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Nichelino, Maurizio Scandurra: “Vi racconto la mia esperienza alla “Fiera di San Matteo”

Il giornalista radiotelevisivo, anche opinionista de ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’, interviene a favore della ‘Tuccio Costruzioni’, l’azienda clamorosamente esclusa dal Comune come sponsor della kermesse

Nichelino, Maurizio Scandurra: “Vi racconto la mia esperienza alla “Fiera di San Matteo”

Maurizio Scandurra

Le feste patronali sono fatte per unire. Sono un momento di aggregazione, lo specchio della coesione di una comunità. Almeno, così sulla carta. Così è, per lo più. “Così è, se vi pare”, diceva Pirandello. Ma ogni rito, ogni regola ha pur sempre un’eccezione.

E porta il nome del Comune di Nichelino, che alla recente Fiera di San Matteo si è reso, suo malgrado, protagonista di un fatto clamoroso (dopo la già chiacchierata mancata ammissione del cantautore Giuseppe Povia del 2024): l’esclusione di uno sponsor certo dalla kermesse.

La ‘Tuccio Costruzioni’, storica realtà imprenditoriale edile nichelinese attiva attraverso il valzer delle generazioni dal 1960, avrebbe contribuito volentieri e con gioia al sostegno concreto del più importante appuntamento annuale della propria città.

Tuccio Costruzioni sede

Tuccio Costruzioni, sede

Specie, a quanto si ventila in giro, in un anno in cui la raccolta pubblicitaria per il budget complessivo dell’evento sembrerebbe – e il condizionale è sempre d’obbligo – essere stata più risicata rispetto alle precedenti edizioni.

La motivazione? Un presunto contenzioso tra lo sponsorizzato (il Comune) e lo sponsorizzante (l’impresa fondata da Orazio Tuccio, scomparso nel 2012, e fatta crescere sapientemente da suo figlio Rosario: persona incensurata e perbene, onesta e operosa che tutti indistintamente stimano, io per primo, per la serietà personale e professionale che lo contraddistinguono entrambe).

Ho avuto modo di parlare amichevolmente al telefono, nel tardo pomeriggio di un giorno dei primi di settembre 2025, con il Sindaco, Giampiero Tolardo. Colloquio bonario, sereno: nulla da eccepire, ma solo benevolmente cercare di proporgli sic et simpliciter una composizione di quello che è e resta - a tutti gli effetti per chi scrive – uno scivolone evitabilissimo.

Anzi, il Primo Cittadino mi ha riferito di avere rispetto per l’azienda, e in egual misura anche per chi ne porta il nome (leggasi: Rosario Tuccio - il prosecutore, il figlio del Fondatore - di cui riconosce capacità imprenditoriali e umana onestà, al punto da andare tranquillamente persino a berci una birra insieme, come mi ha più volte sottolineato in corso di chiamata. Sono persino stati consiglieri comunali in passate legislature locali). Gli domando gentilmente il motivo del diniego alla sponsorizzazione. Mi dice che l’impresa ha avviato un contenzioso col Comune.

Gli rispondo che non è così, che non esiste vexata quaestio alcuna, e che l’azienda edile ha soltanto dovuto ragionevolmente tutelarsi da alcune dichiarazioni meritevoli di rettifica emerse sul proprio buon nome e di quello dei fondatori, a mezzo stampa locale, nel corso dell’ultima estate. L’avrei fatto anch’io – come penso chiunque -, al posto dei Tuccio, se ingiustamente accusato.

Chiedo ancora al Sindaco se esista eventualmente una legge, un regolamento ufficiale per negare su presupposti che, al momento, appaiono puramente arbitrari, detta sponsorizzazione: mi conferma l’assenza di una norma ufficiale, affermando che si tratta invece di “una regola non scritta”.

Ma c’è di più. Mi suggerisce altresì, nel corso della medesima telefonata, una possibile via d’uscita: far ritirare immediatamente la precisazione inoltrata dagli avvocati della ditta al Comune, e ottenere così il semaforo verde alla sponsorizzazione.

Per quanto ricordi e conosca, le regole non scritte e le opzioni di trattativa, nel diritto della Pubblica Amministrazione, non esistono.

Bene ha fatto la ‘Tuccio Costruzioni’ pertanto a lasciare agli atti quanto formulato dai propri avvocati, trasformando la donazione promessa del valore di circa 15mila euro in una campana votiva destinata a un più ben meritevole, mi sia concesso di poterlo dire nel caso di specie, santuario cattolico piemontese.

Bene ha fatto altresì la ‘Tuccio Costruzioni’ a ricorrere ai camion-vela per promuoversi attorno (e appena fuori) dall’area della Fiera di San Matteo, agendo pubblicitariamente nel rispetto pieno delle norme vigenti.

Autoveicoli speciali noleggiati - fatto a dir poco curioso, significativo e altrettanto parimenti divertente - proprio dalla stessa concessionaria titolata a vendere gli spazi promozionali all’interno del perimetro della Festa! Guareschi avrebbe certamente riso sottobaffo…Don Camillo e Peppone pure.

Preciso ancora che la ‘Tuccio Costruzioni’ è oggettivamente un’Azienda solvibilissima, certificata e al passo con i tempi. Adotta il ‘Modello 231’, presidio di garanzia legale e morale. Applica il Protocollo Antimafia e il Codice Etico. Ed è stata, in passato, partner e contributrice, proprio anche con il medesimo Comune di Nichelino, di rilevanti eventi sportivi di caratura nazionale e internazionale.

Una nota di colore: alla Fiera di San Matteo, il sottoscritto e Rosario Tuccio, mossi da puro e semplice spirito di mecenatismo, hanno tentato di recapitare un mazzo di fiori a Ivana Spagna, non senza fatica, sporgendoglielo frettolosamente in auto dopo le prove, neanche fossimo stati improvvisati paparazzi d’assalto.

Persone dell’entourage della cantante ci hanno riferito di essere stati messi al corrente della nostra (a quanto pare!) non gradita presenza in loco, per via degli articoli di giornale usciti in quei giorni a proposito di questa surreale e sgradita vicenda: in cui la ‘Tuccio Costruzioni’ ha semplicemente esposto fatti e dati oggettivi, a tutela della propria esecrabile onorabilità. Infatti siamo poi rimasti al di fuori dell’area, in rispettosa attesa.

Con Spagna sono amico da oltre 15 anni (lei come il suo personal manager, l’Avvocato Ugo Cerruti noto altresì per aver fatto scoppiare, nel pieno rispetto del diritto certo, il ‘Caso Sanremo’ di cui tanto si parla), essendo stato il curatore della sua biografia e di un libro di fiabe per bambini, gestendone anche l’ufficio stampa in passato.

Un dato rilevante: con l’amico Rosario, ci siamo intrattenuti nel backstage fino a poco prima dell’arrivo della cantante, intrattenendomi anche personalmente in un clima di cordialità a chiacchierare amabilmente del più e del meno anche con l’Assessore di Nichelino Fiodor Luciano Alessandro Verzola.

Poi, inspiegabilmente in prossimità dell’arrivo di Spagna, ci è toccato attendere fuori fiera come degli esuli fino al termine del soundcheck (i più astuti potrebbero dire per ragioni di sicurezza) per consegnarle – letteralmente ‘al volo’ dal finestrino del minivan che la ospitava sul sedile posteriore, ribadisco – l’omaggio floreale, osservati con circospezione dallo Staff della Fiera e dagli uomini della sicurezza come Napoleone a Sant’Elena.

Questo è quello che ricorderò della Fiera di San Matteo 2025. Intelligenti pauca.

Maurizio Scandurra

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