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Corona Verde, ma quanto ci costi? 2 milioni dalla Regione, ma 300 mila li mette il Comune di Chivasso...

Il Comune celebra il finanziamento regionale ma tace sul cofinanziamento da 313.972 euro

Corona Verde, ma quanto ci costi? 2 milioni dalla Regione, ma 300 mila li mette il Comune di Chivasso...

Corona Verde, ma quanto ci costi? 2 milioni dalla Regione, ma 300 mila li mette il Comune di Chivasso...

Nel suo sito internet il Comune di Chivasso pubblica un comunicato nel quale vanta un successo: è risultato primo a un bando regionale e otterrà dalla Regione un finanziamento di 2.162.455 euro a fondo perduto. Il progetto si chiama “Da ponte a ponte. Infrastrutture verdi per la corona verde di Chivasso”.
Il comunicato spiega che con quel contributo regionale il Comune intende realizzare otto interventi di carattere ambientale. Quali? Non è chiarissimo, perché il comunicato è vago e scritto in politichese, così ne sappiamo più o meno come prima.

Ma soprattutto il comunicato omette un dato importante: per ottenere il finanziamento regionale, il Comune si è impegnato – come prevede il bando – a sborsare un cofinanziamento di 313.972 euro presi dalle casse comunali. Una cifra non indifferente: ci si potrebbe chiedere se a Chivasso non ci sono vere urgenze alle quali provvedere con quei soldi (ricaviamo la cifra dalla delibera di Giunta n. 66 del 27 marzo 2025, che approvava la domanda di finanziamento regionale).
Il Comune ha promesso, nella partecipazione al bando, che impegnerà quei 313.972 euro di soldi propri, cioè nostri, perché la Regione eroga un finanziamento pari a non più del 90% della spesa ed esige che almeno il 10% lo metta il Comune. Che in questo caso ha abbondantemente superato il 10%. Tanto quei soldi basta prenderli dai cassetti del Comune…

Tutto bene? Certo, il progetto “Da ponte a ponte” si propone di riempire di verde la città: un’ottima cosa, e tutti i cittadini saranno giustamente contenti. Ma sarebbe meglio che il Comune desse loro un’informazione completa, e accennasse anche al contributo prelevato dalle loro tasche.

Non è nemmeno la prima volta che il Comune annuncia orgogliosamente le proprie “realizzazioni” e le proprie intenzioni.
Ma le informazioni spiacevoli e preoccupanti dove sono finite? Ad esempio, non sappiamo più nulla del Pfas presente nelle acque sotterranee di Chivasso. Non sappiamo più nulla perché il Comune, dopo aver informato la cittadinanza, non ha più detto niente: i “tavoli tecnici” convocati da Città Metropolitana si sono svolti? Continuano a riunirsi per monitorare la condizione delle acque?
Ai tavoli tecnici era invitato anche SMAT, che attribuiva la presenza del Pfas alle discariche. Chi ha torto e chi ha ragione? In ogni caso, sono stati assunti dei provvedimenti?

A proposito di discariche, una recentissima ordinanza del Comune imponeva alla società di mettersi in regola entro 15 giorni: era stata infatti rilevata la presenza di percolato in quantità superiore al consentito. I 15 giorni sono scaduti l’otto ottobre: che è accaduto dopo? C’è forse nel sito del Comune un comunicato che ci aggiorna sul fatto?

Sempre a proposito di chiare informazioni ai cittadini, che fine ha fatto il Polo logistico al Pichi, che avrebbe dovuto portare tanto lavoro a Chivasso? Scomparso nella nebbia.

Ci siamo chiesti se quei 313.972 euro non sono un po’ troppi. Il Comune non avrebbe potuto presentare un progetto più modesto, meno costoso, fare solo una parte della verdificazione della città, rinviando al futuro il completamento della “Corona verde”? C’era così fretta?
Oppure occorre presentare tutto quel bel progetto e cominciare al più presto i lavori perché fra un anno e mezzo si vota?

C’era così fretta e non ci sono altre urgenze? A proposito di verde, il Comune continua a non mettere all’onor del mondo il campo giochi dei Pogliani. Già, la frazione è piccola e “rende” pochi voti.
A proposito di urgenze, il Comune non trova 50.000 euro per mantenere in vita il dormitorio comunale di via Nino Costa, la cui chiusura è prevista per fine anno.

Si potrebbe continuare: il Comune lesina sui pasti agli alunni delle scuole elementari. Anziché sostenerlo, massacra quel che resta del piccolo commercio…
Ma la “Corona verde” è un bel biglietto da visita da presentare agli elettori nella primavera 2027…
La “Corona verde” si VEDE, tutti la vedono, gli alberi sono alti, mentre le magagne (il Pfas, il percolato, ecc.) non si vedono perché sono sotto terra…

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