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San Giovanni Bosco, impiantata protesi aortica in un uomo con cuore invertito

A Torino un intervento unico al mondo su un paziente con destrocardia e situs inversus totalis

San Giovanni Bosco, impiantata protesi aortica in un uomo con cuore invertito

San Giovanni Bosco, impiantata protesi aortica in un uomo con cuore invertito

Un cuore a destra, un’operazione da record. Al San Giovanni Bosco di Torino i cardiochirurghi hanno impiantato un condotto aortico Konect – un dispositivo avanzato e già assemblato – in un uomo di 75 anni nato con una rarissima anomalia: destrocardia e situs inversus totalis, cioè un cuore e organi disposti in modo speculare rispetto alla norma. Una condizione che colpisce una persona ogni dodicimila e che rende ogni intervento un’impresa di precisione assoluta.

L’operazione, avvenuta il 15 ottobre, è stata definita dal San Giovanni Bosco «il primo intervento al mondo di questo tipo». Il paziente, affetto da stenosi valvolare aortica, aneurisma del seno di Valsalva destro e difetto interventricolare, necessitava di una complessa chirurgia a cuore aperto. Per ridurre al minimo i rischi, l’équipe ha prima simulato l’intervento in 3D, ricostruendo digitalmente cuore, aorta e coronarie grazie alla collaborazione tra la Radiologia diretta da Paolo Vaudano e la Cardiologia di Giacomo Boccuzzi. Il modello tridimensionale è stato elaborato da Alberto Pacielli, permettendo di pianificare ogni fase con millimetrica precisione.

Il cardiochirurgo Matteo Attisani, responsabile della struttura di Cardiochirurgia, ha scelto di utilizzare il nuovo condotto Konect, che integra in un unico dispositivo una protesi valvolare biologica, un tubo vascolare e una cuffia elastica per l’impianto. «Si tratta del primo impianto Konect in Piemonte e del primo al mondo in un paziente con destrocardia e situs inversus totalis», ha sottolineato l’ospedale.

Attisani ha lavorato per sei ore con l’équipe composta da Sergio Trichiolo, Fabrizio Scalini, il cardioanestesista Sabino Mosca, la perfusionista Veronica Milano e la strumentista Laura Roati. L’intervento ha previsto la sostituzione della valvola aortica, della radice e dell’aorta ascendente, con reimpianto delle coronarie secondo la tecnica di Bentall, adattata alla particolare anatomia del paziente e ribattezzata «mirror Bentall», cioè “a specchio”.

«Per eseguire l’intervento ho dovuto invertire la mia posizione abituale al tavolo operatorio, come se lavorassi davanti a uno specchio», racconta Attisani. «La conoscenza dell’anatomia del cuore, resa possibile dal modello tridimensionale virtuale, è stata determinante».

Il paziente è stato estubato poche ore dopo l’intervento e dimesso dalla terapia intensiva già il giorno successivo, grazie alla gestione dell’équipe di Anestesia e Rianimazione diretta da Roberto Balagna.

«Il Piemonte dimostra ancora una volta di essere ai vertici della sanità nazionale e internazionale», commenta l’assessore alla Sanità Federico Riboldi, «capace di affrontare con successo le sfide cliniche più complesse grazie alla competenza delle proprie équipe e all’uso di tecnologie d’avanguardia».

Il direttore generale dell’Asl Città di Torino, Carlo Picco, aggiunge: «Questo straordinario intervento rappresenta un traguardo di grande valore per l’ospedale San Giovanni Bosco e per tutta l’Asl Città di Torino».

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