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14 Settembre 2025 - 19:08
Poteva essere un confronto politico e invece si è trasformato in una bagarre. Alla Festa dell’Unità di Torino, sabato sera, il ministro della Pubblica Istruzione Paolo Zangrillo, esponente di Forza Italia, è stato invitato a discutere con la vicepresidente del Senato Anna Rossomando (Pd) sul tema dello ius scholae, una materia su cui, come aveva sottolineato lo stesso ministro prima di iniziare, le posizioni dei due partiti non sarebbero così distanti.
Ma la tensione è esplosa quando Zangrillo ha spostato il discorso sulla sicurezza urbana a Torino: “Non dobbiamo rendere impossibile la vita ai cittadini, corso Giulio Cesare è così pericoloso che ho vietato a mia figlia di andarci, l’unica cosa che ha fatto il sindaco Lo Russo per le periferie è stata legalizzare Askatasuna”. A quel punto, dal pubblico – composto in gran parte da simpatizzanti Dem – si sono levati fischi, battibecchi e contestazioni: “E allora CasaPound?”, “cosa fa Piantedosi?”, “siete sempre quelli dell’olio di ricino”.
Il ministro ha replicato senza arretrare, arrivando a rispondere a un “si vergogni” con un secco “si vergogni lei”. Dal Pd sostengono che da persone vicine a Zangrillo sia partito anche un “vaffa” rivolto alla platea.
Ignazio La Russa
Il dibattito, più volte interrotto, è comunque andato avanti fino alla conclusione, ma il ministro ha poi lasciato velocemente l’area scortato dalle forze dell’ordine.
“Ascoltare e discutere è il modo migliore per rafforzare la buona politica – ha dichiarato Zangrillo in una nota –. Purtroppo, durante l’evento, sono stato insultato. È grave che un partito che si definisce democratico usi linguaggi violenti e ostili verso chi ha opinioni diverse. Fischi, insulti e toni duri non hanno nulla a che fare con il confronto civile”. Solidarietà al ministro è arrivata dal presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha parlato di “ennesimo grave episodio di intolleranza nei confronti di chi ha idee politiche diverse”, auspicando che “i linguaggi violenti e ostili lascino spazio al confronto, anche duro ma comunque democratico e rispettoso”.
Sulla stessa linea si sono espressi il deputato e coordinatore piemontese di FdI Fabrizio Comba, e i capigruppo di FI in Parlamento Maurizio Gasparri e Paolo Barelli.
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