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Assorbenti sì, carta igienica no

Assorbenti gratuiti nelle scuole di Settimo Torinese, ma nei bagni manca la carta igienica

Assorbenti sì, carta igienica no

Assorbenti sì, carta igienica no

A Settimo Torinese la parità di genere è servita. O almeno, così sembra. L’assessora Chiara Gaiola ha annunciato con entusiasmo l’arrivo, da novembre, dei dispenser di assorbenti gratuiti nelle scuole superiori cittadine. Una collaborazione con la startup This Unique e l’Istituto d’Istruzione Superiore Settimo per promuovere “pari opportunità, consapevolezza e sostenibilità ambientale”. Tutto bellissimo, tutto ecologico, tutto “plastic free”. Tranne i dettagli. Tipo la carta igienica, che continua a mancare nei bagni di diversi istituti.

E non è una voce isolata: oggi almeno tre genitori ci hanno segnalato la cosa, raccontando che i loro figli, in più di una scuola superiore, trovano i bagni sprovvisti del minimo indispensabile. Già, perché mentre si celebra la fine del “tabù mestruale”, nelle scuole si combatte un’altra battaglia, molto più concreta: quella del rotolo perduto. Alcuni studenti raccontano che ormai il gesto più sostenibile è portarsela da casa, la carta, per non rischiare di restare a secco. Ma guai a dirlo, perché oggi fa più moderno parlare di menstrual equity che di banalissima igiene quotidiana.

Il progetto, ci tengono a precisare dal Comune, è “un primo passo verso una società più inclusiva e consapevole”. Ma se questo è il primo passo, viene da chiedersi se il secondo sarà quello di fornire anche un minimo sindacale di servizi essenziali. Perché a Settimo, a quanto pare, il progresso arriva a ondate: prima gli assorbenti compostabili, poi – forse un giorno – la carta igienica biodegradabile.

Nel comunicato ufficiale, la stessa Gaiola spiega che «la fornitura di assorbenti nei servizi igienici dovrebbe essere normale, così come la disponibilità di carta igienica». Parole sante. Ma nel frattempo, di normale nei bagni delle scuole c’è solo la rassegnazione.

E mentre si ringraziano le consigliere Elena Ruzza, Lia Tucci e Iliana Joseph per il lavoro svolto sul tema, qualcuno suggerisce che forse basterebbe un sopralluogo, uno solo, per rendersi conto che la Settimo dell’inclusione ha un piccolo problema di... coerenza.

Insomma, un Comune all’avanguardia, capace di parlare di diritti, sostenibilità e cultura, ma che inciampa – letteralmente – su un rotolo mancante. Perché la carta igienica non sarà “trendy”, ma resta l’unico strumento davvero indispensabile per tutti, senza distinzioni di genere.

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