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10 Novembre 2025 - 19:18
SMOG
Non migliora la qualità dell’aria a Torino e nell’area metropolitana. Anzi, secondo le ultime previsioni di Arpa Piemonte, i prossimi tre giorni saranno ancora segnati da un’elevata concentrazione di polveri sottili Pm10, con valori destinati a superare la soglia limite dei 50 microgrammi per metro cubo. Un trend negativo che ha portato l’Agenzia regionale per l’ambiente a prorogare fino a mercoledì 12 novembre il livello arancio del semaforo antismog, in vigore dallo scorso venerdì.
La misura, prevista dal Piano regionale per la qualità dell’aria, prevede una serie di limitazioni alla circolazione finalizzate a contenere l’emergenza inquinamento. In particolare, da lunedì 11 a mercoledì 12 novembre resterà in vigore il blocco dei veicoli diesel Euro 5 per il trasporto privato, dalle 8 alle 19, e analogo divieto per i mezzi adibiti al trasporto merci con omologazione Euro 3, Euro 4 ed Euro 5, sempre nella stessa fascia oraria.
Con il mantenimento del livello arancio, dovranno fermarsi anche i veicoli dotati del dispositivo Move In, il sistema di monitoraggio regionale che limita i chilometri percorribili annualmente dai veicoli più inquinanti. Restano invece esclusi dal provvedimento i veicoli elettrici, ibridi, a metano o Gpl, oltre ai mezzi di emergenza, di servizio pubblico e di soccorso.
Le misure temporanee si aggiungono alle limitazioni strutturali già in vigore tutto l’anno, che riguardano i veicoli più datati e le aree urbane a maggiore densità di traffico. Il prossimo aggiornamento sulla qualità dell’aria è atteso proprio per mercoledì, quando Arpa valuterà se prorogare ulteriormente le restrizioni o revocarle in base all’evoluzione meteorologica e ai nuovi dati di rilevamento.
I livelli di Pm10, una delle componenti più nocive dell’inquinamento atmosferico, restano elevati da giorni, complice la stabilità meteorologica, la scarsa ventilazione e l’accumulo di emissioni legate al traffico, al riscaldamento domestico e alle attività industriali. Secondo le rilevazioni di Arpa, la situazione più critica riguarda non solo il capoluogo, ma anche i comuni della prima cintura, da Grugliasco a Collegno, da Moncalieri a Venaria.
Le autorità ambientali invitano i cittadini a limitare gli spostamenti in auto privata, a preferire i mezzi pubblici e la mobilità dolce, e a ridurre l’uso di stufe a legna o camini aperti, spesso responsabili di un contributo significativo di particolato invernale.

Il Comune di Torino, insieme alla Città metropolitana e alla Regione Piemonte, conferma la linea di rigore e la necessità di un cambio strutturale nei comportamenti quotidiani. «Le misure di emergenza – spiegano da Palazzo Civico – servono a proteggere la salute dei cittadini, ma non bastano da sole: occorre un impegno collettivo e costante per ridurre le emissioni».
Negli ultimi anni, la città è tra le più monitorate d’Italia per l’inquinamento atmosferico. Secondo i rapporti annuali di Legambiente, Torino supera i limiti europei di Pm10 per oltre 80 giorni all’anno, contro i 35 consentiti. Un dato che, con l’arrivo dell’inverno e l’assenza di piogge, rischia di peggiorare ulteriormente.
Intanto, l’attenzione resta alta. Se le previsioni di Arpa confermeranno il trend negativo anche nei prossimi giorni, non è escluso che il livello arancio possa essere prorogato oltre mercoledì. In caso contrario, la città tornerà al livello giallo, mantenendo comunque le restrizioni permanenti previste per i veicoli più inquinanti.
La speranza, per Torino e per i suoi cittadini, è che un miglioramento meteorologico possa restituire respiro a una città che da anni lotta contro un problema strutturale: uno smog cronico che continua a offuscare non solo i cieli, ma anche la qualità della vita.
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