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Oscar Green 2025, il futuro è nei campi: premiate due giovani imprenditrici a Nole e Frossasco

Ad Albenga l’edizione dedicata all’“Intelligenza naturale” ha incoronato Elisa Troglia Gamba con L’Arte del Latte e Giorgia Aimone con Cascina Granello di Senape. Due storie di radici e innovazione che trasformano l’agricoltura in esperienza, comunità e speranza

Oscar Green 2025, il futuro è nei campi: premiate due giovani imprenditrici a Nole e Frossasco

Elisa Troglia

C’è un filo sottile ma fortissimo che unisce la terra, le mani dei giovani agricoltori e il futuro. È quel filo che quest’anno ha preso il nome di “Intelligenza naturale”, titolo scelto per l’edizione 2025 di Oscar Green, il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa che ogni anno mette in luce le eccellenze dell’agricoltura giovanile. Ad Albenga si è respirata un’atmosfera speciale, fatta di orgoglio, radici e speranza: un palcoscenico che ha dato voce a Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, territori capaci di trasformare il lavoro agricolo in un laboratorio di innovazione e sostenibilità.

Non una passerella di premi qualunque, ma una celebrazione sentita, che ha voluto ricordare come l’agricoltura non sia mai stata un mestiere di retroguardia. Al contrario, per le nuove generazioni è un progetto concreto di futuro. Sul palco, insieme ai giovani, hanno preso la parola i delegati provinciali, tra cui Claudia Roggero, delegata provinciale e regionale dei Giovani Impresa, e i rappresentanti di Coldiretti Torino, con Bruno Mecca Cici e Carlo Loffreda a ribadire il valore di questo appuntamento.

“Intelligenza naturale significa equilibrio tra tecnologia e tradizione” ha ricordato Claudia Roggero, sottolineando che l’agricoltura giovanile è capace di guardare avanti senza recidere le radici. “Le aziende che corrono per l’Oscar Green sono rappresentative di un modello di innovazione sostenibile che affonda nella terra e nelle comunità”.

Concetti ripresi con forza anche dai vertici di Coldiretti Torino. “La vera innovazione – hanno ribadito Bruno Mecca Cici e Carlo Loffreda – non è mai sterile sperimentazione, ma nasce sempre dal legame con la terra. È un processo che richiede nuove tecnologie, apertura ai mercati e idee fresche, ma che non deve mai dimenticare che la nostra forza è custodita nelle radici, nella capacità di trasformare le tradizioni in futuro”.

E in questo scenario due realtà torinesi hanno brillato con menzioni speciali nella categoria Campagna Amica.

A Nole, Elisa Troglia Gamba ha conquistato la giuria con “il gusto autentico della genuinità contadina”. La sua azienda, L’Arte del Latte, non è solo un luogo di produzione casearia, ma un’esperienza sensoriale che restituisce al consumatore l’essenza della campagna. Qui il latte diventa formaggi profumati, yogurt cremosi, gelati dal sapore pieno. Qui l’autenticità si misura nella filiera corta, nella possibilità di acquistare direttamente, riducendo l’impatto ambientale e riscoprendo il contatto diretto con chi produce. E c’è di più: la possibilità di gustare agriaperitivi, di fermarsi a vivere il territorio in modo conviviale, consapevole e sostenibile. Non mancano scelte concrete sul fronte ambientale, come l’impianto fotovoltaico installato per abbattere i consumi energetici: un gesto che racconta di un impegno che non è solo parole ma fatti quotidiani.

Elisa Troglia Gamba

Elisa Troglia Gamba

Elisa Troglia Gamba

frossaco

Giorgia Aimone

Giorgia Aimone

A Frossasco, invece, il riconoscimento è andato a Giorgia Aimone e alla sua Cascina Granello di Senape, premiata per “uno sguardo aperto e sostenibile: una storia da raccontare”. Qui l’agricoltura diventa narrazione, esperienza da condividere, scuola di vita. Ogni giorno la cascina apre le porte a bambini, famiglie e adulti per avvicinarli a un mestiere che troppo spesso resta invisibile, ma che custodisce valori universali. Non è soltanto un agriturismo, ma un vero laboratorio educativo: un luogo dove osservare, comprendere, sperimentare. Dove chi entra non è un semplice ospite, ma un partecipante attivo, chiamato a scoprire il ritmo della natura, la fatica e la bellezza del lavoro agricolo.

Due esperienze diverse, eppure unite dallo stesso spirito: quello di giovani donne che hanno scelto di restare, di credere nella terra e di trasformarla in un motore di comunità e futuro.

Oscar Green 2025 non ha solo consegnato premi: ha lanciato un messaggio chiaro. L’agricoltura giovanile non è una nicchia, ma una delle traiettorie più solide e visionarie per affrontare il domani. È l’esempio di come l’innovazione, quando poggia sulle radici, possa davvero cambiare il mondo.

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