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Carabinieri subacquei esplorano il mare in 3D: cosa stanno cercando?

Carabinieri subacquei: la fotogrammetria 3D che mappa i fondali, tutela la biodiversità e conserva la memoria storica

Carabinieri subacquei

Carabinieri subacquei esplorano il mare in 3D: cosa stanno cercando?

La superficie del mare nasconde segreti che vanno ben oltre la vista: relitti, reperti storici e delicati ecosistemi marini rischiano di scomparire o subire danni irreversibili se non monitorati con cura. In questo contesto, l’attività dei Carabinieri Subacquei si rivela fondamentale, con un approccio sempre più tecnologico e scientifico: attraverso il rilevamento fotogrammetrico in 3D, gli specialisti dell’Arma riescono a mappare e monitorare l’ambiente sommerso con precisione senza precedenti.

La tecnologia utilizzata consente di acquisire immagini ad altissima definizione e di trasformarle in modelli tridimensionali del fondale e di ciò che esso contiene. Questo permette non solo di documentare il patrimonio culturale sommerso, ma anche di valutare la sicurezza della navigazione, identificando relitti potenzialmente pericolosi, contenenti materiali inquinanti o capaci di alterare gli equilibri ambientali. Ogni sito analizzato diventa così un laboratorio a cielo aperto, dove la storia e la natura si intrecciano e dove le informazioni raccolte servono sia alla tutela che alla pianificazione di eventuali interventi.

Non si tratta solo di preservare oggetti o reperti: i relitti sommersi rappresentano anche habitat artificiali per numerose specie marine. Alghe, molluschi e pesci trovano rifugio tra strutture ormai integrate nell’ecosistema, contribuendo alla biodiversità e rafforzando le catene alimentari locali. Grazie alla mappatura tridimensionale, i Carabinieri Subacquei possono studiare questi habitat, valutare la loro salute e capire se l’intervento umano può essere necessario per evitare danni o sfruttare opportunità di conservazione.

Il rilievo fotogrammetrico 3D offre un vantaggio unico rispetto ai metodi tradizionali: oltre a fornire immagini dettagliate, permette di ottenere misurazioni precise e di ricostruire virtualmente i fondali anche in assenza di immersioni dirette future. Questo significa che ogni missione subacquea produce dati duraturi, condivisibili con enti scientifici, università e istituzioni preposte alla tutela ambientale e culturale. In pratica, si crea un archivio digitale del mare che può essere consultato, aggiornato e utilizzato per studi comparativi nel tempo.

L’attività dei Carabinieri Subacquei si inserisce in un quadro più ampio di protezione dei mari italiani. Il Paese, con le sue migliaia di chilometri di costa e un patrimonio storico e naturale di valore inestimabile, necessita di una sorveglianza continua e di strumenti avanzati per garantire la sicurezza della navigazione e la salvaguardia della biodiversità. Gli interventi dei subacquei, combinati con il rilevamento 3D, permettono di anticipare problemi, come la dispersione di materiali inquinanti, e di fornire supporto alle operazioni di pulizia o recupero.

Non meno importante è l’aspetto storico-culturale: ogni relitto fotografato e modellato in 3D rappresenta una finestra sul passato, un frammento di storia che altrimenti rimarrebbe nascosto o rischierebbe di deteriorarsi irreparabilmente. Dai fondali delle coste italiane emergono testimonianze di epoche lontane, antichi scafi e manufatti che raccontano le attività commerciali, militari e quotidiane di popolazioni passate. La tecnologia permette di conservare queste memorie in forma digitale e di renderle accessibili anche a fini educativi e museali, senza compromettere l’integrità fisica dei reperti.

In sintesi, l’operato dei Carabinieri Subacquei con il rilevamento fotogrammetrico in 3D è un esempio perfetto di come tecnologia, tutela ambientale e valorizzazione culturale possano procedere di pari passo. Non si tratta solo di sicurezza, ma di una vera e propria filosofia di protezione: ogni immersione, ogni scatto fotografico e ogni modello tridimensionale contribuiscono a garantire che le meraviglie sommerse del nostro mare siano studiate, valorizzate e protette, per oggi e per le generazioni future.

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