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19 Dicembre 2025 - 15:23
Palazzetto di Gassino, botta e risposta tra ATP e sindaco: “Vicini alla conclusione, ma servono valutazioni serie”
Dopo le proteste sollevate dalla società sportiva ATP, da alcuni atleti e genitori durante la premiazione di Sportivissimo, la risposta del sindaco di Gassino Torinese, Cristian Corrado, non è tardata ad arrivare, già a distanza di poche ore. Una risposta affidata, ancora una volta, a un post su Facebook.
Il suo intervento prova a riportare la discussione su un piano istituzionale, ricostruendo tempi, vincoli e priorità di una questione che, come ricorda lo stesso primo cittadino, affonda le radici in una storia lunga più di vent’anni.
Il sindaco parte proprio da questo punto, chiarendo che il problema non nasce oggi e non riguarda solo l’attuale amministrazione. «La questione del Palazzetto di via Diaz va avanti da oltre 20 anni», scrive Corrado, spiegando che il nodo principale resta quello giuridico. Secondo quanto riferito, il Comune sarebbe ora vicino a chiudere la lunga battaglia in tribunale che ha finora impedito qualsiasi intervento strutturale sull’area. «Siamo ormai molto vicini alla conclusione della lunga battaglia legale, con la prossima acquisizione delle aree a patrimonio comunale, per la quale siamo in attesa dell’atto finale», precisa il sindaco.
Un passaggio centrale, perché segna – almeno nelle intenzioni – il superamento di uno degli ostacoli che hanno congelato per anni il futuro della struttura. Ma Corrado frena su facili entusiasmi, ricordando che la fine del contenzioso non equivarrà automaticamente alla riapertura del Palazzetto. «Una volta definito l’aspetto giuridico, sarà però necessario valutare con attenzione lo stato dei luoghi, dopo anni di abbandono», sottolinea, elencando una serie di criticità che rendono complesso qualsiasi scenario di recupero immediato.
Il sindaco parla apertamente di una struttura oggi priva di elementi essenziali. «Mancano spogliatoi, servizi igienici e le possibilità di realizzare spalti sono limitate», scrive, aggiungendo che questi aspetti dovranno essere oggetto di «un’analisi prima di ogni decisione». Un richiamo alla necessità di valutazioni tecniche e progettuali, che si inserisce in un contesto più ampio di risorse limitate e priorità da stabilire.
Le immagini condivise dall'ATP
Proprio sull’evento il sindaco si sofferma in modo esplicito, rivendicandone il significato originario. «Serate come Sportivissimo nascono per valorizzare i ragazzi, lo sport, l’impegno quotidiano delle associazioni, non per trasformarsi in un terreno di contrapposizione», scrive Corrado, segnando una linea di demarcazione tra il riconoscimento del ruolo delle associazioni e la critica a una deriva conflittuale che, a suo giudizio, rischia di snaturare iniziative pensate per celebrare lo sport.
Il messaggio si chiude con un obiettivo che il sindaco definisce condiviso. «L’obiettivo comune è uno solo: riportare a nuova vita anche questo luogo nel rispetto dei ruoli, dei tempi e delle responsabilità di ciascuno». Un auspicio che prova a ricomporre il quadro dopo giorni di tensione, ma che lascia aperte molte domande sui tempi e sulle modalità concrete di intervento.
La risposta del sindaco Corrado arriva dopo una settimana segnata dalla presa di parola dell’ATP, che durante Sportivissimo aveva portato all’attenzione dell’amministrazione la richiesta di sbloccare la situazione del Palazzetto, rivendicando la necessità di spazi adeguati per un’associazione che oggi conta quasi 250 tesserati e opera su più Comuni. Una protesta accompagnata dall’esposizione di cartelloni e da un momento di tensione in sala consiliare, culminato nella contestazione di alcune affermazioni sullo stato dell’impianto.
Due narrazioni che ora si confrontano apertamente. Da una parte, le esigenze pressanti di atleti e famiglie, che chiedono risposte a un problema diventato strutturale; dall’altra, la posizione dell’amministrazione, che richiama vincoli giuridici, tecnici e politici, e invita a non confondere i piani.
Nel mezzo resta il Palazzetto di via Diaz, simbolo di una promessa sospesa da decenni e specchio della capacità del Comune di tradurre il dialogo in scelte operative.

Cristian Corrado
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