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Costume e società
16 Ottobre 2025 - 11:08
Simona Ventura
Era stato annunciato come il grande rilancio del reality più longevo della televisione italiana, una nuova era del Grande Fratello che, sotto la guida di Simona Ventura, avrebbe dovuto riportare il format ai fasti di un tempo. E invece, a sole tre puntate dall’inizio, l’esperimento sembra già in affanno. I dati Auditel della terza puntata parlano chiaro: meno di due milioni di telespettatori, uno dei risultati peggiori nella storia del programma. Una cifra che ha fatto scattare l’allarme ai piani alti di Mediaset, tanto da spingere gli autori a convocare una riunione d’emergenza per analizzare il crollo e valutare contromisure immediate.
Secondo indiscrezioni diffuse dall’esperta di gossip Deianira Marzano, sarebbe già stata programmata una riunione straordinaria nelle prossime ore, alla presenza dei vertici del programma. L’obiettivo: rivedere scelte editoriali, valutare possibili modifiche al cast e introdurre nuove dinamiche capaci di riaccendere l’interesse del pubblico. Per ora, da Cologno Monzese, nessuna conferma ufficiale. Ma l’agitazione è palpabile.
Il debutto di Simona Ventura, accolto con curiosità e rispetto, aveva suscitato un cauto ottimismo. Dopo anni di conduzioni controverse e di eccessi televisivi, l’idea di riportare il Grande Fratello a una dimensione più “umana” e autentica sembrava una scommessa sensata. L’intento era chiaro: meno liti costruite, meno spettacolarizzazione del disagio, più realtà. Ma la strategia si è rivelata un boomerang.
Il pubblico, abituato alle tensioni e ai colpi di scena delle edizioni passate, non sembra apprezzare questa virata “buonista”. I social sono impietosi: i commenti parlano di una trasmissione “piatta”, “senza ritmo”, “noiosa”. Molti utenti rimpiangono il vecchio format, quello che puntava sugli eccessi, le rivalità, i flirt e le esplosioni emotive. La nuova formula, nel tentativo di essere più sobria, ha perso la sua identità.
Un analista televisivo interpellato da alcuni siti specializzati lo ha definito «il paradosso del reality moderno: più cerca autenticità, più diventa prevedibile». E il caso del Grande Fratello 2025 sembra confermare questa tendenza. La scelta di un cast “più vero”, con concorrenti meno noti e storie comuni, ha ridotto l’effetto sorpresa e l’empatia. I partecipanti appaiono troppo ordinari, poco capaci di generare conflitti o legami forti, e le interazioni sembrano limitarsi a dialoghi cortesi o discussioni di poco conto.
Nei corridoi di Mediaset, la preoccupazione cresce. Dopo una campagna promozionale imponente e settimane di interviste incentrate sulla “nuova identità” del programma, il pubblico ha risposto con una freddezza che i dirigenti non si aspettavano. La seconda puntata aveva già segnato un calo netto di share rispetto all’esordio – cinque punti percentuali in meno – ma si sperava in una ripresa. Al contrario, la terza serata ha confermato la tendenza negativa.
Gli inserzionisti cominciano a manifestare inquietudine, i vertici dell’intrattenimento di Canale 5 cercano spiegazioni. L’ipotesi più accreditata è che il pubblico di riferimento del reality, quello delle prime stagioni, si sia in parte spostato verso altre piattaforme e altri linguaggi, mentre le nuove generazioni preferiscono contenuti brevi, immediati e virali, come quelli che circolano su TikTok o Instagram. Il frammento ha sostituito la narrazione lunga, e lo show televisivo, per quanto ancora mediaticamente rilevante, fatica a tenere incollati gli spettatori per ore.
Il problema di fondo, secondo molti, è che il Grande Fratello non ha più un’identità chiara. È intrappolato tra due anime: quella originaria, ruvida e imprevedibile, e quella più controllata e “educata” delle ultime edizioni. Il risultato è un ibrido che non convince né chi amava il caos né chi cercava introspezione.
Nei commenti online, la figura di Simona Ventura divide. C’è chi la difende, apprezzandone la professionalità e la capacità di tenere il ritmo della diretta, e chi invece la considera troppo trattenuta, prigioniera di un copione che non le consente di esprimere appieno la sua energia. “Simona è brava, ma sembra imbrigliata – scrive un utente – come se dovesse recitare un ruolo che non è il suo”.
Il confronto con le edizioni precedenti è inevitabile. Negli anni, il Grande Fratello ha alternato momenti di gloria e crisi, ma raramente aveva conosciuto un calo così netto e precoce. Persino le stagioni più discusse – quelle con personaggi sopra le righe e liti memorabili – avevano mantenuto una base solida di pubblico. Oggi, invece, l’audience scivola via puntata dopo puntata, e la percezione diffusa è quella di un format esausto, privo di scintilla.
La sensazione, tra addetti ai lavori e spettatori, è che il reality abbia perso la capacità di leggere il proprio tempo. L’operazione di restyling voluta da Mediaset, con l’obiettivo di rendere il programma “più vero”, ha finito per privarlo della sua componente principale: l’intrattenimento. Senza ironia, senza tensione e senza eccessi, la Casa più spiata d’Italia rischia di trasformarsi in una vetrina di normalità, priva di appeal televisivo.
Alcune voci parlano già di una possibile svolta editoriale nelle prossime settimane. Si ipotizza l’ingresso di nuovi concorrenti, magari con personalità più forti e storie più controverse, per dare un colpo di scena al racconto. Altri suggeriscono un ritorno parziale alle dinamiche “trash” che un tempo avevano garantito ascolti record: flirt spregiudicati, conflitti verbali e confessionali infuocati. Una mossa che sarebbe in contraddizione con la linea “etica” inaugurata da Ventura, ma che potrebbe rappresentare l’unica ancora di salvezza per uno show in caduta libera.
Un autore vicino alla produzione ha ammesso, in forma anonima: «Il format non è morto, ma ha bisogno di un’anima nuova. Il pubblico non vuole essere educato, vuole essere intrattenuto. Il problema non è Simona, è la direzione che abbiamo scelto: troppo piatta, troppo corretta. E la tv, senza emozioni forti, si spegne».
Intanto, la concorrenza non resta a guardare. Le fiction Rai e le piattaforme streaming continuano a erodere la platea televisiva tradizionale, mentre la fidelizzazione – un tempo punto di forza del Grande Fratello – si sgretola. Il pubblico più giovane, ormai, guarda solo brevi clip sui social, spesso fuori contesto e oggetto di ironia o sarcasmo, più che di reale coinvolgimento.
La crisi del Grande Fratello, però, è anche la crisi di un modello televisivo. Il reality che negli anni Duemila era simbolo di un’epoca – tra voyeurismo e spettacolo – oggi sembra un ospite fuori tempo massimo, prigioniero di un linguaggio che non riesce più a rinnovarsi. E la tentazione, tra i dirigenti, è quella di riaccendere la miccia del sensazionalismo per riconquistare il pubblico perduto.
Per ora, resta una sola certezza: l’emergenza ascolti. Se le prossime puntate non registreranno un’inversione di tendenza, Mediaset dovrà correre ai ripari. Il timore, tra gli autori, è che l’edizione 2025, nata come quella del rilancio, finisca per essere ricordata come il colpo di grazia a un format esausto. Un esperimento di modernità che si è trasformato in un autogol televisivo, e che rischia di chiudere definitivamente un’epoca della tv italiana.
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