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26 Settembre 2025 - 09:36
Il Generale, l’avvocato e altri personaggi di contorno…
Confessiamo di essere un po’ stanchi, a volte, anzi nauseati. Ma al contrario di un consigliere comunale di Ivrea, che quando sente parlare di Anpi, vomita, e al quale abbiamo già consigliato Biochetasi o Maalox, noi ci ricarichiamo subito quando sentiamo gli improbabili discorsi, i progetti fuori dal mondo, le solite putride sciocchezze.
Questa volta sarebbe un certo Generale che tende ad insidiare la leadership del suo capo, unito ad un avvocato avrebbero gettato le basi, dopo una cena, di un non meglio precisato “progetto decima”. La provocazione balza subito agli occhi: decima starebbe per Decima Mas, il reparto più fascista di tutti, che seminò morte dal Piemonte al Veneto, spregiato persino dal resto dei repubblichini di Salò.
Che ciò avvenga ad Ivrea, Città della Resistenza, che contò più di 50 Partigiani in armi, ed una popolazione intera a sostenerla, è quasi paradossale. Perché ad Ivrea nessuno dimentica la terribile morte del Martire Ferruccio Nazionale, impiccato sulla piazza del Municipio, che ora porta il suo nome, dopo aver subìto le più orrende torture.
Per mano di chi? Proprio dagli sgherri vigliacchi della Decima Mas. La quale, è bene ricordarlo, non furono gli eroi della Marina militare, bensì dei traditori della Patria. Quando giunse l’8 settembre 1943, il loro comandante principe valerio borghese si offrì, con la Flottiglia che comandava, ai tedeschi, prima ancora che nascesse l’R.S.I. Infatti il 14 settembre 1943, si presentava a lui l’ufficiale nazista Max Berninghaus, capitano di fregata e «nazista duro e deciso», ed il Principe accettava di sottoscrivere un patto di Alleanza tra la X Mas ed il Terzo Reich, che stabiliva che la X Mas, con «capo riconosciuto» il comandante borghese, era «alleata delle FF.AA. germaniche, con parità di diritti e doveri». L’accordo diventava esecutivo subito, mettendo la ‘Decima’ a disposizione dell’SS – Obergruppenführer und General der Waffen SS Karl Wolff, insediatosi il 9 settembre nel veronese con la carica di Höchster SS- und polizeiführer in Italien, che di fatto ne poteva stabilire l’utilizzo.
Per l’Obergruppenführer Wolff significava che la Xa Mas era alle sue personali dipendenze e doveva avere l’approvazione di Wolff per ogni azione. Pertanto chi sostiene che la X Mas combatté per la Patria, sta commettendo un grosso errore, perché invece essa fu al servizio dell’occupante nazista nella lotta antipartigiana.
Ora, che un Generale e un avvocato decidano di far riferimento a tale consorteria di criminali, è non solo spregevole, ma denota un totale disprezzo per la democrazia e la Costituzione, che nacque dalla Resistenza, impregnata dal sangue di tantissimi Martiri Partigiani come il nostro Ferruccio.
Perché lo fanno? Per evidente brama di fama, di potere, cercando un consenso tanto provocatorio quanto illusorio.
Ma tant’è… sono tutti della stessa pasta: basta ricordare che alcuni giorni fa, a Pontida (ricordate il rito dell’ampolla con l’acqua del Po?), un altro habituè dello starnazzante circo mediatico che gira attorno alla mitica Padania (territorio peraltro mai esistito), il deputato Vigna, tanto per distinguersi (ah, che cosa non si fa per raccattare qualche voto) ha affermato con solennità di riaffermare i principi antifascisti contenuti nella Carta di Chivasso”. Siamo al teatro dell’assurdo, che manco Jonesco: la Carta di Chivasso, scritta nel 1943 dai federalisti democratici, dai Partigiani tra cui un altro Martire, Émile Chanoux, presa in ostaggio da una banda di nostalgici. D’altra parte, proprio a Pontida, quest’anno, i gazebo della delegazione canavesana sono stati curati da una bionda ex assessora che avrebbe voluto tagliare le mani agli zingari, ricordate?
Se non fosse cosa seria, ci sarebbe da ridere. O provare disgusto, che in questo caso è la stessa cosa.
Mario Beiletti
Anpi di Ivrea e Basso Canavese
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