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Noemi trasforma la nostalgia in cura: concerto intimo al Teatro Concordia di Venaria

Nostalgia: Noemi trasforma il passato in cura, tra confidenze sulla derealizzazione e un tour sold out che approda al Teatro Concordia di Venaria Reale

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Noemi trasforma la nostalgia in cura: concerto intimo al Teatro Concordia di Venaria

La nostalgia, per Noemi, non è un peso né una malinconia da cui difendersi. È un luogo caldo, un approdo emotivo che consola e rimette insieme i pezzi. Mercoledì 19 novembre, alle 21, questo sentimento diventerà musica e voce sul palco del Teatro Concordia di Venaria Reale, seconda tappa di un tour che sta già registrando il tutto esaurito ovunque. I biglietti sono finiti da giorni e il pubblico piemontese si prepara ad accogliere un’artista che, dopo anni di trasformazioni personali e professionali, torna con un album costruito sulle corde più intime della sua vita: Nostalgia.

Il viaggio è iniziato il 17 novembre da Firenze e si chiuderà il 20 dicembre nella data-evento di Roma, al Palazzo dello Sport, dove si uniranno ospiti speciali e una scenografia pensata per essere un vero ritorno a casa. Un percorso che accompagna l’uscita del nuovo disco, un lavoro che Noemi ha definito «terapeutico, consolatorio», un modo per rivivere il passato senza cadere nel rimpianto.

La cantante romana descrive così la sua nostalgia: «Per me la nostalgia è sempre un ricordo bello legato ai posti in cui uno si sente a casa. È come mettersi un maglione caldo che ti regala una sensazione di sicurezza». Una definizione che già da sola spiega l’estetica del suo nuovo progetto. La copertina del disco è un manifesto visivo di questa visione: mare, spiaggia, passeggiate col cane, luoghi dell’anima immersi nei toni dell’arancione. Colori caldi, quasi avvolgenti, che contrastano il blu rigido e tagliente della malinconia, un sentimento che per Noemi appartiene a tutt’altra dimensione emotiva: quella del rimorso, della perdita, del “se avessi fatto”.

Nostalgia, dunque, non piange ciò che non c’è più: celebra ciò che ha reso più forti. Lo dice anche in un verso emblematico del disco: «La nostalgia se non è dentro te non esiste / e non vorrei che tu pensassi che sono triste». È un inno a guardare indietro senza paura, a riconoscere gli anni difficili come passaggi obbligati e non come ferite aperte.

Tra i brani che compongono l’album c’è anche “Se t’innamori muori”, portata da Noemi sul palco del Festival di Sanremo, dove ha gareggiato per l’ottava volta. Un pezzo che mette al centro i sacrifici e la vulnerabilità dell’amore, non solo romantico, ma anche materno. È un brano che parla della resa più coraggiosa: quella alla verità delle emozioni, senza maschere, senza protezioni.

Questa nuova maturità artistica nasce da un percorso personale complesso. Noemi lo racconta con sincerità, senza retorica: «Ho sofferto di un disturbo neurologico chiamato derealizzazione. Di colpo non riuscivo più a mettere a fuoco la realtà che mi circondava, mi sentivo come un fantasma in un mondo ovattato. Il corpo mi imponeva di guardarmi dentro e visto che non volevo riconoscere quello che andava male, a un certo punto si è bloccato». Parole che aprono squarci di verità su un periodo difficile, superato anche grazie alla musica, come già rivelato nel 2021 con la sanremese Glicine, canzone che per molti ha rappresentato la rinascita dell’artista.

Oggi Noemi è cambiata, e lo dice chiaramente: «Oggi sento davvero il piacere – e non il dovere – di fare questo lavoro. Quando qualcuno fa musica, il dovere lo deve sempre lasciare fuori dalla porta». È una dichiarazione che racconta quanto profondo sia stato il percorso affrontato e quanto la sua arte sia tornata a essere un gesto di libertà.

E c’è un luogo, più di tutti, in cui questo piacere prende forma: il palco. «Io vivo per i live, sono la mia cosa preferita. Mentre registro un disco, già sogno il momento in cui potrò incontrare il mio pubblico e cantare insieme a loro». Non è una frase costruita: chi ha visto un concerto di Noemi negli ultimi anni riconosce quella fame di connessione, quella voglia di condividere ogni nota come se fosse l’ultima.

Il concerto di Venaria Reale si annuncia come una tappa speciale. Il Teatro Concordia, con la sua atmosfera raccolta, è il luogo ideale per un album che parla alla parte più fragile e più autentica delle persone. Un luogo in cui il pubblico potrà ascoltare i brani nuovi e quelli storici, in un dialogo continuo tra passato e presente che è, in fondo, la cifra di questo progetto.

Noemi arriverà in Piemonte dopo un’anteprima fiorentina accolta con entusiasmo e in vista di un finale romano che promette una produzione più ampia, ma quello che accadrà sul palco di Venaria sarà forse la dimensione più naturale del tour: un incontro ravvicinato, emozionale, sincero. Un abbraccio collettivo dove la nostalgia, per una sera, non sarà canaglia ma cura.

Per Noemi questo disco non è un esercizio stilistico né un ritorno comodo alle sonorità del passato: è un atto di consapevolezza, il punto di equilibrio dopo anni di fratture interiori. E l’inizio di qualcosa di nuovo, costruito proprio da quel passato che, anziché tormentare, adesso sostiene.

Il viaggio di Nostalgia è appena cominciato, ma il suo cuore è già chiaro: guardare indietro per andare avanti, con una mano tesa verso chi ascolta e un sorriso che sa di ritorno alla vita.

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