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15 Ottobre 2025 - 10:01
Carmagnola rinvia l’accensione dei termosifoni: una scelta per respirare meglio e consumare meno
A Carmagnola si respira un’aria diversa, e non solo in senso figurato. L’amministrazione comunale ha deciso di posticipare al 20 ottobre 2025 l’accensione degli impianti di riscaldamento, rinviando di cinque giorni il calendario ordinario previsto per la zona climatica E. Una misura che unisce buon senso, salute pubblica e sostenibilità, in risposta a un autunno con temperature superiori alla media stagionale e ai recenti superamenti dei livelli di PM10 registrati a livello provinciale.
Una scelta che racconta una città attenta al clima e alle sue conseguenze, ma anche capace di trasformare un dato meteorologico in politica ambientale concreta. La decisione, spiegano dal Comune, nasce dal desiderio di “ridurre i consumi superflui e contenere le emissioni”, in linea con gli obiettivi europei di efficienza energetica.
Le giornate di ottobre stanno regalando ancora ore di tepore e luce, e per questo l’accensione anticipata dei termosifoni sarebbe un gesto tanto inutile quanto dannoso. Ogni giorno di ritardo, sottolineano dall’amministrazione, rappresenta una riduzione delle emissioni di gas serra e di polveri sottili, quelle stesse che, in presenza di alta pressione e scarsa ventilazione, tendono ad accumularsi in pianura. Carmagnola ha scelto dunque la strada della prudenza e della responsabilità, evitando sprechi e offrendo un segnale di sensibilità ambientale in un momento in cui il cambiamento climatico impone nuove abitudini anche nelle case.
L’ordinanza comunale, firmata dal sindaco, stabilisce che gli impianti termici potranno essere accesi solo a partire dal 20 ottobre, nel rispetto delle regole nazionali di esercizio previste dal D.P.R. 74/2013. Restano dunque fermi i limiti di massimo 14 ore di funzionamento giornaliero e la temperatura interna di 19°C, con una tolleranza di due gradi. A tutti i cittadini viene rivolto un invito a un uso responsabile del riscaldamento, per evitare inutili dispersioni e contenere i costi energetici, in una stagione che si annuncia più lunga e instabile del solito.
La normativa nazionale consente ai Comuni una certa flessibilità: i sindaci possono modificare le date di accensione e spegnimento in base alle condizioni meteorologiche o ai livelli di inquinamento. Una possibilità pensata proprio per gestire situazioni anomale, come quelle di questi anni, in cui l’autunno sembra aver perso le sue mezze misure. Carmagnola ha deciso di esercitare questo margine in modo consapevole, bilanciando comfort domestico e salute collettiva.
Non mancano, naturalmente, le esenzioni. L’ordinanza non riguarda ospedali, cliniche, case di cura, strutture protette, asili nido, scuole dell’infanzia, piscine e saune. Restano esclusi anche gli impianti industriali e artigianali che necessitano del riscaldamento per motivi tecnologici o produttivi. Una scelta che permette di tutelare le categorie più fragili e garantire il corretto funzionamento dei servizi essenziali, senza compromettere il principio di fondo: ridurre il superfluo, migliorando la qualità dell’aria.
Il Comune accompagna la decisione con una campagna informativa che punta sull’educazione ambientale e sui comportamenti virtuosi. Tre consigli semplici ma efficaci: regolare i termostati in modo corretto, effettuare la manutenzione periodica degli impianti e arieggiare gli ambienti per pochi minuti, evitando di disperdere calore. Gesti minimi, ma dal grande impatto collettivo, perché ogni grado in meno significa meno gas consumato e meno smog in circolo.
Secondo i dati dell’ARPA Piemonte, l’aria nella provincia di Torino ha mostrato nelle ultime settimane valori di particolato fine (PM10) oltre la soglia consentita, con punte registrate nei centri urbani più trafficati. Il riscaldamento domestico, insieme alla combustione di biomasse e ai mezzi di trasporto, rappresenta una delle principali fonti di inquinamento invernale. Rinviare di pochi giorni l’accensione dei caloriferi, dunque, può davvero contribuire a evitare picchi di smog, specialmente nei periodi in cui l’atmosfera è più stagnante.
Il messaggio che arriva da Carmagnola è chiaro: l’efficienza energetica non è un sacrificio, ma una forma di civiltà. Posticipare l’accensione non significa rinunciare al comfort, ma imparare a usarlo meglio. E in un contesto in cui i cambiamenti climatici alterano il ritmo delle stagioni, la gestione intelligente del calore diventa una necessità, non più un’opzione.
L’Europa chiede da tempo ai governi locali di ridurre i consumi di gas e di investire in tecnologie a basso impatto ambientale. La misura adottata da Carmagnola si inserisce perfettamente in questa cornice, in coerenza con i piani regionali di qualità dell’aria e con la strategia del Green Deal europeo, che mira a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
A rendere significativa la scelta del Comune è anche la dimensione simbolica: l’idea che la sostenibilità passi dai gesti quotidiani. Come regolare il termostato, rinviare di pochi giorni l’accensione o semplicemente spegnere quando non serve. Non servono grandi rivoluzioni, ma coerenza e costanza.
Mentre in molte città del Nord Italia si discute ancora di deroghe e restrizioni, Carmagnola sceglie di anticipare il cambiamento, mettendo in pratica una politica del buon senso che guarda al futuro. Una città che sceglie di respirare meglio, senza rinunciare al benessere domestico, dimostrando che la salute pubblica e la qualità della vita possono davvero camminare insieme.
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