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04 Novembre 2025 - 21:47
Il sindaco di Ceres, Davide Eboli, durante il discorso in occasione del IV Novembre
Come ogni anno, in occasione del IV Novembre, Ceres ha reso omaggio ai suoi Caduti con momenti di profondo raccoglimento, ribadendo il forte legame tra la comunità e la memoria di coloro che hanno sacrificato la vita per la Patria.
La sera del 1° novembre, i solenni rintocchi della storica Campana dei Caduti, hanno risuonato dal Vecchio Campanile, portando nelle vie del paese il suono della memoria. A suonarla, come da tradizione, è stato il giovane Gianluca Broglio, a cui la comunità ha espresso un sincero ringraziamento per la dedizione con cui mantiene viva una consuetudine che attraversa le generazioni. “Il suo suono profondo è la voce di tutte le vittime ceresine della Prima guerra mondiale”, ha scritto Marino Poma, capogruppo degli Alpini di Ceres. Sulle pareti di bronzo della campana sono incisi i nomi di quei ragazzi, simboli di un sacrificio che ancora oggi invita a riflettere e a custodire la pace. “I suoi rintocchi vogliono essere un monito perché tali avvenimenti non si ripetano”, ha aggiunto Poma, per sottolineare come quel rintocco sia un monito di pace e un simbolo di continuità con la storia del paese.

Un momento della cerimonia in onore del IV Novembre
La commemorazione è proseguita nella giornata successiva di domenica, con la solenne celebrazione del IV Novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. I presenti si sono radunati nella piazza del Municipio e in corteo hanno attraversato le vie del paese fino al Vecchio Campanile, accompagnati dal Corpo Musicale Alpino, diretto dal maestro Gian Michele Cavallo e dal professore Emanuele Poma. Qui, ancora una volta, i rintocchi della storica campana hanno unito tutti in un momento di silenzio e di raccoglimento, in memoria dei caduti di tutte le guerre.
A seguire, nella Parrocchia di Maria Vergine Assunta, don Claudio Pavesio ha celebrato la Santa Messa, al termine della quale è intervenuto il sindaco Davide Eboli. Durante il suo discorso il primo cittadino ha sottolineato il significato profondo della ricorrenza: “Ricordare non è mai un gesto formale: è un atto di cuore, di gratitudine e di responsabilità” e inoltre ha rivolto un pensiero di riconoscenza alle Forze Armate, ai Combattenti e ai Reduci, definendoli “testimoni viventi di un tempo difficile ma pieno di dignità e amore per la Patria”, richiamando il valore del IV Novembre come occasione per “custodire la libertà e scegliere la pace ogni giorno”.
All’uscita dalla chiesa, nonostante la pioggia, il corteo ha sfilato accompagnato dal Corpo Musicale Alpino, per la deposizione delle corone ai Monumenti ai Caduti di Piazza Municipio e del Parco della Rimembranza, fino al Monumento degli Alpini in Piazza Europa, dove sono stati resi gli onori alla Bandiera Italiana.
Accanto agli Alpini erano presenti anche una delegazione dei Carabinieri, rappresentata dal Maresciallo Armelloni della stazione di Ceres, una rappresentanza dei Carabinieri Forestali e dell’Arma Aeronautica. Insieme a loro, il gonfalone del Comune, il gagliardetto del Gruppo Alpini, il labaro del Corpo Musicale Alpino, la bandiera dei Combattenti e Reduci e la bandiera dell’Istituto comprensivo “Leonardo Murialdo”, portata dagli alunni della scuola.
A chiudere la mattinata, il tradizionale vermouth d’onore, condiviso tra autorità e cittadini. Ancora una volta, dal vecchio campanile di Ceres si è levata la voce della memoria che invita a non dimenticare e a costruire, nel nome dei Caduti, un futuro di pace e unità.

Il corteo accompagnato dal Corpo Musicale Alpino

Le rappresentanze intervenute alla cerimonia

Il sindaco di Ceres con il presidente de Corpo Musicale Alpino, Luca Poma, e il capogruppo degli Alpini, Marino Poma
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