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17 Ottobre 2025 - 11:56
Torino, lavoratori della raccolta rifiuti in piazza per il contratto: “Trattative ferme, basta rinvii” (immagine di repertorio)
Mattinata di protesta oggi a Torino, dove centinaia di lavoratori del settore igiene ambientale si sono radunati davanti alla Prefettura per chiedere il rinnovo del contratto nazionale, fermo ormai da anni. Il presidio, promosso unitariamente dalle organizzazioni sindacali di categoria, si inserisce nella giornata di mobilitazione nazionale che coinvolge le principali città italiane.
“Contratto, contratto!” è stato lo slogan scandito a gran voce dai manifestanti, che hanno chiesto risposte immediate su una trattativa bloccata da troppo tempo. Una delegazione sindacale è stata ricevuta in Prefettura per illustrare le ragioni della protesta e consegnare un documento con le richieste dei lavoratori.
«Prima di tutto chiediamo che si sblocchi il contratto – spiega Guido Catoggio, segretario generale della Cgil Fp Piemonte –. Nonostante le proposte costruttive dei lavoratori, le trattative non vanno avanti. Chiediamo risposte chiare su quattro punti fondamentali: un rinnovo dignitoso, maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro, il superamento del divario generazionale e la tutela della democrazia nei posti di lavoro, oggi sempre più minacciata».
Immagine di repertorio
Sullo stesso tono le parole di Francesco Tutone, segretario regionale Fit Cisl Piemonte: «Stiamo assistendo a una contrazione dei diritti, a un aumento dei carichi di lavoro e delle malattie professionali, mentre gli stipendi sono fermi a prima del Covid. Mancano investimenti e attenzione da parte della politica, in particolare dei sindaci, che dovrebbero garantire un servizio pubblico essenziale come la raccolta rifiuti. Oggi in piazza ci sono anche tantissimi impiegati, segno di un malessere diffuso. Il tasso di adesione al primo turno ha superato il 95%. Devono cambiare registro, perché questo è solo l’inizio».
Anche la Uiltrasporti Piemonte denuncia una situazione di stallo che penalizza fortemente i lavoratori. «Abbiamo fatto vari incontri, ma senza risultati concreti – sottolinea Orazio Colapietra, segretario generale regionale –. Non si è mai entrati nel merito della nostra piattaforma rivendicativa. Chiediamo di affrontare seriamente ogni punto, dal salario alla sicurezza, fino alla tutela della salute».
Sul tema della sicurezza, i sindacati hanno ribadito che i lavoratori del settore igiene ambientale sono tra i più esposti a rischi fisici e infortuni, spesso costretti a operare in condizioni difficili e con mezzi obsoleti. «Ogni giorno maneggiamo rifiuti, materiali pericolosi e attrezzature pesanti – spiegano alcuni operatori presenti al presidio –. Ci sentiamo invisibili, ma il nostro lavoro è essenziale per la città».
La manifestazione si è conclusa in tarda mattinata, ma le sigle sindacali annunciano nuove mobilitazioni se la situazione non dovesse sbloccarsi a breve. «Il contratto non può più aspettare – ribadiscono –. Dopo anni di promesse e tavoli inconcludenti, i lavoratori meritano risposte e rispetto. È finito il tempo delle attese».
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