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17 Novembre 2025 - 19:29
a notte in cui Sinner travolge Torino e trasforma una vittoria in un abbraccio collettivo che fa tremare il Pala Alpitour
La celebrazione che ha accompagnato la vittoria di Jannik Sinner a Torino ha superato in intensità perfino il trionfo sportivo. Una festa popolare, caotica e travolgente, esplosa pochi secondi dopo l’ultimo punto della finale contro Carlos Alcaraz, con l’azzurro che si è lasciato cadere a terra, quasi incredulo, prima di scattare verso il box per abbracciare chiunque incrociasse la sua corsa. Una scena che ha incendiato il Pala Alpitour, ribollente di bandiere, cori, applausi e migliaia di telefoni alzati.
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Nel suo racconto, lo stesso Sinner ha chiarito quanto quella gioia fosse speciale: «Vincere davanti al pubblico di casa, al pubblico italiano è speciale». Una frase semplice, ma capace di restituire la misura di una serata che ha avuto il sapore di un evento nazionale più che di una finale di tennis.
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Il primo abbraccio è stato per la fidanzata Laila Hasanovic, un gesto casto ma carico di emozione, seguito da quello in stile "spogliatoio" con il duo tecnico formato da Simone Vagnozzi e Darren Cahill. Poi la processione di mani tese: i “cinque” scambiati con i tifosi, i selfie, le bandiere tricolori firmate una a una, quasi senza riuscire a smettere. La festa, però, è solo iniziata quando il campione si è rifugiato negli spogliatoi: lì lo spumante è partito senza tregua, con il team che saltava insieme a lui mentre la coppa brillava in primo piano. Immagini diventate virali in pochi minuti.
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Sul campo, intanto, andavano in scena le foto di famiglia. Assenti i genitori — lo stesso campione aveva spiegato che «avevano cose più importanti» — ma presenti il fratello Mark e soprattutto Laila, che si è mostrata con il cane Snoopy al guinzaglio e un anello scintillante al dito. Il dettaglio ha scatenato subito un’ondata di gossip, alimentata dai social e dagli scatti dei fotografi.
Tra i momenti più divertenti della serata, il botta e risposta tra Sinner e Gianni Morandi, incontrato nel backstage. «Ti ho sentito. Mi hai portato fortuna», ha detto il tennista riferendosi all’esibizione canora che aveva preceduto la finale. «No, veramente? Hai ascoltato. È un grande piacere. In Italia c'è la Ferrari, Armani e te. Nel mondo ci sei solo tu. Grande, ti voglio bene», gli ha risposto il cantante bolognese, sancendo un incontro che ha assunto toni quasi epici, come se, nel delirio generale, l’Italia avesse appena festeggiato una vittoria della Nazionale.
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Le tribune, del resto, raccontavano un evento che è andato ben oltre il tennis. C’erano tanti colleghi-amici di Sinner: Jasmine Paolini, Matteo Berrettini, Lorenzo Sonego, e gli ex campioni Flavia Pennetta e Fabio Fognini. E poi sportivi di ogni disciplina: la sciatrice Federica Brignone, gli olimpici Antonio Rossi e Alex Di Giorgio. Il calcio era rappresentato in massa: il neo tecnico della Juventus Luciano Spalletti, e ancora Milik, Bremer, Perin, Rugani, Paleari, Casadei, Biraghi, Schuurs, con presenze illustri nei giorni precedenti come Alex Del Piero, Max Allegri e Fabio Capello.
Il mondo dello spettacolo non è voluto mancare: Luciano Ligabue, Alfa, Sarah Toscano, gli attori Luca Bizzarri e Andrea Pisani, le ex Miss Italia Eleonora Pedron e Cristina Chiabotto, oltre allo chef Antonino Cannavacciuolo. Tutto mentre la politica presenziava con amministratori locali, deputati, senatori e i ministri Andrea Abodi e Paolo Zangrillo.
Una festa popolare, rumorosa, nazionale. Una celebrazione che ha trasformato la vittoria di Sinner in un evento collettivo: la serata in cui il tennis ha rubato la scena a tutto il resto, imponendosi come il grande spettacolo dell’autunno italiano.
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