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Francesco Montinaro, il meccanico che costruisce moto di carta: Honda lo premia ancora

Dopo la CR 500 del 2024, il ventenne di Salerano Canavese torna all’EICMA con uno straordinario Honda SH 125 realizzato interamente in carta: 75 componenti, ruote girevoli, sospensioni e bauletto funzionanti. La casa giapponese lo premia con una targa e un invito ufficiale allo stabilimento di Atessa

Francesco Montinaro, il meccanico che costruisce moto di carta: Honda lo premia ancora

Francesco Montinaro, il meccanico che costruisce moto di carta: Honda lo premia ancora

Ci sono ragazzi che sognano di guidare una moto, altri che imparano a ripararla.
Poi c’è Francesco Montinaro, 20 anni, di Salerano Canavese: le moto le aggiusta in officina — e nel tempo libero le costruisce di carta.

E lo fa così bene che la Honda Motor Europe lo ha premiato di nuovo, per il secondo anno consecutivo, all’EICMA 2025 di Milano, il più grande salone internazionale del motociclo.

Dopo la CR 500 di carta che nel 2024 lo aveva consacrato, quest’anno Francesco è tornato con un’opera ancora più ambiziosa: un Honda SH 125 interamente realizzato in carta, progettato e costruito a mano in otto mesi di lavoro.

Un modello unico, scomponibile in 75 componenti, con rotazione completa delle ruote, sportello del serbatoio apribile, sella e bauletto funzionanti, sospensioni mobili, cavalletti e pedane passeggeri totalmente operativi.
Ogni dettaglio, ogni piega, ogni vite riprodotta con precisione chirurgica. Nessun software, nessuna stampa 3D: solo colla, forbici, carta e un’idea testarda.

Francesco Montinaro

Francesco Montinaro

francesco

Francisco montanaro

Francesco

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All’EICMA, dal 6 al 9 novembre, la sua creazione ha trovato posto in una teca dello stand ufficiale Honda, accanto alle immagini dei piloti del team HRC. Centinaia di persone si sono fermate a guardare, fotografare, chiedere: “Ma è davvero di carta?”

Sì, lo è. E lo dimostra anche la targa bianca davanti al modello, dove si legge: “SH 125i Paper Craft – Creazione artigianale di Francesco Montinaro.”
Dietro quel pannello trasparente, tra le luci e il rosso acceso del marchio Honda, la moto di Francesco sembrava respirare — come se la passione potesse trasformare la carta in metallo.

Durante la cerimonia di premiazione, il giovane canavesano è stato chiamato sul palco dello stand, davanti alla grande parete rossa con il logo Honda.
Nelle foto — quelle che più di mille parole raccontano la sua emozione — si vede sorridere mentre riceve la targa di riconoscimento e una lettera ufficiale di Honda Motor Europe.
Sul certificato si legge: “Al talento che non smette mai di sfidare sé stesso.”
Una frase che sembra scritta per lui.

Tra i dirigenti presenti anche Fausto, l’uomo che a Roma, mesi prima, gli aveva lanciato la sfida: “Perché non provi a realizzare uno SH 125?”
Francesco aveva accettato senza esitare. “Non avevo mai fatto uno scooter, non sapevo nemmeno da dove cominciare”, racconta. “Ho iniziato progettando sul foglio, poi giorno dopo giorno ho costruito ogni componente. È stato difficile, ma è riuscito oltre le mie aspettative.”

E ora proprio Fausto gli ha consegnato un nuovo invito: il 13 dicembre sarà allo stabilimento Honda di Atessa, in Abruzzo, per un evento privato dedicato ai talenti più promettenti.
“Mi hanno chiesto di portare anche il mio SH, per mostrarlo agli operai che costruiscono i modelli reali. È una cosa bellissima, non so neanche come spiegarla”, dice con un sorriso che basta da solo a raccontare tutto.

Dopo la fiera, Francesco è tornato nel suo laboratorio improvvisato: un tavolo, una lampada, una pila di fogli e tanta colla. Nessuna macchina sofisticata. Solo pazienza e passione.
“Quando finisco un progetto, ne ho già in mente un altro. Voglio continuare a migliorarmi, rendere i modelli sempre più realistici.”

Oggi lavora come meccanico in un’officina Honda, un posto dove la tecnica incontra il sogno.
“Faccio il lavoro che mi piace. Ogni giorno imparo qualcosa di nuovo su come è fatta una moto, e questo mi aiuta a ricrearla meglio, nei dettagli.”
Così, mentre aggiusta motori veri, prepara già nella testa il prossimo modello di carta.

Diplomato all’Itis Camillo Olivetti di Ivrea, indirizzo meccatronica e robotica, Francesco ha imparato a unire precisione e creatività — due mondi che raramente convivono nello stesso talento.
Chi lo conosce lo descrive come un ragazzo umile, metodico, con lo sguardo di chi vede oltre la superficie delle cose.
E forse è proprio per questo che Honda lo ha scelto come simbolo vivente del suo motto: The Power of Dreams.

Perché in fondo, il potere dei sogni non è nelle parole, ma nei gesti.
Nei tagli precisi di un foglio, nelle ore trascorse da solo a piegare la carta, nel coraggio di portare la propria idea davanti a un colosso mondiale.

Francesco Montinaro ha dimostrato che non servono grandi mezzi per costruire qualcosa di grande.
Basta crederci, con la stessa tenacia con cui lui ha trasformato un materiale fragile in un simbolo di forza e di passione.

All’EICMA 2025, la sua opera ha conquistato tutti.
E mentre stringeva quella targa con il suo nome, davanti al logo Honda, con il sorriso e gli occhi pieni d’orgoglio, era chiaro che quel ragazzo di Salerano Canavese aveva già vinto la sfida più importante: dimostrare che i sogni, se costruiti con le proprie mani, possono diventare realtà.
Anche se fatti di carta.

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