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Da Volpiano a Palermo, sulle orme di Falcone e Borsellino

Quattro giorni tra Capaci, via D’Amelio e Cinisi per scoprire che la giustizia si costruisce ogni giorno, anche con le proprie scelte.

Da Volpiano a Palermo, sulle orme di Falcone e Borsellino

Si è concluso la sera del 10 ottobre 2025 il viaggio della legalità per le classi terze del tempo prolungato della scuola media Dante Alighieri dell'Istituto Comprensivo di Volpiano, un’esperienza che ha portato i ragazzi nel cuore della Sicilia, là dove la memoria e l’impegno civile si intrecciano con la storia del Paese.

Quattro giorni e tre notti a Palermo: un percorso formativo, ma prima di tutto umano. “I nostri ragazzi – raccontano i docenti accompagnatori – hanno vissuto un’esperienza di consumo critico consapevole, di etica e di educazione civica nel senso più profondo del termine.”

Il viaggio è iniziato da Capaci, luogo simbolo di una ferita collettiva. Al Must23 – Museo Stazione 23 maggio, grazie a un percorso immersivo in realtà virtuale, gli studenti si sono trovati metaforicamente “sull’orlo del cratere” dell’esplosione che il 23 maggio 1992 uccise Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. Nel Giardino della Memoria, i ragazzi hanno poi incontrato Antonio Vassallo Capaci, il fotografo che per primo accorse sul luogo della strage, la cui testimonianza ha lasciato un segno profondo.

Nei giorni successivi, il gruppo ha proseguito il percorso tra i luoghi simbolo dell’antimafia: il No Mafia Memorial, il Tribunale di Palermo e via D’Amelio, dove hanno lasciato un pensiero dedicato a Paolo Borsellino e agli agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Un altro momento significativo si è svolto a Mondello, dove gli studenti hanno incontrato Nicoletta Scimeca, appartenente a una famiglia di commercianti che ha detto “no” al pizzo, scegliendo di ribellarsi alla prepotenza mafiosa. L’ultima tappa è stata Cinisi, a Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, dove la nipote Luisa Impastato ha raccontato la storia del giovane giornalista assassinato nel 1978.

Il gruppo ha poi percorso i celebri “Cento Passi” fino all’ex casa del boss Tano Badalamenti, oggi trasformata in biblioteca e bene confiscato alla mafia.

Ogni visita, ogni voce ascoltata, ha aiutato i ragazzi a comprendere che la legalità non è un concetto astratto, ma un impegno quotidiano, che parte dalle scelte individuali.

“Ognuno di noi – riflettono i docenti – può essere un elemento di cambiamento. Ogni scelta, anche la più piccola, può fare la differenza. E abbiamo tutti il dovere di ribellarci alle ingiustizie che vediamo.”

Il viaggio dei ragazzi dell'IC di Volpiano 

Il viaggio è stato organizzato in collaborazione con l’associazione Addiopizzo e l’agenzia Addiopizzotravel, che promuovono un turismo etico e responsabile: ogni pernottamento, pasto o acquisto è stato effettuato esclusivamente presso esercizi commerciali che aderiscono alla rete “Addiopizzo – pago chi non paga”, sottraendo così risorse al circuito mafioso.

A condividere parte del percorso con studenti e insegnanti sono stati anche il sindaco di Volpiano Giovanni Panichelli e il consigliere Christian Furlini.

"Per la terza volta consecutiva - commenta il sindaco di Volpiano, Giovanni Panichelli è stato un piacere immenso condividere un pezzo di percorso insieme ai docenti e ai ragazzi per un'esperienza educativa e culturale sempre entusiasmante".

Un ringraziamento speciale è stato rivolto a Davide Lanza, guida del gruppo, “per la professionalità, la preparazione e l’affetto dimostrato”, alla dirigente scolastica Stefani Prazzoli e ai docenti Paola Bartoli, Martina Francisco, Gloriana Leone che hanno accompagnato gli studenti in questa esperienza di crescita.

Un viaggio, dunque, che si è trasformato in un percorso di memoria, responsabilità e speranza, perché conoscere è il primo passo per scegliere da che parte stare.

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