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Il vero riconosce il vero: a Mazzè Anna Actis omaggia Michelangelo Pistoletto

L’artista piemontese scrive al maestro biellese parole di luce e riconoscenza, celebrando la Cittadellarte come luogo dove la creatività diventa vita e la bellezza si fa visione condivisa

Il vero riconosce il vero

Il vero riconosce il vero: a Mazzè Anna Actis omaggia Michelangelo Pistoletto

Un dialogo tra due anime affini, unite dal linguaggio universale dell’arte. L’artista Anna Actis ha voluto rendere omaggio al maestro Michelangelo Pistoletto con una lettera di rara intensità, in cui la stima personale si intreccia con l’ammirazione per un percorso artistico che ha trasformato Biella in un centro pulsante di creatività e pensiero contemporaneo.

La missiva, indirizzata all’autore del celebre Terzo Paradiso e fondatore della Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, è un inno alla bellezza, alla visione e all’umanità. «Da tanto tempo seguo con profonda ammirazione il Suo straordinario percorso artistico, che ha dato grande prestigio non solo a Biella, ma all’Italia intera», scrive Actis, ricordando la recente visita alla struttura biellese, definita «un luogo che trasmette energia e meraviglia: un’esplosione di arte, di idee, di bellezza e di vita».

Un omaggio che va oltre la semplice gratitudine. L’artista sottolinea come la Cittadellarte rappresenti «qualcosa di veramente mirabile e raro, un esempio che andrebbe elogiato e custodito». Le sue parole dipingono un ritratto vivido di un luogo dove l’arte non si limita a essere esposta, ma viene vissuta come esperienza collettiva, come forma di educazione e trasformazione sociale.

Anna Actis dedica poi un pensiero speciale all’accoglienza ricevuta durante la sua visita, ringraziando la dottoressa Elisa e lo staff della Fondazione per la gentilezza e la sensibilità dimostrate: «Essendo in carrozzina, ho molto apprezzato la disponibilità e la cortesia di chi mi ha accolto, rendendo la visita comoda e piacevole». E aggiunge: «Un grazie alla giovane guida, garbata e preparata, che ha saputo raccontare con passione le Sue opere, aiutandomi a comprenderle ancora più a fondo».

La lettera è anche una riflessione sul valore educativo dell’arte, su quella capacità di Pistoletto di aprire spazi di dialogo e di formazione per i giovani. «Mi ha colpito la Sua grande visione: la volontà di insegnare ai ragazzi, di trasmettere loro l’amore per l’arte e la forza della creatività. È un dono prezioso, che Le fa davvero onore», scrive Actis. Parole che richiamano il cuore del pensiero pistolettiano, fondato sull’idea dell’arte come motore etico e sociale, capace di generare responsabilità e consapevolezza.

Il testo si chiude con un gesto di affetto e di stima che diventa simbolico: l’invito rivolto al maestro biellese a visitare lo Spazio Culturale Actis di Mazzè, realtà da lei diretta, e la proposta di donargli una sua opera. «Sarei felice e onorata se volesse accettare una mia opera, e lieta di poterLa ospitare nel mio spazio culturale. È un piccolo segno di riconoscenza verso chi ha saputo trasformare l’arte in vita e la vita in arte», conclude la lettera.

Il messaggio che ne emerge è quello di una connessione profonda tra due percorsi artistici che condividono la stessa visione: l’arte come luce, responsabilità e incontro umano. Actis, con la sua sensibilità e il suo impegno, riconosce in Pistoletto non solo un maestro, ma un costruttore di mondi possibili, un artista che ha saputo coniugare etica ed estetica, tradizione e futuro.

Nel suo omaggio si avverte la consapevolezza che la Cittadellarte non è solo un luogo fisico, ma una comunità viva, dove il pensiero si fa azione e la bellezza diventa progetto. Una “città dell’arte”, come la definisce Actis, «animata da un’umanità sincera, dove ogni spazio vibra di creatività».

Il dialogo tra Anna Actis e Michelangelo Pistoletto diventa così un incontro di luce, una testimonianza di come l’arte, quando è autentica, non conosca barriere né confini: solo la volontà di costruire ponti, di generare bellezza e di lasciare tracce che resistano al tempo.

Michelangelo Pistoletto,  artistapittore e scultore italiano

Chi è Michelangelo Pistoletto?

Michelangelo Pistoletto è uno dei più importanti artisti contemporanei italiani e una figura centrale dell’Arte Povera, il movimento nato negli anni Sessanta che rivoluzionò il modo di intendere l’arte, portandola fuori dai musei e dentro la vita quotidiana. Nato a Biella nel 1933, Pistoletto è conosciuto in tutto il mondo per le sue opere che uniscono arte, filosofia e impegno sociale.

La sua carriera comincia negli anni Cinquanta come pittore, ma la svolta arriva con i celebri “Quadri specchianti”: tele in cui l’artista dipinge figure su superfici riflettenti in acciaio inox lucidato o in specchio. In queste opere, lo spettatore diventa parte dell’immagine, trasformando la pittura in un dialogo tra arte e realtà, tra presente e riflessione su se stessi.

Negli anni successivi Pistoletto è tra i fondatori dell’Arte Povera, movimento che valorizza materiali semplici — legno, stracci, pietra, specchi, metallo — per liberare l’arte dal peso del mercato e dell’estetica tradizionale. La sua ricerca, però, va ben oltre: per Pistoletto l’arte deve essere strumento di trasformazione sociale, capace di cambiare i rapporti tra persone, istituzioni e ambiente.

Nel 1998 fonda a Biella la Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, un grande laboratorio internazionale dove artisti, ricercatori e attivisti lavorano insieme per costruire modelli di sviluppo sostenibile attraverso l’arte, l’etica e l’innovazione sociale. È qui che nasce il simbolo del suo pensiero più noto, il “Terzo Paradiso”: una rielaborazione del segno dell’infinito, con tre cerchi che rappresentano natura, artificio e una nuova armonia possibile tra i due.

Oggi Michelangelo Pistoletto è riconosciuto come uno dei maestri dell’arte contemporanea mondiale, con esposizioni nei principali musei internazionali — dal Louvre di Parigi al MoMA di New York — e una costante attività di promozione culturale. La sua opera, fatta di specchi, simboli e azioni collettive, continua a interrogare il rapporto tra individuo e società, arte e vita.

In poche parole, Pistoletto non è solo un artista: è un pensatore della contemporaneità, un uomo che ha fatto dell’arte un progetto di rigenerazione civile e spirituale.

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