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20 Dicembre 2025 - 07:00
Raccolta differenziata (foto archivio)
Qualche giorno fa, l’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha pubblicato l’edizione 2025 del “Rapporto Rifiuti Urbani”, che contiene i dati relativi all’anno 2024. In Italia, la produzione nazionale di rifiuti urbani (RU), nel 2024, è aumentata del 2,3% (664 mila tonnellate) rispetto all’anno precedente. Ogni cittadino italiano ha prodotto in media 508 chilogrammi di rifiuti.
Il Piemonte ha registrato un aumento del 3,8%, superiore alla media nazionale, con una produzione di 82.000 tonnellate di rifiuti in più rispetto al 2023, pari alla produzione di un Comune da 100.000 abitanti, a fronte di un calo demografico che continua ininterrottamente dal 2013. La raccolta differenziata ha raggiunto circa il 69% degli RU prodotti, superando l’obiettivo del 65%, fissato dalla normativa nazionale per il 2012, ma inferiore rispetto a quanto previsto dal PRUBAI (Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e di bonifica delle aree inquinate), secondo cui l’obiettivo da raggiungere per il 2025 è del 70% della raccolta differenziata.
La provincia di Torino manca per pochi decimi di punto (64,84%) l’obiettivo 2012, mentre tra le 14 città italiane con una popolazione superiore ai 200.000 abitanti (che vede al primo posto Bologna, con quasi il 73%), Torino è a metà classifica, con il 57%, inferiore di tredici punti rispetto all’obiettivo PRUBAI. Anche Chivasso, sempre nel 2024, non raggiunge l’obiettivo PRUBAI, con una percentuale di raccolta differenziata appena sopra al 64% e una produzione di 565 kg di RU per abitante, superiore di quasi 60 kg rispetto alla media nazionale. E secondo SETA, i dati di raccolta 2025 sono ancora inferiori di qualche decimo di punto rispetto a quelli dell’anno precedente.
In provincia di Torino, il comune più virtuoso risulta essere Barone Canavese, un paese di 530 abitanti, che ha superato il 91% di raccolta differenziata, seguito a ruota da Torrazza Piemonte, 3.000 abitanti, che supera il 90%, ma presenta una produzione di RU pro capite di 1.264 kg all’anno, superiore del doppio o del triplo rispetto alla produzione media degli altri paesi del circondario e pari a quella di famose località turistiche come Sestriere e Bardonecchia. Il caso di Torrazza si spiega con la presenza sul territorio comunale del centro di distribuzione Amazon, che effettua consegne non solo in Italia, ma anche in Svizzera e Francia ed ha una media di 1.800 lavoratori suddivisi in tre turni, raggiungendo anche, in pieno regime, i 2.500 lavoratori, tramite il part time. Da solo, il deposito Amazon ha una superficie di 155.000 metri quadri, pari ai tre quarti dell’intero abitato di Torrazza e ricicla un’enorme quantità di imballaggi in carta, cartone e plastica, più il vetro della mensa. Da notare come la tariffa TARI pagata da Amazon al comune sia molto bassa, pari a 0,324 euro al m.q., la metà o un terzo rispetto a quanto pagano le case in base al numero di abitanti e comunque molto meno di quanto si paghi in altri comuni, dove si supera abbondantemente un euro o due al m.q.
Tra i paesi del circondario che superano il 70% di raccolta differenziata, troviamo: Brandizzo (77%), San Benigno (75%), Caluso (74%), Lauriano (71%), Castagneto e Volpiano (70%). Tutti gli altri sono comunque sopra l’obiettivo nazionale 2012, del 65%.
Nel complesso, il Consorzio di area vasta CB 16, l’ex Consorzio di bacino 16, che riunisce tutti i comuni del Chivassese, ha raggiunto un totale del 68% circa di raccolta differenziata, ben lontano dall’84%, raggiunto ad esempio dal Consorzio Chierese.
In generale si può notare come vi sia un ritardo rispetto all’obiettivo del 70% fissato dal PRUBAI, dovuto forse a problemi di pianificazione o di mancanza di risorse.
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