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Otto mesi dopo il fango, la strada resta a metà: a Rubiana si viaggia ancora a senso unico

Rubiana, sulla provinciale 197 si viaggia ancora a senso unico: il doppio senso promesso solo nel 2026

Otto mesi dopo il fango, la strada resta a metà: a Rubiana si viaggia ancora a senso unico

Otto mesi dopo il fango, la strada resta a metà: a Rubiana si viaggia ancora a senso unico

Otto mesi dopo l’alluvione di aprile, la Sp 197 del Colle del Lys, nel tratto tra Almese e Rubiana, resta una ferita aperta nella viabilità della Val di Susa. Il traffico scorre ancora a senso unico alternato, tra reti di contenimento e cantieri provvisori, mentre il ritorno alla normalità viene rinviato al 2026. Una data che pesa su residenti, pendolari e attività locali, costretti da mesi a convivere con limitazioni che raccontano meglio di qualsiasi slogan l’impatto reale di quell’evento estremo.

L’alluvione del 16 e 17 aprile ha colpito duramente la rete stradale della Città metropolitana di Torino, provocando danni stimati in oltre 30 milioni di euro. Di fronte all’emergenza, l’ente ha messo in campo 5 milioni di risorse proprie per interventi di somma urgenza, necessari a riaprire almeno le viabilità principali in un territorio segnato da frane, smottamenti e colate di fango. Da Pramollo a San Sebastiano Po, passando proprio per Rubiana, il dissesto ha mostrato tutta la fragilità di una rete montana esposta sempre più spesso a eventi estremi.

Nel tratto della Sp 197, tra il km 6+500 e 6+900, in località Sabbionera, la situazione è stata tra le più critiche. Il versante di monte e quello di valle sono stati interessati da crolli multipli, con massi e fango riversati sulla carreggiata. Per riaprire almeno parzialmente la strada, la Città metropolitana ha investito 500 mila euro in interventi immediati di messa in sicurezza, consentendo la riapertura al traffico con senso unico alternato. Una soluzione tampone, necessaria ma lontana dall’essere definitiva.

I tecnici dell’ente hanno nel frattempo elaborato un progetto strutturale di messa in sicurezza dell’intero fronte di montagna, quello crollato durante l’alluvione. Un intervento complesso, stimato in 3 milioni e 200 mila euro, per il quale però manca ancora la copertura finanziaria. Le richieste di sostegno sono state indirizzate al Ministero dei Trasporti e alla Protezione civile nazionale, ma al momento le risorse non sono ancora arrivate. Ed è qui che emerge il nodo politico e amministrativo: senza fondi statali, la messa in sicurezza definitiva resta sulla carta.

In attesa di quel finanziamento, la Città metropolitana ha comunque approvato un ulteriore progetto di manutenzione straordinaria, da 750 mila euro, finanziato attraverso i canoni idrici. L’intervento riguarda sempre la Sp 197 a Sabbionera e prevede la realizzazione di una paratia di micropali tirantati, necessaria per consolidare il piano stradale nel punto più delicato, in prossimità dell’immissione della strada comunale di Borgata Tetti. I lavori dovrebbero partire entro marzo 2026.

L’obiettivo dichiarato è chiaro: ripristinare il doppio senso di marcia entro l’estate 2026. Una prospettiva che, però, arriva dopo un’attesa già lunga e che non cancella l’incertezza legata agli interventi più grandi, quelli da milioni di euro senza ancora un finanziamento garantito. Nel frattempo, la provinciale resta simbolo di una ricostruzione lenta, fatta di cantieri parziali e promesse condizionate.

La Sp 197 non è solo una strada: è un collegamento vitale per la valle, per chi lavora, per chi studia, per chi vive in montagna tutto l’anno. Otto mesi dopo l’alluvione, il senso unico alternato racconta meglio di qualsiasi bilancio quanto sia ancora fragile l’equilibrio tra emergenza superata e normalità da riconquistare. Il 2026 è l’orizzonte indicato. Resta da capire se sarà davvero l’anno della svolta o solo l’ennesimo rinvio scritto sull’asfalto.

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