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07 Dicembre 2025 - 14:31
Sputi, urla e minacce nel centro di Brindisi
A Brindisi la tensione esplode nel giro di pochi minuti, davanti ai telefoni che riprendono tutto e ai passanti increduli. Un gruppo di croceristi israeliani si scontra con alcuni ragazzi che, poco prima, avevano manifestato al porto con bandiere della Palestina in solidarietà con Gaza e contro il genocidio. Il clima si surriscalda in strada, nel pieno del centro cittadino, mentre i video iniziano a circolare sui social alimentando un’ondata di reazioni.
Il confronto degenera fra sputi, insulti e minacce. Le immagini mostrano una turista israeliana che avanza verso un gruppo di giovani seduti a terra. A quel punto si ferma, si piega in avanti e urla parole destinate a diventare il segno distintivo dell’intero episodio: «Vi uccido, non scherzate con gli israeliani». La scena, ripresa da più angolazioni, finisce immediatamente online e attira centinaia di commenti indignati.
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Secondo le ricostruzioni, la tensione era già alta fin dal porto, dove una protesta era stata organizzata in occasione dell’arrivo della Crown Iris, la nave da crociera che trasportava numerosi turisti israeliani. Sul posto erano presenti anche gli agenti della Digos, che hanno impedito contatti diretti tra i manifestanti e i passeggeri in discesa.
La protesta, inizialmente pacifica, si era limitata a slogan e bandiere palestinesi. Ma la situazione cambia una volta che i croceristi raggiungono la terraferma. Alcuni di loro reagiscono con gesti di scherno, insulti e provocazioni rivolte ai ragazzi che esponevano cartelli a sostegno della popolazione di Gaza. I video mostrano sputi lanciati nella loro direzione e frasi aggressive scandite in inglese e in ebraico.
La scena che più colpisce è quella della donna che, con voce alterata, rivolge la minaccia diretta ai ragazzi seduti. Le sue parole, «Vi uccido, non scherzate con gli israeliani», diventano il fulcro dell’intero caso e scatenano un dibattito nazionale sulle tensioni legate al conflitto in Medio Oriente che ormai esplodono anche nello spazio pubblico italiano.
L’episodio mette in luce ancora una volta come il porto di Brindisi, punto di arrivo e partenza di flussi turistici continui, possa trasformarsi in un luogo esposto a frizioni improvvise quando il contesto internazionale è segnato da violenze e polarizzazioni. I croceristi proseguono poi la loro visita, mentre i manifestanti restano sul posto, controllati dalla polizia, che monitora la situazione fino al completo deflusso dei gruppi.
La città intanto commenta, osserva, discute. Perché quelle parole urlate in strada non sono solo uno sfogo individuale, ma il riflesso di un conflitto che continua a traboccare oltre i confini, insinuandosi nella quotidianità, nei luoghi turistici, nelle piazze italiane.
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