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16 Ottobre 2025 - 17:06
Dal Burkina Faso al Canavese: Legamondo compie 30 anni di solidarietà
Trent’anni di viaggi, di mani tese e di progetti concreti nati dal basso. Legamondo, l’associazione di San Maurizio Canavese che da tre decenni lavora per abbattere le disuguaglianze nel mondo e promuovere l’educazione nei Paesi più poveri, celebra il suo anniversario domenica durante la Fiera d’Autunno, con un evento che racchiude la sua storia e il suo spirito: una sfilata di moda solidale in via Matteotti, angolo piazza Statuto, alle 15.30. Sarà un pomeriggio di festa ma anche di memoria e impegno. Gli abiti, realizzati con tessuti africani dai colori intensi e dai motivi tradizionali, rappresentano il simbolo concreto del dialogo tra culture che Legamondo porta avanti da trent’anni. Al termine della sfilata, i capi potranno essere acquistati e il ricavato andrà a finanziare nuovi progetti di cooperazione. Seguirà un aperitivo solidale, prenotabile tramite WhatsApp al numero 349.427.70.89.
Era il 4 ottobre 1995 quando un gruppo di amici sanmauriziesi, rientrato da un viaggio in Burkina Faso, decise di non fermarsi alla semplice esperienza di volontariato, ma di costruire qualcosa di duraturo. «Eravamo tornati da quella terra pieni di domande – ha ricordato il fondatore Guido Barilla – e sentivamo il bisogno di fare di più». Da quell’idea nacque un percorso che nel 2001 si consolidò con la costituzione ufficiale dell’associazione, un passaggio fondamentale per poter accedere ai bandi pubblici e privati e ampliare le possibilità di intervento. Da allora Legamondo ha realizzato decine di progetti in Africa e in Italia, sempre con un approccio pragmatico, rispettoso delle comunità locali e centrato sui bisogni reali delle persone.
Nei trent’anni di attività, il sodalizio ha costruito venti pozzi per l’acqua potabile, inaugurato scuole primarie, sostenuto cooperative agricole e zootecniche e creato centri per bambini denutriti in Burkina Faso e Senegal. Tutto partendo da risorse limitate, ma potenziate dalla solidarietà dei cittadini di San Maurizio e del Canavese, che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno. Tra le iniziative più significative figura il gemellaggio tra San Maurizio Canavese e Koudougou, firmato nel 2006, che ha dato vita a un legame concreto tra le due comunità, fondato su scambi culturali, sostegno reciproco e progetti condivisi.
Oggi, il cuore pulsante delle attività è in Senegal, dove Legamondo sta completando un centro per la trasformazione dei prodotti ortofrutticoli. Il progetto, realizzato in collaborazione con la missione cattolica di Louga e con la Diocesi di Torino, è gestito da una cooperativa di donne e prevede anche la costruzione di un parco giochi e di un centro giovanile. L’obiettivo è duplice: creare lavoro dignitoso e offrire spazi di formazione e socialità ai giovani del territorio.
L’impegno di Legamondo, tuttavia, non si è mai limitato al continente africano. Negli ultimi anni, l’associazione ha portato la propria visione solidale anche a Torino, dove ha avviato progetti educativi per contrastare le disuguaglianze sociali e promuovere la cultura come strumento di emancipazione. Grazie al sostegno della Fondazione CRT e alla collaborazione con la Circoscrizione 6, Legamondo ha dato vita a un’iniziativa straordinaria nel quartiere Barriera di Milano: un corso di violino gratuito per i ragazzi che non avrebbero avuto la possibilità di acquistare lo strumento. Un gesto semplice, ma dal grande valore simbolico, che ha portato la musica classica nelle periferie, permettendo ai giovani di esibirsi e di scoprire la bellezza di Vivaldi, Bach e Mozart.
Quello dei violini è diventato un progetto pilota che l’associazione sogna di replicare in altre aree urbane, con il coinvolgimento di scuole e centri di quartiere. «La musica come strumento di riscatto», è la filosofia che ha guidato anche questa iniziativa: un ponte ideale tra le periferie torinesi e i villaggi africani, uniti dalla stessa voglia di crescere e guardare al futuro. La forza di Legamondo risiede nel suo modello di lavoro: nessun assistenzialismo, ma cooperazione vera, costruita passo dopo passo insieme alle comunità locali. Tutti i progetti sono ideati e gestiti in collaborazione con partner africani, missioni religiose, enti pubblici e associazioni territoriali, in un’ottica di autonomia e autosufficienza.
In tre decenni di attività, il sodalizio sanmauriziese è diventato un punto di riferimento nel panorama del volontariato internazionale piemontese, capace di coniugare interventi concreti con una visione etica e culturale. Ogni euro raccolto viene reinvestito in progetti trasparenti, e i risultati si misurano in vite cambiate, bambini a scuola, donne che lavorano e famiglie che hanno accesso all’acqua. La pandemia non ha fermato l’associazione: anche nei momenti più difficili, i volontari hanno continuato a lavorare, organizzando raccolte fondi online e mantenendo contatti costanti con i referenti africani. Una rete di solidarietà che non conosce confini e che ha dimostrato di saper reagire anche alle sfide globali.
Oggi Legamondo guarda al futuro con lo stesso spirito con cui è nata: impegno civile, concretezza e fiducia nelle persone. I volontari che ne fanno parte non sono semplici benefattori, ma cittadini che credono nel valore del fare insieme. La festa dei trent’anni sarà l’occasione per ringraziare tutti coloro che, nel tempo, hanno contribuito al cammino dell’associazione: dalle famiglie che partecipano agli eventi alle scuole che hanno ospitato incontri di sensibilizzazione, dalle parrocchie ai gruppi giovanili, fino alle istituzioni locali che hanno creduto nel progetto.
Il percorso di Legamondo, dal Burkina Faso a Torino, racconta una storia di coerenza e visione, in cui l’idea di solidarietà non è un gesto episodico ma un impegno quotidiano, radicato nel territorio e capace di generare trasformazioni reali. E se oggi, a trent’anni di distanza, l’associazione continua a scavare pozzi, costruire scuole e far suonare violini nelle periferie, è perché ha saputo mantenere fede al proprio nome: “Legamondo”, cioè legare mondi diversi, unire persone lontane, costruire ponti là dove spesso si alzano muri. Domenica, tra tessuti africani, musica e sorrisi, San Maurizio Canavese festeggerà non solo un anniversario, ma una storia di umanità e perseveranza che continua a dare speranza, da un continente all’altro.
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