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Banchetti e cenoni: ecco i 5 consigli per cucinare in maniera sicura

Tra cenoni affollati e piatti preparati in anticipo, l’assessorato alla Sanità diffonde un vademecum per evitare rischi a tavola e ridurre sprechi

Banchetti e cenoni

Banchetti e cenoni

Durante le festività natalizie e di fine anno le tavole si riempiono, le cucine lavorano senza sosta e il numero dei commensali cresce ben oltre quello del nucleo familiare. È proprio in questi momenti, però, che aumentano anche i rischi legati a una gestione non corretta degli alimenti, dalla conservazione alla cottura, fino al servizio. Per questo l’assessorato alla Sanità della Regione Piemonte ha diffuso un vademecum con cinque indicazioni pratiche per cucinare in modo sicuro durante le feste, con l’obiettivo di tutelare la salute e allo stesso tempo limitare gli sprechi alimentari.

Il punto di partenza è la manipolazione degli alimenti, che deve avvenire sempre in condizioni di massima igiene. Le mani vanno lavate accuratamente prima e dopo aver toccato il cibo, mentre cucina, stoviglie e utensili devono essere mantenuti puliti. Particolare attenzione va riservata alla separazione tra alimenti crudi e cotti: il cibo pronto va sempre servito su piatti puliti che non siano entrati in contatto con carne cruda o pollame, perché i batteri presenti nei succhi della carne possono contaminare facilmente altri alimenti.

Fondamentale è anche la fase della cottura, soprattutto quando i piatti vengono preparati in anticipo. I cibi devono raggiungere temperature interne minime di sicurezza ben precise. Le bistecche, le braciole e gli arrosti di vitellone, vitello, maiale e agnello devono arrivare almeno a 63 gradi, la carne macinata delle stesse tipologie animali deve raggiungere i 71 gradi, mentre il pollame richiede una temperatura minima di 74 gradi per essere considerato sicuro dal punto di vista sanitario.

Una volta cotti, gli alimenti destinati alla conservazione in frigorifero o nel congelatore non dovrebbero essere riposti in grandi contenitori profondi. La Regione Piemonte consiglia di utilizzare recipienti poco profondi, perché consentono un raffreddamento più rapido e uniforme, riducendo il rischio di proliferazione batterica nelle fasi successive alla cottura.

Centrale anche il rispetto della cosiddetta “regola delle due ore”. Gli alimenti non dovrebbero rimanere a temperatura ambiente per più di due ore, un’indicazione particolarmente importante durante i lunghi pranzi e le cene festive, quando le portate restano spesso esposte sul tavolo per molto tempo.

Infine, l’attenzione va mantenuta anche durante il servizio. I cibi caldi dovrebbero essere mantenuti a una temperatura pari o superiore ai 60 gradi, utilizzando scaldavivande, piccoli fornelli o vassoi riscaldanti. Al contrario, i cibi freddi dovrebbero restare a una temperatura uguale o inferiore ai 4 gradi, possibilmente collocandoli in ciotole con ghiaccio. Quando questo non è possibile, è consigliabile utilizzare vassoi di piccole dimensioni, da riempire di volta in volta, evitando di esporre grandi quantità di cibo per periodi prolungati.

Accanto alle indicazioni operative, l’assessorato alla Sanità della Regione Piemonte richiama anche all’importanza di acquistare gli alimenti in modo oculato e di consumarli con moderazione. Una gestione più attenta della spesa e delle porzioni contribuisce non solo a garantire maggiore sicurezza alimentare e a prevenire patologie legate a una nutrizione scorretta, ma anche a ridurre in maniera significativa gli sprechi, tema sempre più centrale anche durante le feste.

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