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Nuova Rianimazione al Regina Margherita: investimento complessivo di circa 2 milioni e 500mila euro

Inaugurata a Torino la rinnovata Rianimazione dell’ospedale Infantile Regina Margherita, progettata per combinare cure intensive avanzate e ambienti accoglienti per bambini e famiglie, grazie a un investimento di 2,5 milioni di euro

Nuova Rianimazione

Nuova Rianimazione al Regina Margherita: investimento complessivo di circa 2 milioni e 500mila euro

Il terzo piano dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute e della Scienza di Torino ospita da oggi una Rianimazione completamente rinnovata, frutto di un investimento complessivo di circa 2 milioni e 500mila euro, di cui 2 milioni provenienti dai Fondi Arcuri. Il reparto, concepito per coniugare l’alta specializzazione clinica con i principi dell’umanizzazione delle cure, rappresenta un punto di riferimento non solo per il Piemonte, ma per l’intera Italia e per pazienti internazionali.

Il nuovo spazio dispone di dieci posti letto: sei in un unico ambiente e quattro suddivisi in due camere, utilizzabili anche come isolamento per casi particolari. Accanto alle aree operative, sul lato opposto, è stata prevista una zona di accoglienza e ristoro dedicata ai genitori, pensata per ridurre lo stress e rendere più sostenibili i momenti difficili che caratterizzano il ricovero in terapia intensiva pediatrica.

La Rianimazione afferisce all’Anestesia e Rianimazione 5 pediatrica, diretta dalla dottoressa Simona Quaglia, e al Dipartimento di Anestesia, Rianimazione ed Emergenza, guidato dal dottor Maurizio Berardino. Dal punto di vista funzionale rientra nel Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino, diretto dalla professoressa Franca Fagioli. La responsabilità del reparto è affidata al dottor Enrico Bonaveglio, coadiuvato dalla coordinatrice infermieristica dottoressa Ilaria Bergese.

Ogni anno il reparto accoglie oltre 550 bambini provenienti da tutto il Piemonte, dalla Valle d’Aosta e da altre regioni italiane, oltre a pazienti internazionali. Grazie alla presenza di due gruppi medico-infermieristici distinti – uno specializzato in cardiochirurgia e trapianti, l’altro a vocazione più generale – è possibile gestire l’intero spettro di patologie pediatriche, sia mediche sia chirurgiche. Negli ultimi anni, l’aumento della complessità degli interventi chirurgici ha comportato un incremento dei ricoveri post-operatori, rendendo necessarie nuove soluzioni clinico-organizzative per ottimizzare l’assistenza.

All’inaugurazione hanno partecipato personalità politiche e sanitarie di rilievo, tra cui il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’Assessore alla Sanità Federico Riboldi, il Direttore generale della Città della Salute Livio Tranchida, la professoressa Franca Fagioli e il Commissario dell’OIRM Franco Ripa. Cirio e Riboldi hanno sottolineato come la nuova struttura rappresenti «l’impegno della Regione a garantire ai piccoli pazienti e alle loro famiglie un’assistenza completa e di eccellenza».

Il direttore generale Tranchida ha evidenziato come il nuovo reparto esalti sia il percorso diagnostico-terapeutico sia l’umanizzazione degli spazi, assicurando una presa in carico integrale dei bambini. La professoressa Fagioli ha ricordato l’importanza di creare un ambiente vicino alle famiglie nei momenti più critici, mentre Ripa ha posto l’accento sulla qualificazione del sistema pediatrico regionale attraverso l’innovazione tecnologica e la cura del benessere dei piccoli pazienti.

La ristrutturazione della Rianimazione del Regina Margherita non rappresenta solo un traguardo infrastrutturale, ma un vero e proprio modello di eccellenza per la sanità pediatrica: un luogo dove la competenza clinica si fonde con l’attenzione al comfort e al sostegno emotivo di bambini e genitori, confermando Torino come polo di riferimento per la cura dei pazienti più fragili.

Questo progetto segna un passo decisivo verso un approccio che considera la persona a 360°, integrando l’innovazione tecnologica con la dimensione umana della medicina, a beneficio di chi ogni giorno affronta sfide delicate, spesso in condizioni di grande fragilità.

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