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La scomparsa di un giovane lavoratore a Volpiano ricorda l'aumento dell'incidenza delle patologie cardiache precoci.

Muore a 34 anni mentre è al lavoro: Volpiano e Brandizzo piangono Simone Rolle

Malore fulminante giovedì 11 dicembre. Oggi l’ultimo saluto nella chiesa parrocchiale di Volpiano. Il ricordo di un ragazzo riservato, sportivo e molto amato dalla sua comunità

Un addio a Simone Rolle e una riflessione sulla salute giovanile

Un addio a Simone Rolle e una riflessione sulla salute giovanile

Ci sono notizie che arrivano come un colpo secco, senza preavviso, e lasciano dietro di sé un silenzio difficile da colmare. La morte improvvisa di Simone Rolle, 34 anni, è una di queste. Un fulmine a ciel sereno che giovedì 11 dicembre si è abbattuto su Volpiano, su Brandizzo, sui colleghi di lavoro, sugli amici, su una famiglia travolta da un dolore che non ammette spiegazioni facili.

Mercoledì 17 dicembre,  nella chiesa parrocchiale di Volpiano, la comunità si è ritrovata per l’ultimo saluto. Un momento di raccoglimento che non è stato solo un rito, ma il bisogno collettivo di stringersi, di guardarsi negli occhi, di provare a sostenere chi resta mentre il tempo sembra essersi fermato.

Simone Rolle, giovane canavesano, è stato strappato all’affetto dei suoi cari da un malore fulminante che non gli ha lasciato scampo. E' successo nel corso del pomeriggio, mentre era al lavoro in un’azienda di Volpiano specializzata in impianti di verniciatura industriale su misura. Una giornata come tante, un turno come altri, poi qualcosa che si spezza all’improvviso. Sono gli stessi colleghi a dare l’allarme, a chiamare il 112, a tentare tutto il possibile. I soccorritori del 118 arrivano rapidamente, ma ogni tentativo di rianimazione si rivela purtroppo inutile. Simone è andato via così, nel luogo in cui lavorava con serietà e dedizione, lasciando dietro di sé sgomento e incredulità.

Chi lo conosceva racconta di un ragazzo riservato, educato, sempre composto. In azienda era stimato per la precisione e l’affidabilità, uno di quelli su cui si può contare senza bisogno di troppe parole. Non amava mettersi in mostra, ma la sua presenza era solida, costante, rassicurante. Un modo di essere che oggi, nel ricordo, appare ancora più prezioso.

Fuori dal lavoro, però, Simone Rolle aveva un mondo ricco di passioni. Amava la musica rock, ascoltata con quella intensità che spesso accompagna chi sa trovare rifugio e forza nelle note. Era uno sportivo vero, non occasionale, e tra tutte le discipline ce n’era una che lo rappresentava più di altre: il bowling. Sulle piste era talentuoso, concentrato, capace di collezionare strike e sorrisi, di vivere lo sport come sfida ma anche come amicizia. Un luogo, quello del bowling, dove aveva costruito legami forti, fatti di allenamenti condivisi, di partite combattute, di complicità silenziose.

simone

Simone Rolle (nel mezzo) con amici

Il suo nome è conosciuto e stimato anche negli ambienti giovanili di Volpiano, in particolare al ClubHouse, dove Simone faceva parte del nucleo storico. Qui aveva trovato uno spazio di crescita, di relazione, di condivisione autentica. Attraverso i giochi di ruolo e i videogiochi riusciva a creare connessioni profonde, sincere, senza mai perdere quella timidezza gentile che tutti oggi ricordano come uno dei suoi tratti più belli.

In queste ore di lutto, attorno al dolore della famiglia si è stretta un’intera comunità. Simone Rolle lascia la mamma Ivana, il papà Michelangelo, la nonna Marisa, gli zii Daniela, Mariarosa e Stefania, e i cugini Alessia, Gabriele, Lorenzo e Tiziana. Un dolore composto, dignitoso, che si riflette negli sguardi di chi entra in chiesa, di chi abbassa la voce, di chi cerca parole che spesso non bastano.

Anche i social, nei giorni scorsi, sono diventati una grande raccolta di memoria condivisa. Messaggi semplici, diretti, che raccontano più di mille discorsi ufficiali. «Ciao Simo, sembra assurdo… Quanti allenamenti assieme, quante volte al campetto. Ti abbraccio fortissimo, ovunque tu sia». «Sono davvero sconvolta e addolorata per la tua scomparsa Simo. Eri un ragazzo speciale, timido ma sempre gentile, rimarrai sempre nei nostri cuori. Un abbraccio affettuoso alla famiglia». «Non ci credo. Quanti strike abbiamo fatto insieme, quante battaglie su quelle piste. Non so cosa ti sia successo ma non ci credo. Rip». Parole che non cercano effetti, ma verità. E la verità è che nessuno era pronto a dire addio.

La scomparsa improvvisa di un giovane come Simone Rolle riporta con forza una domanda che spesso si preferisce evitare: quanto può essere fragile la vita, anche quando sembra solida, ordinaria, normale.

In Italia, la morte cardiaca improvvisa colpisce ogni anno circa mille giovani sotto i 35 anni. Numeri che restano astratti finché non si trasformano in una storia concreta, in un volto, in una famiglia che piange. I dati parlano di un aumento degli eventi cardiaci tra i più giovani, di patologie silenziose, di segnali che spesso non arrivano o non vengono riconosciuti.

Ma oggi Volpiano non è il luogo delle statistiche. È il luogo del raccoglimento, del ricordo, della memoria di un ragazzo che amava lo sport, la musica, le relazioni vere. Di un figlio, un nipote, un cugino, un amico, un collega. Una di quelle presenze discrete che non fanno rumore, ma che quando vengono a mancare lasciano un vuoto enorme.

Insomma, Simone Rolle se ne va troppo presto, ma resta nel ricordo sincero di una comunità che oggi lo accompagna in silenzio, con rispetto, e con un dolore che parla da solo.

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La scomparsa prematura di Simone Rolle si inserisce in un quadro statistico che, sebbene numericamente limitato rispetto alle fasce d'età più avanzate, mostra segnali che meritano attenzione da parte delle autorità sanitarie locali e nazionali e dei singoli cittadini.

In Italia, la Morte Cardiaca Improvvisa (MCI) colpisce circa 1.000 giovani ogni anno sotto i 35 anni. I dati dell'Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) indicano inoltre che gli infarti tra i giovani sono in aumento, passando da circa 5.000 a oltre 6.000 casi annui. Circa il 6% di tutti gli eventi miocardici colpisce oggi individui sotto i 45 anni.

Fattori di rischio e diagnosi

L'abbassamento dell'età media dei pazienti è attribuibile a una combinazione di fattori ambientali e genetici:

  • Condizioni asintomatiche: Patologie come la Sindrome di Brugada o la cardiomiopatia ipertrofica possono rimanere silenti per anni.
  • Stili di vita: L'ipertensione precoce e la sedentarietà incidono sul rischio cardiovascolare, che per gli uomini tra i 35 e i 44 anni si attesta intorno all'1,6%.
  • Screening: La medicina moderna ricorda l'importanza di controlli preventivi, quali l'elettrocardiogramma (ECG) e il monitoraggio dei livelli lipidici, per identificare predisposizioni ereditarie come l'ipercolesterolemia familiare.




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