Torino istituisce il Tavolo di San Salvario: risposta alle criticità del quartiere

A Torino nasce il Tavolo per la coesione sociale del quartiere San Salvario, uno strumento sperimentale approvato oggi dalla Giunta comunale per affrontare in modo coordinato le criticità sociali che interessano una delle aree più complesse della città. Il nuovo organismo avrà il compito di monitorare il territorio, facilitare il confronto tra istituzioni e realtà locali e co-progettare interventi mirati su temi come consumo di sostanze, disagio giovanile e vivibilità dello spazio pubblico.

L’iniziativa nasce dalla consapevolezza che San Salvario rappresenti un punto sensibile della città, con dinamiche sociali e urbanistiche che richiedono risposte integrate. Il Tavolo mira a coniugare sicurezza urbana, coesione sociale ed educazione dei più giovani, proponendosi come luogo stabile di confronto tra tutti gli attori già impegnati nel quartiere.

Il percorso che ha portato alla creazione del Tavolo non parte da zero: negli ultimi mesi Comune, Asl Città di Torino, Circoscrizione 8 e numerosi enti del terzo settore hanno lavorato insieme a una mappatura condivisa dei problemi e dell’offerta di servizi presenti sul territorio. La formalizzazione del Tavolo permette ora di rendere permanente questo confronto, dotandolo di un metodo e di una programmazione strutturata.

Gli esiti del suo lavoro potranno essere utilizzati per rafforzare progetti già attivi, oltre che per sostenere l’avvio di nuove coprogettazioni dedicate al quartiere. La Giunta ha inoltre annunciato un avviso pubblico rivolto agli enti del terzo settore con esperienza diretta a San Salvario, invitandoli a manifestare interesse e a partecipare al processo.

L’obiettivo è quello di costruire strumenti capaci di leggere in tempo reale le criticità emergenti e di attivare risposte tempestive e coordinate, sia sotto il profilo sociale che sotto quello della sicurezza urbana. Il Tavolo si inserisce nel più ampio percorso di ripensamento delle politiche cittadine sui territori che presentano maggiori fragilità, con San Salvario individuato come primo laboratorio di un modello eventualmente replicabile in altre zone della città.

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