Cerca

Attualità

Esodo di Natale, le strade da evitare da Nord a Sud

Guida ragionata all’esodo di inizio festività, con dati, mappe di rischio, obblighi invernali e consigli per viaggiare davvero sereni

Esodo di Natale, le strade da evitare da Nord a Sud

Esodo di Natale, le strade da evitare da Nord a Sud

Una fila di stop rossi sul Grande Raccordo Anulare si accende come una ghirlanda di un venerdì qualunque. Solo che non è un venerdì qualunque. È il 19 dicembre, primo atto dell’esodo natalizio, e lungo l’Anello di Roma scorreranno da qui a sera oltre un milione di passaggi: famiglie dirette al Sud, chi punta la montagna, chi torna “giù” con i regali. Su tutta la rete Anas, tra oggi e lunedì 22 dicembre, si conteranno oltre 35 milioni di transiti, circa 3,5 milioni in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Numeri che raccontano un Paese in movimento e una macchina pubblica chiamata a reggere l’onda, con 2.800 addetti mobilitati, monitoraggio h24 e una rete di sensori pronta a misurare – e prevenire – le criticità.

Secondo le stime ufficiali di Anas per il ponte natalizio, la progressione dei flussi è netta: circa 10,5 milioni di veicoli nella giornata di venerdì 19 dicembre, 8,5 milioni sabato 20, 8 milioni domenica 21 e oltre 9 milioni lunedì 22. La crescita non è uniforme: i picchi più accentuati si attendono al Sud e sulle Isole. Tra le tratte più sensibili, oltre al Grande Raccordo Anulare, spiccano la SS16 “Adriatica” e la A2 “Autostrada del Mediterraneo”, con forchette tra 600 mila e 700 mila transiti nelle giornate clou.

Dietro questi numeri c’è un impianto tecnologico e organizzativo ormai rodato: la rete di sensori del sistema Panama per la rilevazione dei flussi, le Sale Operative Territoriali e la Sala Situazioni Nazionale attive 24 ore su 24 per indirizzare gli interventi in tempo reale. Anas ha predisposto 2.200 unità operative su strada, 360 tecnici e 230 addetti alle sale di coordinamento. L’obiettivo è dichiarato: prevenire congestioni, gestire incidenti con maggiore rapidità, attivare presidi neve dove necessario.

Gli spostamenti natalizi in Italia, quest’anno, seguono una cadenza a ondate: primo slancio dal 19 al 22 dicembre, nuova intensificazione tra Vigilia e Santo Stefano per acquisti e visite, quindi un incrocio di flussi nel weekend 27–28 dicembre, quando chi rientra dopo il Natale si sovrappone a chi parte per Capodanno. Le proiezioni del settore auto parlano chiaro: bollino rosso su molte direttrici a ridosso di fine anno e grande rientro tra 4 e 6 gennaio, con l’Epifania che cade di martedì. Traduzione: spostamenti più lunghi, concentrati nei fine settimana, soprattutto verso le aree metropolitane.

Non tutte le strade sono uguali in queste ore. Le mappe aggiornate dei cantieri alleggeriti per le festività mostrano uno sforzo per limitare i restringimenti di carreggiata, ma alcune autostrade restano critiche per volumi e interconnessioni. Sulla A1 Milano–Napoli, tra 20 e 22 dicembre, sono possibili code anche di 40–50 chilometri nei momenti peggiori; riflessi attesi anche su A14, A22 e sulle dorsali verso Sud, in particolare sull’asse Tirrenico e in Calabria. In Liguria resta attivo un piano di riduzione dei cantieri per limitare le code verso porti e riviere. Prima di partire conviene verificare stato dei lavori e finestre di sospensione sui canali ufficiali.

Sul fronte meteo, l’anticipo d’inverno di metà dicembre ha già portato nevicate a tratti sulle aree nord-occidentali, mentre una circolazione instabile è attesa anche nella settimana 22–28 dicembre, con precipitazioni spesso sopra media al Centro-Sud e sulle Isole. La combinazione tra pioggia, vento e temperature in calo può tradursi in riduzioni di visibilità, fondo sdrucciolevole e necessità di equipaggiamento adeguato, soprattutto oltre 800–1000 metri. Il quadro, secondo il Servizio Meteo dell’Aeronautica Militare e gli ultimi avvisi del Dipartimento della Protezione Civile, resta dinamico e richiede attenzione costante agli aggiornamenti.

Il tassello decisivo resta il Piano Neve 2025-2026. Anas ha mappato circa 8.000 chilometri di rete ad alta rischiosità neve, 7.600 chilometri a media e 11.900 chilometri a bassa, schierando 2.800 operatori e 2.200 mezzi tra spargisale, spazzaneve e oltre 80 turbine. Il presidio è h24, dalla salatura preventiva allo sgombero in caso di precipitazioni. Nel periodo 15 novembre 2025 – 15 aprile 2026 vige, dove previsto da ordinanza, l’obbligo di pneumatici invernali o catene a bordo; in Valle d’Aosta è scattato già dal 15 ottobre. Sono state individuate 496 aree di stoccaggio per i mezzi pesanti in caso di blocchi programmati lungo le tratte a rischio.

Le differenze territoriali contano. Province e Regioni emanano elenchi puntuali dei tratti interessati. Sulla rete provinciale di Bologna l’obbligo vale dal 15 novembre al 15 aprile; in Sicilia le ordinanze fissano scadenze differenziate tra autostrade e strade statali. Il consiglio operativo è uno solo: verificare sempre l’ordinanza dell’ente gestore della strada che si intende percorrere.

Mentre i flussi crescono, Autostrade per l’Italia e Polizia di Stato rilanciano la campagna di sicurezza “Guida senza rischi”, concentrata su tre errori che moltiplicano il pericolo: smartphone, velocità, cinture di sicurezza. I messaggi sono diffusi su aree di servizio, radio e canali digitali. A dare voce allo spot è la campionessa paralimpica Ambra Sabatini, che smonta le frasi-alibi più comuni.

Sul Nord e sui valichi alpini, con nevicate di quota, la A22 del Brennero può diventare critica nelle ore di punta; la SS38 “dello Stelvio” e gli accessi alle valli alpine richiedono dotazioni invernali e partenze intelligenti. Sulla Dorsale Adriatica, la SS16 e la A14 convogliano flussi di medio-lungo raggio, con nodi metropolitani che restano punti sensibili. Al Sud e sulle Isole, sulla A2 “Autostrada del Mediterraneo”, sulla SS18 “Tirrena Inferiore” e sulla SS106 “Jonica”, sono attesi incrementi fino al +25% nelle giornate di maggior traffico.

Prima di mettersi in marcia, gli strumenti contano: l’app “VAI” di Anas, il numero verde 800.841.148 di Pronto Anas, i pannelli a messaggio variabile, i canali social istituzionali. Nelle giornate festive è in vigore il divieto di circolazione per i mezzi pesanti oltre 7,5 tonnellate nella fascia 9:00–22:00, come indicato da Viabilità Italia, che pubblica anche il Piano Neve con le aree di prefiltraggio.

Dove l’obbligo invernale è attivo, circolare senza pneumatici invernali o catene comporta sanzioni e, nei casi più gravi, lo stop del viaggio. Le forze dell’ordine possono imporre l’uscita dall’autostrada o il fermo in sicurezza. Ma il punto non è la multa: un mezzo non attrezzato che perde aderenza può paralizzare un’intera vallata.

A spingere i picchi di quest’anno concorrono calendario favorevole, mobilità ibrida tra viaggi brevi e tratte lunghe, e la tendenza, già vista nel Ponte dell’Immacolata, a spalmare gli spostamenti su più giorni con punte molto accentuate. I dati Anas non sono un oracolo, ma una bussola: indicano orari, direttrici, finestre da evitare. Una regola pratica emerge: evitare gli imbocchi delle grandi città tra 16 e 20 nei giorni di punta, preferire le fasce 10–13 o 20–23. Nel Sud e nelle Isole, dove l’aumento percentuale è maggiore, la scelta dell’orario pesa ancora di più.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori