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Caso Halloween a Venaria, Nardozzi (GOIA): “Non cerchiamo visibilità politica, ma dignità per i commercianti”

“Noi difendiamo i piccoli commercianti, non facciamo politica”, ribatte il GOIA dopo giorni di polemiche

Caso Halloween a Venaria, Nardozzi (GOIA): “Non cerchiamo visibilità politica, ma dignità per i commercianti”

Caso Halloween a Venaria, Nardozzi (GOIA): “Non cerchiamo visibilità politica, ma dignità per i commercianti”

Dopo giorni di polemiche e tensione politica, il GOIA – Associazione nazionale a difesa del piccolo commercio – rompe il silenzio. In una nota firmata dal presidente nazionale Giancarlo Nardozzi, il gruppo degli ambulanti replica punto per punto alle accuse che hanno seguito l’annullamento della festa di Halloween in via Mensa, a Venaria Reale, e agli scontri verbali avvenuti in Consiglio comunale mercoledì scorso.

Una precisazione che arriva a freddo, ma con toni netti: il GOIA “non è un’associazione che organizza eventi”, sottolinea Nardozzi, “bensì una realtà che tutela da anni i piccoli commercianti e operatori dei mercati, oggi in grande difficoltà”. Il comunicato intende smentire l’immagine, circolata in questi giorni, di un’associazione impegnata più nell’animazione cittadina che nella rappresentanza sindacale. “La festa di Halloween – scrive Nardozzi – sarebbe stata un’occasione gratuita e volontaria di socialità e di lavoro per tutti gli ambulanti coinvolti”.

Il presidente del GOIA parla senza mezzi termini di ostruzionismo politico, puntando il dito contro il consigliere comunale Andrea Accorsi, esponente del gruppo civico Venaria al Centro – La Tua Lista Civica, accusato di aver “agito nei tempi e nei modi tali da non permettere un corretto svolgimento dell’organizzazione”.

Secondo Nardozzi, l’interrogazione presentata da Accorsi – e sostenuta dal presidente di ANVA Confesercenti – avrebbe indotto l’Amministrazione comunale a sospendere l’autorizzazione già concessa, “privando i commercianti di un’importante opportunità di lavoro e di visibilità”.

Nardozzi rincara: “Durante il confronto in Consiglio comunale, Accorsi ha preferito abbandonare il tavolo invece di dialogare con noi. È questa la prova che non c’era alcuna volontà di confronto”. Il tono è amaro e indignato, con una domanda retorica che suona come un’accusa: “Perché tanto interesse nell’ostacolare un’iniziativa a favore dei piccoli operatori?”.

Dietro le parole del GOIA si intravede una battaglia tra modelli di rappresentanza: da una parte, l’associazione di Nardozzi, che si propone come voce diretta degli ambulanti, senza intermediazioni e senza costi; dall’altra, realtà più strutturate come Confesercenti, accusate di gestire “mercati europei” con spese sproporzionate e finalità economiche più che sociali. “Mentre noi sosteniamo gratuitamente gli operatori – scrive Nardozzi – altri propongono eventi con costi elevati e incassi spropositati. Forse qualcuno voleva solo visibilità politica sulla pelle dei lavoratori”.

Il comunicato contiene anche un ringraziamento formale al sindaco Fabio Giulivi e all’assessora al Commercio Monica Federico, per “la disponibilità iniziale” e per aver riconosciuto “l’importanza del piccolo commercio”. Ma è un ringraziamento che suona più come un auspicio: “Speriamo che in futuro prevalgano buon senso e interesse collettivo, non le logiche di parte”, scrive il GOIA. E aggiunge: “Avremmo agito nello stesso modo verso qualsiasi persona, istituzione o partito politico, come sempre abbiamo fatto”.

La vicenda, ormai, ha superato i confini di una semplice disputa amministrativa. Quella che doveva essere una festa di quartiere è diventata un caso politico che divide commercianti, amministratori e consiglieri. Tutto era partito il 12 ottobre, con l’interrogazione di Accorsi e Dei volta a verificare il rispetto del Regolamento comunale sul commercio su aree pubbliche. L’articolo 32 prevede un preavviso di 60 giorni per i mercati straordinari, ma l’evento di Halloween era stato autorizzato in deroga. Dopo le proteste di Confesercenti e le perplessità sollevate in aula, il Comune ha scelto la via più prudente: sospendere tutto.

Il risultato, però, è stato devastante dal punto di vista politico. Gli ambulanti del GOIA hanno percepito l’interrogazione come un attacco diretto. L’irruzione in aula consiliare, con cori e cartelli di protesta, è stato solo l’epilogo visibile di una tensione accumulata da settimane.

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