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Cronaca

Il manager della Cid di Saluggia arrestato a Vercelli: accusato in Turchia di una frode da 65 milioni di euro

Ahmet Özcan era ricercato da mesi: secondo gli inquirenti avrebbe creato fondi occulti per oltre 65 milioni di dollari attraverso una complessa operazione societaria

Il manager della Cid

Il manager della Cid di Saluggia arrestato a Vercelli: accusato in Turchia di una frode multimilionaria ai danni del gruppo Alvimedica

Il mandato d’arresto è arrivato dalla Turchia, l’esecuzione dalla Polizia di Vercelli. Così si è chiusa la latitanza di Ahmet Özcan, dirigente della Cid spa di Saluggia, la filiale italiana del gruppo turco Alvimedica, multinazionale attiva nella produzione di dispositivi biomedicali. L’uomo è stato fermato nella serata del 18 novembre in esecuzione di un ordine di cattura internazionale emesso dalla magistratura di Ankara, dove nei mesi scorsi era stato ufficialmente accusato di frode aggravata e riciclaggio.

Secondo la ricostruzione fornita dalla famiglia fondatrice della holding – assistita in Italia dallo studio legale DLA Piper – Özcan avrebbe ideato un sistema di fondi fuori bilancio per un valore superiore a 65 milioni di dollari, sottratti al gruppo attraverso una manovra finanziaria presentata come necessaria per risanare le società più esposte e avviare una futura riorganizzazione industriale. Un piano che, negli atti d’indagine, viene descritto come un ingranaggio raffinato di cessioni e retrocessioni societarie, mai realmente finalizzato alla ristrutturazione promessa.

Le indagini turche ripercorrono l’anno 2023, quando il manager avrebbe convinto la proprietà della holding della necessità di trasferire temporaneamente le società operative a veicoli costituiti nei Paesi Bassi. L’operazione, nelle sue intenzioni, avrebbe dovuto portare alla stabilizzazione del gruppo, aprendo la strada a un’eventuale quotazione in Borsa. Ma mentre la riorganizzazione era solo agli inizi, le autorità turche hanno formulato le prime contestazioni penali. Da quel momento, Özcan aveva fatto perdere le sue tracce, nonostante il ritiro del passaporto disposto dalle autorità.

La fuga è durata mesi, fino al rintraccio a Vercelli da parte della squadra mobile. La Questura conferma che le procedure per la consegna alla Turchia sono state avviate e dovrebbero completarsi nelle prossime ore, salvo eventuali ricorsi dell’indagato. L’inchiesta, intanto, resta aperta su entrambi i fronti: quello turco, che contesta al manager di avere deliberatamente depauperato la società madre, e quello italiano, che dovrà verificare eventuali ricadute sulla filiale piemontese.

La Cid spa, che impiega circa 200 lavoratori e rappresenta uno dei poli principali del distretto biomedicale di Saluggia, viene indirettamente travolta da una vicenda che si trascina da oltre un anno. Già nel 2024 i sindacati avevano espresso preoccupazione per l’assenza improvvisa del manager, una scomparsa arrivata proprio nel momento più delicato della riorganizzazione internazionale del gruppo.

Ora la parola passa alla giustizia. L’arresto segna un nuovo capitolo di un caso che intreccia industria ad alta tecnologia, governance aziendale e movimenti finanziari transnazionali. Resta da capire quale sarà l’impatto sulle attività italiane della multinazionale e quali misure verranno prese per garantire stabilità ai lavoratori in un momento già carico di incertezze.

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