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Morte in culla, in Piemonte oltre 90 bambini ogni anno: ecco cos'è la Sids

La neonata trovata senza vita a Moncalieri riaccende l’allarme sulla sindrome della morte improvvisa del lattante

Neonato

Neonato (foto di repertorio)

La tragedia di una bambina di tre mesi, trovata senza vita nel suo lettino a Moncalieri, riporta drammaticamente l’attenzione sulla Sids, la sindrome della morte improvvisa del lattante, conosciuta anche come “morte in culla”. La piccola, di origini cinesi, è stata scoperta dal padre già priva di conoscenza. Inutili i tentativi di rianimazione, prima da parte del personale del 118 Azienda Zero e poi dei medici dell’ospedale Regina Margherita di Torino, che non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.

La Sids è una delle principali ipotesi al vaglio degli inquirenti e dei medici legali. Si tratta di una causa improvvisa e ancora in gran parte inspiegabile, che colpisce neonati apparentemente sani, spesso nel sonno, e che continua a rappresentare una delle sfide più difficili per la medicina pediatrica.

Ogni anno, in Piemonte, più di 90 bambini perdono la vita a causa di questa sindrome. Dal 2004 al 2020, sono stati registrati 1.610 decessi di bambini di età compresa tra 0 e 2 anni, con un tasso di mortalità complessivo di 2,72 per mille nati vivi. Numeri alti, ma inferiori alla media europea, che nel 2021 si attestava attorno a 3,2 per mille nati vivi.

Un dato significativo emerge anche dal confronto tra le diverse fasce della popolazione: la mortalità risulta più elevata tra i residenti di origine straniera, segno che persistono disuguaglianze legate a fattori socioeconomici, culturali e sanitari.

Dall’analisi dei casi approfonditi, su 1.610 decessi totali si registrano 297 morti da causa definita e non improvvisa, mentre 127 sono classificati come decessi improvvisi e inaspettati (SUID), con un tasso di mortalità specifica di 0,21 per mille nati vivi. Si tratta di un valore che, pur nel suo dramma, si conferma tra i più bassi in Europa e nel mondo.

In Piemonte, le morti improvvise rappresentano la prima causa di decesso nei neonati dopo la prematurità e le malformazioni congenite, confermando quanto sia urgente continuare a investire nella ricerca e nella prevenzione. Nonostante le campagne informative e i protocolli adottati in ambito pediatrico, la Sids rimane un evento imprevedibile e devastante, che colpisce famiglie di ogni contesto sociale.

La comunità scientifica continua a lavorare per individuare i possibili fattori di rischio e migliorare la diagnosi post mortem, mentre le istituzioni sanitarie regionali sottolineano l’importanza di sensibilizzare i genitori sulle corrette pratiche di sonno sicuro: posizionare sempre il neonato sulla schiena, evitare ambienti surriscaldati e non condividere il letto.

La morte della piccola di Moncalieri, che potrebbe essere una delle tante vittime di questa sindrome, è un nuovo, doloroso richiamo a non abbassare la guardia. Dietro ogni numero, c’è una vita spezzata e una famiglia che si ritrova improvvisamente a fare i conti con un dolore senza risposte.

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