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31 Ottobre 2025 - 10:49
 
												Scatta una foto al muso dell’aereo e viene lasciato a terra da EasyJet: medico torinese denuncia al compagnia
Un semplice scatto con lo smartphone si è trasformato in un caso che ha fatto il giro d’Italia. Claudio Zanon, oncologo torinese e direttore scientifico di Motore Sanità, racconta di essere stato lasciato a terra all’aeroporto di Malpensa dopo aver fotografato il muso dell’aereo su cui avrebbe dovuto imbarcarsi, un volo EasyJet diretto a Marrakech. La compagnia replica parlando di “comportamento inappropriato” e motivando la decisione con ragioni di sicurezza.
L’episodio risale al 28 ottobre. Zanon si stava imbarcando sul volo EJU3929, quando — come fa ogni giorno un numero incalcolabile di passeggeri — ha deciso di scattare una foto all’aereo. Un gesto apparentemente innocuo, ma che ha innescato una catena di eventi destinata a degenerare. «Mentre raggiungevo il velivolo ho scattato una semplice foto al muso dell’aereo. Un gesto del tutto innocuo, come fanno centinaia di viaggiatori ogni giorno», ha raccontato il medico. «Un addetto alla sicurezza si è avvicinato intimandomi di cancellare la foto. Ho spiegato, con calma, che non avevo violato alcuna norma e che non avevo intenzione di farlo. Poco dopo, però, lo stesso addetto è salito a bordo e mi ha detto che se non avessi cancellato l’immagine non sarei partito. E così è stato».
La vicenda ha assunto toni ancora più paradossali quando, nel frattempo, un passeggero si è sentito male e Zanon, da medico, è intervenuto per prestare i primi soccorsi. «Nonostante l’intervento e le scuse per i toni, il comandante mi ha chiesto di scendere», ha aggiunto. «Un episodio surreale e inaccettabile. Mi è stato impedito di partire senza alcuna motivazione concreta, subendo un trattamento increscioso».

Interpellata, EasyJet ha fornito una versione diversa: «Il nostro personale di terra è formato per gestire ogni situazione e ha valutato che il comportamento del passeggero al gate fosse inappropriato. In casi del genere, anche se rari, agiamo per garantire la sicurezza e il benessere di tutti, e non tolleriamo atteggiamenti abusivi o minacciosi».
Il caso solleva interrogativi sulle procedure di sicurezza aeroportuali e sulla discrezionalità delle compagnie aeree. Fotografare un velivolo in pista, spiegano gli esperti, non è di per sé vietato, ma può diventare oggetto di contestazione se il personale ritiene che la condotta sia in qualche modo ostativa alle operazioni di imbarco.
Zanon, che non ha nascosto la propria amarezza, parla di «un abuso di potere e di buon senso». «Ho solo scattato una foto e mi sono trovato trattato come un trasgressore», ha dichiarato, annunciando di voler presentare un reclamo formale alla compagnia.
Un episodio che apre un dibattito non solo sulle regole, ma sul rapporto sempre più teso tra passeggeri e compagnie low cost, dove un gesto apparentemente banale può trasformarsi in un caso di sicurezza.
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