Cerca

Attualità

Si risveglia ascoltando Marracash: Serena vince la sindrome rarissima grazie ai medici di Alessandria

Dalla scoperta improvvisa della sindrome di Loeys-Dietz all’operazione cardiochirurgica di dieci ore ad Alessandria: un percorso complesso che mostra il valore della multidisciplinarità e dell’integrazione clinico-scientifica

Si risveglia grazie a Marracash

Si risveglia grazie a Marracash: Serena vince la sindrome rarissima grazie ai medici di Alessandria

Aveva espresso un solo desiderio, quasi un patto con sé stessa prima di entrare in sala operatoria: se si fosse salvata, voleva essere svegliata ascoltando una canzone di Marracash, il suo artista preferito. Quando ha aperto gli occhi, intubata ma viva, è stata proprio la musica a dirle che ce l’aveva fatta. Questa è la storia di Serena, 17 anni, una delle pazienti più complesse affrontate negli ultimi anni dall’Ospedale Infantile “Cesare Arrigo” di Alessandria e dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria alessandrina.

Tutto comincia con un dolore toracico improvviso. Serena arriva al Pronto Soccorso pediatrico, viene accolta dal team guidato da Enrico Felici, e subito passata in valutazione alla Cardiologia Pediatrica, dove le dottoresse Silvia Magrassi e Francesca Cairello capiscono che non si tratta di un malessere passeggero. Gli accertamenti mostrano un quadro clinico così anomalo da imporre una diagnosi differenziale urgente: coinvolgimento severo delle valvole cardiache sinistre, dilatazione dell’aorta toracica, calcificazioni massicce assolutamente incompatibili con l’età. È l’inizio di una corsa contro il tempo.

Gli specialisti sospettano una malattia genetica rara, e il caso viene immediatamente condiviso con il Centro di Genetica della Città della Salute di Torino. È qui che la professoressa Silvia Deaglio conferma l’ipotesi: Serena è affetta dalla sindrome di Loeys-Dietz, una patologia descritta solo nel 2005 e responsabile di fragilità del tessuto connettivo con gravi rischi cardiovascolari. Una diagnosi difficile, che arriva quando ormai il cuore della ragazza sta cedendo.

Vista l’urgenza, la Cardiochirurgia dell’Ospedale di Alessandria prepara un intervento complesso e rarissimo. A guidare l’equipe è Andrea Audo, direttore della Cardiochirurgia, affiancato dal dottor Corrado Cavozza e dal chirurgo pediatrico Filippo Incerti. Saranno più di dieci ore di operazione, con tredici professionisti impegnati in sala. «L’intervento ha permesso di ricostruire l’aorta toracica aneurismatica, sostituire le valvole aortica e mitrale e riposizionare correttamente le coronarie», spiega Audo. «Un’operazione di questo tipo non è ancora descritta nella letteratura scientifica per la sindrome di Loeys-Dietz».

In sala operatoria lavora una macchina organizzativa ad altissima precisione: Cardioanestesia, Rianimazione cardio-toraco-vascolare, Chirurgia Pediatrica, tecnici perfusionisti. Tutto coordinato dal DAIRI – il Dipartimento dedicato alla ricerca e all’innovazione, che consente una stretta integrazione tra pratica clinica e competenze scientifiche avanzate. Accanto al lavoro chirurgico, fondamentale anche il supporto psicologico: la dottoressa Rossella Sterpone ha seguito Serena prima dell’intervento e durante il difficile recupero post-operatorio.

Dopo alcuni giorni in Terapia Intensiva Cardiochirurgica, Serena migliora rapidamente. Oggi è a casa, seguita regolarmente dalla Cardiologia Pediatrica dell’ospedale. Per lei, la musica di Marracash è diventata molto più di un conforto: è la prova che la paura, questa volta, non ha vinto.

Il Direttore Generale dell’AOU AL, Valter Alpe, sottolinea il valore del lavoro di squadra: «La complessità del caso ha messo in luce l’eccellenza della Cardiochirurgia, della Cardiologia Pediatrica e di tutte le specialità coinvolte. In un ambito così delicato come quello delle malattie rare, il nostro ospedale ha saputo offrire risposte concrete e tempestive».

Parole che trovano eco nella dichiarazione dell’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi: «Questa storia mostra come competenze diverse abbiano operato in modo sinergico. La AOU di Alessandria è pronta a diventare il primo IRCCS pubblico del Piemonte proprio su Cardiologia e Pneumologia. Un plauso a tutti e un abbraccio a Serena».

Il caso di Serena è l’ennesima dimostrazione che, quando diagnosi tempestiva, ricerca, multidisciplinarità e organizzazione convergono, anche ciò che sembra impossibile può diventare realtà. In un Paese spesso accusato di disattenzione alla sanità pubblica, il Piemonte riesce a raccontare una pagina diversa: una storia in cui medici, scienziati e infermieri fanno la differenza, e una ragazza di diciassette anni torna a sorridere grazie a una canzone.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori