52
Mutui degli enti locali, Cdp apre alla rinegoziazione per oltre 5mila amministrazioni
Un intervento destinato ad avere effetti concreti sui bilanci pubblici locali. Cassa Depositi e Prestiti ha avviato un nuovo piano di rinegoziazione dei mutui che, nei primi mesi del 2026, potrà coinvolgere oltre 5.500 enti locali tra Comuni, Province e Città Metropolitane. L’obiettivo dichiarato è alleggerire il peso del debito e consentire alle amministrazioni di recuperare margini finanziari da reinvestire nei servizi sul territorio.
Secondo quanto comunicato da Cdp, l’operazione riguarda potenzialmente circa due enti locali su tre in tutta Italia. In numeri, significa la possibilità di rinegoziare fino a 115 mila mutui, per un debito residuo complessivo di circa 21,7 miliardi di euro. La rinegoziazione avverrà attraverso una rimodulazione del profilo di rimborso dei prestiti, con l’intento di ridurre gli esborsi nel breve periodo.
Le modalità operative dell’iniziativa sono state definite in una circolare firmata dall’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Dario Scannapieco. Un successivo avviso, atteso nei primi mesi del 2026, fisserà nel dettaglio i tempi di adesione e metterà a disposizione degli enti interessati l’elenco dei mutui rinegoziabili, con le relative condizioni economiche.
L’effetto principale dell’operazione, spiega Cdp, sarà la possibilità per gli enti che aderiranno di liberare risorse finanziarie nel biennio 2026-2027, risorse che potranno essere destinate al sostegno di servizi pubblici, famiglie e imprese. Un intervento pensato per agire in modo diffuso sull’intero territorio nazionale, senza distinzioni dimensionali o geografiche.
La platea dei potenziali beneficiari è ampia e distribuita in modo omogeneo: circa 2.000 enti nel Nord-ovest, 830 nel Nord-est, 800 nel Centro, 1.480 nel Sud e 430 nelle Isole. Una fotografia che restituisce la portata nazionale dell’operazione e il suo possibile impatto sui bilanci degli enti locali.
La rinegoziazione dei mutui si inserisce così in una fase delicata per la finanza pubblica locale, tra vincoli di bilancio e crescenti esigenze di spesa. Per molte amministrazioni, la possibilità di rimodulare il debito con Cassa Depositi e Prestiti rappresenta uno strumento concreto per recuperare ossigeno finanziario e programmare con maggiore stabilità i prossimi anni.
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