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L’esperimento Simona Ventura al Grande Fratello si chiude come un flop colossale

L’edizione dei 25 anni affonda tra ascolti in caduta e un format ormai esausto

 Simona Ventura

Simona Ventura

Doveva essere l’edizione “evento”, quella chiamata a celebrare il quarto di secolo del Grande Fratello, riportando il reality alle sue origini e all’idea dei concorrenti “normali” che nel 2000, con Daria Bignardi alla conduzione, avevano trasformato il programma in un fenomeno sociale prima ancora che televisivo. Il ritorno di Simona Ventura in un prime time, dopo anni di presenza ridotta al pranzo domenicale di Rai2, doveva rappresentare il sigillo simbolico dell’operazione. Il risultato, però, è stato diametralmente opposto alle attese.

Il Grande Fratello 2025 passerà alla storia come il canto del cigno di un format spremuto fino all’osso da Canale5, con 26 edizioni in 25 anni e un pubblico di affezionati sempre più esiguo, stanco di un canovaccio che si ripete senza più alcuna capacità di sorprendere. L’idea del GF “nip” è stata fortemente voluta da Pier Silvio Berlusconi, che per l’anniversario ha deciso di azzerare il cast fisso, mandando in ferie Alfonso Signorini e i suoi opinionisti e rifacendo completamente la squadra.

Al loro posto sono arrivati tre ex concorrenti storici, Ascanio Pacelli, Cristina Plevani e Floriana Secondi, chiamati a commentare le dinamiche della Casa. A stagione inoltrata è stato necessario l’ingresso di Sonia Bruganelli, reclutata in fretta e furia nel tentativo di rianimare uno svolgimento sempre più soporifero, appesantito da restrizioni su ciò che si potesse dire o fare e da costruzioni narrative forzate, evidenti, figlie di un lavoro autoriale apparso fin da subito poco ispirato.

Nemmeno Simona Ventura, un tempo ribattezzata “Super Simo”, è riuscita a imprimere una svolta. Lontana dalla verve dell’Isola dei Famosi dei tempi d’oro, quando azzannava tutto e tutti brandendo una cartellina come una clava e lasciando spazio all’improvvisazione, la Ventura di oggi è apparsa più prudente, retorica, imbrigliata in una conduzione rigida e guidata dai gobbi elettronici. Una modalità che ha finito per sacrificare l’ascolto e l’interazione immediata, elementi fondamentali in un reality in diretta e necessari per scardinare una scaletta eccessivamente scritta e plastificata.

Già dalla prima puntata del 29 settembre la conduzione era apparsa visibilmente frenata. All’inizio si era pensato all’emozione del ritorno in prime time, alla ruggine inevitabile dopo anni di assenza, ma quella cifra stilistica non è mai cambiata nel corso dei mesi. I famigerati “graffi” venturiani, capaci in passato di ribaltare il tavolo e sparigliare le carte, non sono mai arrivati. Al loro posto, una gestione lineare e prevedibile che ha contribuito a spegnere progressivamente l’interesse.

Simona Ventura apre la prima puntata del GF 2025

A peggiorare il quadro, un cast composto da concorrenti cresciuti “a pane e GF”, con un’autenticità percepita come artificiale rispetto alle prime edizioni. Il pubblico ha avvertito immediatamente la distanza e l’edizione celebrativa si è trasformata rapidamente in una lenta agonia televisiva.

I dati Auditel hanno certificato senza appello il fallimento dell’operazione. Dai 2,8 milioni di telespettatori con il 20,35% di share del debutto, il Grande Fratello di Simona Ventura è crollato dopo appena due settimane al 15,4% con 1,8 milioni di spettatori, senza mai più superare la soglia dei due milioni nelle successive dodici puntate. Il punto più basso è stato toccato con il milione e mezzo di telespettatori della prima semifinale e con il 13% di share del 30 ottobre. La stagione si è chiusa con una media di 1.913.000 telespettatori e il 14,97% di share, il dato più basso nella storia del programma.

Non a caso anche la durata è stata drasticamente ridimensionata. I giorni di permanenza nella Casa sono stati appena 81, contro i 197 delle ultime due edizioni “monster” firmate Signorini e i 99 della prima, mitologica edizione del 2000. Le prime serate su Canale5 si sono fermate a 14 puntate, a fronte delle 42 dell’anno precedente.

Nonostante questo quadro, Pier Silvio Berlusconi ha già annunciato il ritorno del Grande Fratello in primavera, nella versione mista tra personaggi famosi e non, con Alfonso Signorini pronto a tornare al timone. Una scelta accompagnata da un’ammissione di responsabilità, riassunta nelle sue parole «Non è un flop, ma ecco dove ho sbagliato». Dichiarazioni che però non cancellano il peso di un segnale sempre più rumoroso: quello di un genere televisivo che negli ultimi vent’anni Mediaset ha progressivamente disossato, trascinando con sé L’Isola dei Famosi, La Talpa, The Couple e ora anche il Grande Fratello.

Alfonso Signorini

L’unica eccezione resta Temptation Island, firmato Fascino di Maria De Filippi, caso isolato che conferma come il pubblico non rifiuti in assoluto il reality, ma respinga format logori e ripetuti. Il messaggio sembra chiaro: voltare pagina, fermarsi, lasciare che il tempo faccia il suo corso. Insistere ancora rischierebbe di trasformare la storia del Grande Fratello in un lungo e inutile accanimento terapeutico.

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