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18 Ottobre 2025 - 19:57
Non è bastato il caos giudiziario, le inchieste, le udienze in corso. Ora per l’ASL To4 arriva anche lo scontro sindacale. Dopo giorni di polemica, l’Azienda sanitaria che copre mezzo Piemonte orientale – dal Canavese a Chivasso, da Ciriè a Settimo Torinese – ha diffuso una nota ufficiale per rispondere al Nursing Up, il sindacato degli infermieri che aveva denunciato pubblicamente l’esaurimento dei fondi per il pagamento degli straordinari 2024.
Un’accusa pesante, quella del Nursing Up, arrivata come un colpo di martello su un sistema già in bilico. Nel comunicato diffuso mercoledì 16 ottobre, il segretario regionale Claudio Delli Carri aveva parlato di decisione «inaccettabile e arbitraria», definendo «una violazione contrattuale e giuridica» la sospensione del pagamento delle ore extra già effettuate. «Le prestazioni straordinarie – scriveva il sindacato – sono state erogate, documentate e autorizzate. Bloccarne i pagamenti significa non rispettare i diritti dei lavoratori e minare la tenuta del sistema sanitario».
Il motivo? Secondo la denuncia, l’Azienda avrebbe comunicato alle direzioni interne di non disporre più di risorse sufficienti per coprire le ore di straordinario, legate anche al contenzioso sulla vestizione e svestizione del personale turnista – tempo di lavoro riconosciuto come straordinario da diverse sentenze. Da qui la diffida del sindacato e la richiesta di un intervento immediato dell’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi.
Un atto di accusa durissimo, che l’ASL To4 ha tentato di disinnescare con un comunicato dal tono formale ma rivelatore.
«L’ASL TO4 esprime rammarico per il comportamento di Nursing Up. Infatti, a seguito di sentenze che hanno riconosciuto come ore di straordinario il tempo di vestizione/svestizione del personale turnista, è l’Azienda stessa che ha portato sul tavolo di contrattazione la questione affinché possa essere discussa con tutte le Rappresentanze Sindacali (Organizzazioni Sindacali e la RSU), con le quali sta lavorando in modo serrato e costruttivo per individuare la soluzione più idonea e migliore per i lavoratori. Si precisa che la nota contestata non nega il diritto di riconoscimento delle ore di straordinario prestate, ma ne posticipa cautelativamente il pagamento in attesa di chiarire le partite ancora aperte.»
Tradotto: i soldi non ci sono, ma non è colpa nostra.
Vercellino direttore generale dell'Asl To 4
L’Azienda, nel suo linguaggio amministrativo, sostiene di non aver negato nulla, solo di aver “posticipato cautelativamente” il pagamento. Ma quella parola – posticipato – è diventata l’ennesimo detonatore di rabbia. Perché per chi lavora in corsia, posticipato significa attendere ancora, dopo turni massacranti, ferie saltate e stipendi inchiodati.
Dietro la diatriba sindacale c’è un dato ancora più inquietante: l’Asl To4 ha finito i fondi per gli straordinari a ottobre, quando mancano ancora due mesi alla fine dell’anno. Segno di un bilancio già al limite, di una macchina amministrativa in affanno, incapace di reggere l’ordinario, figuriamoci l’emergenza.
La direzione prova a presentarsi come parte dialogante, ma il messaggio suona come un paradosso: da un lato rivendica il confronto con i sindacati, dall’altro accusa Nursing Up di scorrettezza e “atteggiamento non costruttivo”. Una scelta che, nei fatti, sposta il discorso dalla sostanza alla forma, come se il problema fosse il tono della denuncia e non il contenuto.
Eppure la questione è semplice: gli infermieri hanno lavorato. Quei turni in più, quelle ore di reperibilità, quelle vestizioni iniziate prima dell’orario ufficiale e finite dopo la timbratura, sono straordinari. Lo hanno detto i tribunali, lo sanno i reparti, lo riconosce perfino l’Azienda. Ma i soldi, semplicemente, non arrivano.
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