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L'Unione fa la forza
07 Dicembre 2025 - 12:06
Graziano Delrio
La settimana passata è stata una settimana che segna ancora una volta il sempre più discutibile atteggiamento della Politica sia di destra che di centrosinistra sulle drammatiche situazioni che abbiamo di fronte. Si va dalla censura verso chi si spende per uscire da un clima di guerra permanente (vedi l’ennesimo tentativo di zittire il Prof. D’Orsi agli attacchi continui verso chi si spende ogni giorno contro il genocidio verso i Palestinesi la rappresentante delle Nazioni Unite Francesca Albanese).
Nelle scorse ore un tema che li supera tutti:
Il nuovo disegno di legge presentato al Senato dal senatore Pd Graziano Delrio e altri parlamentari “per la prevenzione e il contrasto dell’antisemitismo” recepisce esplicitamente la definizione di antisemitismo dell’IHRA(L'Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto, è un'organizzazione intergovernativa fondata nel 1998 che unisce i governi e gli esperti per rafforzare, promuovere e divulgare l'educazione sull'Olocausto).
Vietare la critica a Israele? La proposta di legge di Graziano Delrio è un orrore storico e politico.
C’è un limite oltre il quale una democrazia dovrebbe rifiutare di spingersi.
La proposta di legge firmata da Graziano Delrio (PD), che mira a inserire nell’ordinamento italiano la definizione di antisemitismo dell’IHRA, supera quel limite.
Non perché l’antisemitismo non debba essere combattuto – al contrario, è un dovere civile e morale – ma perché la definizione IHRA, contestata da giuristi, accademici, organizzazioni per i diritti umani e perfino da molte comunità ebraiche, include come possibile forma di antisemitismo anche alcune critiche radicali allo Stato di Israele.
E qui il terreno si fa scivoloso.
Molto scivoloso.
Perché se diventa antisemitismo criticare le politiche di un governo, qualunque governo, allora non siamo più nel campo della tutela delle minoranze, ma in quello della limitazione della libertà politica.
Se una legge rischia di equiparare la denuncia di crimini documentati a un atto discriminatorio, allora quella legge non protegge: soffoca.
Ed è questo il punto politicamente esplosivo della proposta Delrio.
Mentre a Gaza si continua a morire, mentre migliaia di civili vivono in tende bombardate, mentre la Corte Penale Internazionale indaga i vertici del governo israeliano per crimini internazionali, introdurre in Italia una definizione che potrebbe limitare la libertà di denunciare quelle violazioni appare come un segnale politico drammaticamente fuori tempo.
Non si può approvare una norma che rischia di colpire giornalisti, attivisti, insegnanti, cittadini che esercitano un diritto fondamentale:
criticare un governo, qualunque esso sia.
E questo non ha nulla a che vedere con l’identità ebraica, né con la memoria dell’Olocausto, né con la lotta all’odio. Ha a che fare con il rapporto fra potere e libertà.

Piero Fassino
Come se questo orrore non bastasse, in contemporanea, si è svolta in Israele una visita parlamentare con il deputato Pd Piero Fassino. Colta come tappa del “protocollo di amicizia” italo-israeliano. Fassino ha elogiato Israele come “società aperta, libera, democratica… anche in questi due anni di guerra” dice lui e ha rivendicato a nome dell’Italia un «rapporto forte» con Tel Aviv.
Queste dichiarazioni, in contrasto con il drammatico contesto genocidario, confermano quanto le alte sfere del Pd siano allineate alle posizioni israelo-governative, anche quando il governo Netanyahu/Gantz è apertamente accusato di genocidio e del peggio del peggio che l’umanità possa anche solo provare a pensare.
Va ricordato che Fassino non è un isolato: nel Pd diversi parlamentari hanno intrattenuto rapporti stretti con le autorità israeliane e talvolta sminuito le critiche all’occupazione.
In sintesi, l’episodio Fassino-Knesset certifica che le più alte cariche Pd continuano a considerare “amichevole” il regime Netanyahu, nonostante si trovi formalmente sotto inchiesta per genocidio.
I DELRIO, I FASSINO ECC. MI FANNO SCHIFO TANTO QUANTO MI FA SCHIFO NETANYAHU, BEN GVIR e SMOTRICH!!
Vietare la critica a Israele? La proposta di legge di Graziano Delrio è un orrore storico e politico.
Ma chiudo con alcune considerazioni:
Si dice che la proposta di Delrio abbia infastidito perfino la Schlein. Tuttavia non ho notizie di sue prese di posizioni ufficiali.
Ci dicano qualcosa dal PD cittadino, ne prendano ufficialmente le distanze, almeno a Ivrea, dove solo sabato scorso nella giornata internazionale per la Palestina si è evidenziato il legame che la nostra Città ha con quel pezzo di terra.
E non accettiamo che la risposta sia “è stato a titolo personale”, “è un'iniziativa personale”.
Non funziona così perché in un partito, prima di presentare una legge, si parla, ci si confronta e poi la si deve scrivere. Quindi non cade dal cielo come un fulmine.
Queste sono giustificazioni al solo scopo di prendere in giro le persone, quando ci si rende conto di averla fatta grossa.
Nel Partito Democratico c'è gente che va alla Knesset e ci dice che Israele è troppo bello e buono. E la segretaria sta zitta.
Nel Partito Democratico c'è gente che, anziché lavorare per risolvere i problemi degli italiani, lavora per censurare e boicottare chiunque non la pensi in modo guerrafondaio.
Basti guardare ai casi D’Orsi piuttosto che agli attacchi a Francesca Albanese di questi giorni!!
Quella di Delrio, che vuole mettere a tacere chi critica Israele, è solo l'ultima di una lunga serie.
Il PD è il partito più ipocrita presente in Italia e il più guerrafondaio. Se all'opposizione ci si comporta così, immaginate cosa avrebbe fatto se fosse stato al governo.
Scusate lo sfogo.
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