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Ospedale di Settimo, il conto sale ancora: altri 5 milioni per chiudere la partita SAAPA

La Regione Piemonte approva l’emendamento al Ddl 114 e porta a 20 milioni il costo dell’operazione: contenziosi ancora aperti e liquidazione incompleta, i soldi iniziali non bastavano

Ospedale di Settimo, il conto sale ancora: altri 5 milioni per chiudere la partita SAAPA

Ospedale di Settimo, il conto sale ancora: altri 5 milioni per chiudere la partita SAAPA

Sì, si può fare meglio. E soprattutto si può dire di più, perché dentro all’emendamento non c’è solo una cifra, ma l’ammissione implicita che i conti, fin dall’inizio, non tornavano.

Tenetevi alla sedia.. Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato oggi il disegno di legge 114 “Disposizioni urgenti” con 39 voti favorevoli e tre consiglieri che hanno scelto di non partecipare al voto. Il titolo è rassicurante, quasi anodino. Le carte, invece, raccontano una storia molto più concreta: per salvare e internalizzare l’ospedale di Settimo Torinese servono altri 5 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi ai 15 milioni già stanziati con la legge regionale 26/2024. Totale potenziale dell’operazione: 20 milioni di euro.

Ufficialmente si parla di “integrazione”. In realtà, leggendo la relazione dell’emendamento, emerge un fatto politicamente rilevante: il tetto fissato meno di un anno fa non è bastato. E non per dettagli marginali, ma perché la liquidazione della SAAPA, la società in liquidazione che gestisce l’ospedale di Settimo Torinese insieme all’Asl To4, alla Città di Torino e al Comune di Settimo, è tutt’altro che conclusa.

La Regione aveva autorizzato l’Asl To4 ad acquisire e internalizzare le attività della SAAPA, stanziando fino a 15 milioni di euro per chiudere pendenze, definire contenziosi e garantire la continuità del servizio sanitario. Ma gli organi di controllo della società in liquidazione, dopo aver passato al setaccio bilanci e contabilità, hanno dovuto prendere atto che non tutte le posizioni debitorie sono state ricondotte entro quella soglia. Alcune sì, grazie ad accordi transattivi. Altre no. E quelle rimaste aperte – contenziosi ancora in corso sia con l’Asl sia con la Regione – bloccano la conclusione della liquidazione e, di conseguenza, l’internalizzazione vera e propria delle attività sanitarie.

Tradotto: senza altri soldi, l’operazione si ferma. E così arriva l’emendamento, che alza il tetto massimo di spesa di ulteriori 5 milioni di euro, rinviando la copertura finanziaria all’esercizio 2026. Una mossa necessaria, sostiene la Giunta, “al fine di garantire il perseguimento dell’obiettivo”, cioè permettere all’Asl To4 di acquisire definitivamente l’attività della SAAPA e assicurare la prosecuzione dei servizi sanitari.

Ma anche qui vale la pena leggere fino in fondo. Quei 5 milioni aggiuntivi non piovono dal cielo: vengono reperiti riducendo il Fondo di riserva regionale, missione 20 “Fondi e accantonamenti”, programma 20.01, sul bilancio di previsione 2025–2027. Una scelta tecnica, certo, ma che segnala come l’operazione Settimo abbia ormai assunto le dimensioni di un intervento strutturale, non più di un semplice aggiustamento contabile.

tribunale

Tribunale Ivrea

Dentro lo stesso provvedimento trovano spazio anche 500 mila euro per il Tribunale di Ivrea, destinati all’allestimento di una maxi-aula per i processi di maggiore impatto sociale, grazie a un protocollo d’intesa tra Regione, Ministero della Giustizia e Comune. E qui, in molti potrebbero sorridere, considerando le inchieste riguardanti proprio l'Asl To4 e l'ospedale di Settimo...

Insomma, al netto delle dichiarazioni rassicuranti, l’emendamento certifica un fatto politico preciso: l’operazione SAAPA–ospedale di Settimo Torinese è costata – e costa – più del previsto. Non perché l’obiettivo sia sbagliato, ma perché la realtà dei conti, dei debiti e dei contenziosi si è rivelata più pesante delle stime iniziali. E quando si parla di sanità pubblica, queste non sono semplici variazioni di bilancio: sono decisioni che pesano sui servizi, sui territori e sulla credibilità di chi governa.

Insomma, quei 5 milioni in più non sono un dettaglio tecnico infilato in un comma. Sono la prova scritta che la partita era stata sottovalutata. E che, almeno su Settimo, la Regione ha dovuto prendere atto che per chiudere davvero il conto serviva mettere mano ancora una volta al portafoglio pubblico. La speranza è che prima o poi si cerchino anche dei responsabili...

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