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Val di Susa, studio sulla provinciale 201: sicurezza da ripensare e costi oltre il milione di euro

La Città metropolitana presenta soluzioni: marciapiedi, piattaforme rialzate e interventi sul rio Chiapinetto

Val di Susa, studio sulla provinciale 201: sicurezza da ripensare e costi oltre il milione di euro

Val di Susa, studio sulla provinciale 201: sicurezza da ripensare e costi oltre il milione di euro

La via Vignassa di Sant’Antonino di Susa, che nella toponomastica tecnica è la diramazione 1 della provinciale 201, è tornata al centro del dibattito cittadino. Su richiesta dell’amministrazione comunale, i tecnici della Città metropolitana di Torino hanno infatti redatto uno studio di fattibilità per mettere in sicurezza il tratto che collega il paese a Villar Focchiardo, un’arteria stretta, con un marciapiede su un solo lato e un traffico che attraversa il centro abitato senza particolari protezioni per i pedoni.

Lo studio parte da una constatazione che molti residenti conoscono bene: pavimentazione usurata, cordoli sgretolati e marciapiedi ormai deteriorati. A questo si aggiunge l’assenza di protezioni in alcuni tratti, dove i pedoni sono costretti a camminare sul bordo della carreggiata. Il Comune ha posto al centro la necessità di ridurre la velocità dei mezzi e allo stesso tempo garantire un percorso sicuro a chi si sposta a piedi.

Il cuore del progetto riguarda l’incrocio con via Nassiriya e via Codrei, in località Belfiore, dove si immagina una piattaforma stradale rialzata capace di costringere gli automobilisti a rallentare. L’idea è quella di trasformare un punto oggi considerato critico in uno snodo più vivibile, anche grazie a nuovi passaggi pedonali ben illuminati e dotati di percorsi tattili per ipovedenti.

Accanto agli interventi sugli incroci, si ragiona sul rifacimento dei marciapiedi già esistenti, con nuovi cordoli in pietra e una pavimentazione più resistente, e soprattutto sulla realizzazione di tratti oggi assenti, in particolare sul lato sinistro della carreggiata. L’intento è chiaro: permettere a chi abita nelle palazzine del quartiere di raggiungere in sicurezza i servizi e le fermate, senza dover rischiare lungo la carreggiata.

Ma non si tratta solo di pedoni. Lo studio prende in considerazione anche il fosso irriguo che costeggia la strada, già in parte intubato, e il rio Chiapinetto, che richiede lavori di consolidamento delle sponde e una sistemazione della banchina. In prospettiva si parla anche della sostituzione del vecchio dosso, giudicato non conforme agli standard, con una nuova piattaforma più efficace.

Il costo complessivo delle ipotesi supera il milione di euro, con soluzioni che vanno da lavori più contenuti, intorno ai 130 mila euro per un semplice rifacimento del marciapiede, fino a interventi molto più radicali e complessi, capaci di ridisegnare l’intera sezione stradale, con un esborso stimato in oltre 600 mila euro. Una cifra importante per un Comune come Sant’Antonino, ma che rappresenterebbe un salto di qualità per la sicurezza.

La sfida adesso sarà politica e amministrativa: capire quali interventi siano davvero realizzabili nel breve periodo e con quali risorse, senza perdere di vista però la visione d’insieme. Perché via Vignassa non è solo un collegamento tra due paesi, ma un pezzo di paese abitato, frequentato e vissuto ogni giorno. Rendere questo tratto più sicuro significherebbe restituire fiducia ai cittadini, soprattutto ai pedoni e alle famiglie, che chiedono di non sentirsi più vulnerabili lungo una strada che attraversa le loro case.

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