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La “Casa Parto” di Chivasso riapre rinnovata, tra intimità familiare e sicurezza ospedaliera

Un mini-appartamento dentro l’ospedale per le future mamme, ma con un contributo a carico delle coppie

La “Casa Parto” di Chivasso riapre rinnovata, tra intimità familiare e sicurezza ospedaliera

La “Casa Parto” di Chivasso riapre rinnovata, tra intimità familiare e sicurezza ospedaliera (immagine di repertorio)

Un servizio fermo da anni, chiuso con l’arrivo della pandemia, torna oggi a disposizione delle famiglie. L’ASL TO4 ha riaperto la “Casa Parto” dell’ospedale di Chivasso, all’interno del reparto di Ostetricia e Ginecologia diretto da Davide Gallina. La cerimonia di presentazione, a cui hanno preso parte sindaco, vertici sanitari e responsabili del Dipartimento Materno Infantile, segna il ritorno di un progetto che aveva suscitato grande interesse già al momento della sua inaugurazione.

La struttura si presenta come un mini-appartamento arredato ex novo: camera matrimoniale con culla, salotto con spazio giochi per fratelli e sorelle, bagno con doccia e isola neonatale. Tutto è pensato per permettere alla donna di vivere il travaglio in un contesto intimo, mantenendo però la sicurezza garantita da un reparto ospedaliero alle spalle. È proprio questo doppio registro – intimità domestica e presidio sanitario – a rappresentare l’elemento distintivo dell’iniziativa.

Alla base c’è l’impegno delle ostetriche coordinate da Vincenza Chiono, che hanno sostenuto e promosso la rinascita della Casa Parto, arrivando persino a contribuire in parte alle spese di ristrutturazione insieme all’ASL. Una dimostrazione di quanto il progetto sia sentito non solo come servizio, ma come simbolo di un diverso approccio alla nascita, più rispettoso dei tempi e dei bisogni delle famiglie.

Per accedere al servizio, le coppie devono prenotare un bilancio di salute presso la segreteria del reparto. Solo in caso di gravidanza fisiologica sarà possibile usufruire della Casa Parto. Non mancano però costi a carico degli utenti: è richiesto un contributo di 50 euro a notte a persona, che copre vitto e alloggio per madre e accompagnatore. Le somme raccolte serviranno anche a finanziare formazione del personale e nuove attrezzature.

Per rendere il servizio più conosciuto, l’ASL ha organizzato un Open Day sabato 20 settembre, dalle 10 alle 18. Sarà l’occasione per visitare non solo la Casa Parto, ma anche le sale parto tradizionali, quella con vasca per il parto in acqua e la sala operatoria per i cesarei. L’accesso sarà libero, con l’intento di far vedere alle coppie tutto il ventaglio di possibilità disponibili.

La direzione sanitaria ha spiegato che la Casa Parto sarà messa a disposizione non solo delle donne seguite a Chivasso, ma anche di quelle provenienti dagli altri ospedali dell’ASL TO4, Ivrea e Ciriè. L’apertura è estesa anche a coppie di territori limitrofi che desiderino un’esperienza diversa di parto. L’obiettivo dichiarato è quello di offrire un ambiente accogliente senza rinunciare alla sicurezza, puntando a un’umanizzazione del servizio che da tempo rappresenta uno dei temi caldi nella sanità piemontese.

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