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Ancora strage sul lavoro: cinque morti in un solo giorno da Nord a Sud

Dati Inail drammatici: 777 vittime nei primi nove mesi del 2025, quasi tre al giorno

Incidenti sul lavoro

Incidenti sul lavoro (repertorio)

Cinque morti in un solo giorno. Da Napoli al Piemonte, dalla Lombardia alla Sardegna, la lunga catena delle vittime sul lavoro non si ferma. È una nuova giornata di sangue per l’Italia, segnata da cadute, incidenti e tragedie che si ripetono con una cadenza spietata, mentre le statistiche confermano l’emergenza.

Aveva 63 anni Marco Iazzetta, l’operaio napoletano deceduto dopo quasi due mesi di agonia. Lo scorso 10 settembre era precipitato dal quarto al terzo piano di una palazzina in costruzione a Scampia, dove stava lavorando. Ricoverato in ospedale in condizioni gravissime, non ce l’ha fatta.

In Piemonte, a Crevoladossola, ha perso la vita Tarcisio Valci, 56 anni, caduto dal cassone di un autocarro all’interno della ditta Ossola Marmi e Graniti. È morto sul colpo. Poche ore dopo, nel Bresciano, un operaio di 31 anni di origini indiane è precipitato da dieci metri mentre lavorava in una cava: anche lui non ha avuto scampo.

A San Giorgio Piacentino, in provincia di Piacenza, un uomo di 64 anni è stato travolto accidentalmente da un muletto nel cortile di un’azienda. Le indagini dovranno chiarire se fosse un dipendente o un esterno. In Sardegna, tra Tergu e Nulvi, un agricoltore di 51 anni è morto schiacciato dal suo trattore.

Cinque vite spezzate in poche ore. E a confermare la portata del dramma arrivano i dati Inail: nei primi nove mesi del 2025 le denunce di infortuni mortali sono state 777, in aumento dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2024. Quasi tre morti al giorno, una media che fotografa un Paese incapace di proteggere i propri lavoratori.

La Cgil Napoli e Campania denuncia che solo nella regione campana si contano 84 morti bianche, di cui 28 tra Napoli e provincia. Secondo i dati dell’Osservatorio nazionale di Bologna, la Campania è la terza regione per vittime sul lavoro, dopo Lombardia e Veneto. Il sindacato commenta: «Il recente decreto legge varato dall’ultimo Consiglio dei Ministri, che ha introdotto il badge di cantiere obbligatorio non solo per i lavoratori e le lavoratrici delle ditte committenti ma anche per i subappalti, rappresenta una misura che può risultare efficace, ma nel complesso resta un provvedimento che non incide in alcun modo sul modello di impresa responsabile di stragi continue, basato su precarietà, subappalti a cascata, mancato rispetto dei Ccnl, compressione di costi e di diritti».

Il nuovo decreto prevede misure per circa 900 milioni di euro: borse di studio fino a 7mila euro per gli orfani delle vittime di incidenti, una tessera di riconoscimento digitale con codice univoco anti-contraffazione, incentivi per le aziende virtuose, e nuove assunzioni di ispettori e carabinieri per i controlli nei cantieri.

Sulla tragedia interviene anche Roberto Fico, ex presidente della Camera e candidato per il centrosinistra in Campania, che afferma: «Ci sono già troppi morti e feriti, dobbiamo fare più investimenti sulla sicurezza sul lavoro», rilanciando la proposta di una Procura nazionale per la sicurezza dei cantieri, storica battaglia del Movimento 5 Stelle.

ROBERTO FICO

Mentre il Paese piange altri cinque lavoratori, resta la sensazione amara di un bilancio che continua a crescere senza fine, scandito ogni giorno da cadute, macchinari, trattori e silenzi. Una tragedia che non conosce tregua, e che ogni settimana si ripete identica, da Nord a Sud.

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