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“È tutto un circo”: affari, polizze e politica sotto il tendone del Ministero della Cultura

A denunciarlo alla Procura di Torino è Paolo Stratta, fondatore di Cirko Vertigo e nuova guida, con Caterina Mochi Sismondi, della stagione teatrale di Settimo Torinese: una voce autorevole del circo contemporaneo che rompe il silenzio su un sistema dove “chi giudica incassa”

“È tutto un circo”: affari, polizze e politica sotto il tendone del Ministero della Cultura

“È tutto un circo”: affari, polizze e politica sotto il tendone del Ministero della Cultura

Verrebbe da dire, come ha ironizzato Sigfrido Ranucci, che “è tutto un circo”. Ma non si parla di clown o trapezisti, bensì di un’inchiesta televisiva che mette a nudo un sistema dove i ruoli pubblici e gli interessi privati si mescolano fino a diventare indistinguibili.

Nella puntata di Report andata in onda domenica 9 novembre 2025 su Rai 3, firmata dal giornalista Luca Bertazzoni, le telecamere si sono accese su una vicenda che intreccia politica, assicurazioni e finanziamenti pubblici.

Al centro dell’indagine, la Commissione consultiva per i circhi e lo spettacolo viaggiante del Ministero della Cultura e, soprattutto, il suo presidente Gianluca Cavedo, assessore alla Cultura del Comune di Legnago, ex segretario cittadino di Fratelli d’Italia, oggi ancora militante del partito. Cavedo, nominato a capo della Commissione a fine 2023 dall’allora ministro Gennaro Sangiuliano, ha giustificato la scelta ricordando la sua lunga esperienza “nell’ambiente del circo”. Ma questa familiarità con il settore, più che un titolo di merito, secondo molti rappresenterebbe la radice di un evidente conflitto di interessi.

L’inchiesta di Report prende le mosse da una denuncia depositata alla Procura della Repubblica di Torino da Paolo Stratta, fondatore e direttore della Fondazione Cirko Vertigo di Grugliasco, una delle realtà più importanti in Italia per la formazione e la diffusione delle arti circensi contemporanee.

Stratta – che oggi, insieme a Caterina Mochi Sismondi, è anche direttore artistico della stagione teatrale di Settimo Torinese organizzata dal Centro nazionale di produzione blucinQue Nice – ha segnalato presunti conflitti di interesse legati proprio al presidente della Commissione ministeriale.

Secondo la sua denuncia, infatti, molti dei soggetti che ricevono fondi pubblici grazie alle valutazioni della Commissione presieduta da Cavedo sarebbero anche clienti delle società assicurative con cui quest’ultimo collabora.

“E quindi – ha dichiarato Stratta davanti alle telecamere – erogano direttamente o indirettamente alla sua partita Iva somme di denaro”.

La vicenda si è infiammata dopo la riduzione di 9 mila euro nei contributi ministeriali destinati all’Accademia Cirko Vertigo, una decisione che Stratta ha ritenuto ingiusta e sospetta.

L’inchiesta ha così acceso i riflettori su una rete di rapporti che intreccia il mondo del circo, la politica locale e quello assicurativo. Cavedo, infatti, risulta iscritto al Registro unico degli intermediari assicurativi. Lo stesso lo ha confermato ai microfoni di Report: “Non ho un ruolo di broker assicurativo, ma sono un intermediario e consulente che ha a che fare con il mondo dello spettacolo viaggiante”. Una frase che suona come un’ammissione, tanto che il giornalista Bertazzoni gli ribatte prontamente: “Ecco, è proprio questo il conflitto di interesse”.

Durante la trasmissione, le immagini mostrano il giornalista di Rai 3 avvicinare Cavedo durante una cena di fine estate nel salone parrocchiale di Casette, a Legnago. L’assessore, visibilmente infastidito, prova a liquidare la questione come una polemica politica: “Sono stato nominato per le mie competenze. Quando ci sono casi che possono riguardarmi, mi astengo. È tutto regolare”. Peccato che non sia mai arrivata una vera spiegazione sul perché un consulente assicurativo attivo nel settore possa presiedere una Commissione chiamata a decidere proprio sui fondi per quegli stessi operatori.

A peggiorare la situazione, Report ha rivelato anche legami tra Cavedo, la giunta comunale di Legnago e il Salieri Circus Award, festival internazionale che unisce musica e arti circensi e che riceve ogni anno 90.000 euro di finanziamenti comunali. Il direttore del festival, Luciano Giarola, segretario cittadino di Forza Italia, aveva sostenuto con un contributo economico la campagna elettorale del sindaco di Fratelli d’Italia, Paolo Longhi, lo stesso che poi ha nominato Cavedo assessore alla Cultura. Quando Bertazzoni lo ha incalzato sulle cifre, Giarola ha prima negato, poi ammesso “due o tremila euro”, fino a quando i documenti mostrati dalla trasmissione non hanno svelato il vero importo: 12.400 euro.

Non è tutto. All’interno della stessa Commissione siede anche Sebastiano Taddei, noto nel mondo del circo come Takimiri. È proprietario di un circo e la figlia ha presentato un progetto per ottenere fondi pubblici dalla Commissione di cui il padre fa parte. Il finanziamento è stato concesso, ma poi la figlia ha rinunciato a incassarlo. “Quando mia figlia ha fatto domanda mi sono astenuto e volevo dimettermi”, ha dichiarato Taddei. Tuttavia, a oggi risulta ancora in carica.

Le opposizioni parlamentari hanno raccolto le denunce di Stratta e le hanno portate in Parlamento. Un’interrogazione firmata dai deputati Eleonora Evi, Patrizia Prestipino, Irene Manzi e Mauro Berruto del Partito Democratico chiede al ministro della Cultura Alessandro Giuli di chiarire la posizione di Cavedo e i ritardi nell’attuazione della Legge Delega 106/2022, che dovrebbe regolamentare il superamento dell’uso degli animali nei circhi. Nell’atto parlamentare si sottolinea che Cavedo si sarebbe astenuto “una cinquantina di volte” durante le votazioni, circostanza che alimenta i dubbi sulla sua effettiva imparzialità.

Dal canto suo, Cavedo respinge con forza le accuse, sostenuto dal sindaco Longhi, che gli rinnova “la piena fiducia e stima”. “Il mio lavoro e quello della Commissione sono sempre stati improntati alla massima trasparenza”, dichiara l’assessore, aggiungendo che “le affermazioni del signor Stratta sono infondate: la Commissione è solo consultiva, non eroga fondi, ma esprime un giudizio artistico”.

Ma ciò che emerge dal servizio di Report va oltre il formalismo delle procedure. È il quadro di un sistema in cui politica, arte e interessi economici si confondono fino a diventare indistinguibili. In cui chi decide i finanziamenti è legato a doppio filo a chi li riceve, e dove i controllori e i controllati si scambiano spesso di posto sotto lo stesso tendone. “È tutto un circo, ma di quelli senza trapezio – ha chiosato Ranucci – qui volano solo le polizze assicurative”.

Insomma, più che un’inchiesta sul mondo dello spettacolo, quella di Report è la fotografia di un Paese dove anche i controlli diventano parte dello spettacolo stesso. E alla fine, come spesso accade, il vero numero di equilibrismo resta quello della trasparenza.

Chi è Paolo Stratta?

Paolo Stratta, classe 1972, torinese, è una delle figure più importanti del panorama culturale italiano contemporaneo. Attore, regista, docente e organizzatore teatrale, ha saputo costruire negli anni un ponte tra il linguaggio del circo e quello delle arti performative, contribuendo a far nascere in Italia una nuova idea di spettacolo dal vivo: non più fatto solo di tendoni e numeri acrobatici, ma di drammaturgia, ricerca e innovazione artistica.

Dopo la laurea al DAMS di Bologna, Stratta ha intrapreso un percorso che lo ha portato a studiare con maestri come Mamadou Dioume, attore storico del gruppo di Peter Brook, e a lavorare in contesti internazionali tra Germania e Russia, dove ha frequentato la scuola di pantomima di Volgograd e collaborato con il Wibbelstezt Zircus di Colonia. Tornato in Italia, ha fondato a Grugliasco la Fondazione Cirko Vertigo, oggi riconosciuta come una delle principali realtà europee nel campo della formazione e della produzione circense contemporanea.

Sotto la sua direzione, Cirko Vertigo è diventata un vero e proprio centro di eccellenza, un laboratorio permanente di creatività, dove si incontrano giovani artisti, registi, scenografi e danzatori provenienti da tutto il mondo. L’Accademia che fa capo alla Fondazione è la prima in Italia ad aver ottenuto il riconoscimento ministeriale che ne equipara i titoli a una laurea triennale, segnando un passo decisivo verso la piena dignità accademica del circo contemporaneo.

Accanto all’impegno formativo, Stratta ha sviluppato una fitta rete di relazioni internazionali: per quasi vent’anni ha rappresentato l’Italia nel consiglio direttivo della FEDEC, la rete europea delle scuole di circo professionale, e ha guidato l’Associazione Circo Contemporaneo Italia (ACCI), nata per promuovere e tutelare gli operatori del settore. È stato inoltre docente di Organizzazione e Comunicazione dello Spettacolo dal Vivo in diversi corsi universitari e accademici, contribuendo alla formazione di nuove generazioni di professionisti dello spettacolo.

La sua visione artistica è quella di un circo che dialoga con il teatro, la danza, la musica, la letteratura e perfino con l’ambiente. Tra i progetti più noti figura “Calvino 100 – In cammino sul filo delle montagne”, una tournée di spettacoli nelle aree interne italiane ispirata al rapporto tra uomo e natura. Per Stratta, l’arte non è mai fine a sé stessa: è sempre relazione, comunità, linguaggio di libertà.

Negli ultimi anni, il suo percorso si è intrecciato con quello della regista e performer Caterina Mochi Sismondi, con la quale condivide la direzione artistica del Centro nazionale di produzione blucinQue Nice e della stagione teatrale di Settimo Torinese.

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