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Cronaca

Azienda chiude a Orbassano: 26 licenziamenti e nessuna garanzia di reindustrializzazione

Nel mirino finisce il fondo che aveva rilevato l’azienda nel 2024 con l’obiettivo dichiarato di rilanciarla

Algo Group chiude a Orbassano: 26 licenziamenti e nessuna garanzia di reindustrializzazione, il caso scuote il Torinese

Ventisei posti in meno, oltre la metà della forza lavoro. A Orbassano si spegne il sito di Algo Group, azienda della componentistica auto aftermarket, e il territorio torna a fare i conti con una crisi industriale che morde la filiera dell’automotive. A riaccendere i riflettori è la consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo, che ha presentato un’interrogazione a risposta immediata chiedendo un intervento rapido della Regione.

Algo Group ha deciso di cessare l’attività nel sito di Orbassano, prevedendo il licenziamento di 26 lavoratori, pari a oltre la metà dei dipendenti. Nel mirino finisce il fondo Illimity Sgr, che aveva rilevato l’azienda nel 2024 con l’obiettivo dichiarato di rilanciarla: secondo Pompeo, la scelta di chiudere il sito torinese arriva “senza alcuna garanzia di reindustrializzazione”.

Per la consigliera dem, il caso è emblematico della fragilità della filiera locale: “È una scelta grave, che dimostra ancora una volta quanto sia fragile la filiera produttiva nel nostro territorio e quanto sia urgente un piano regionale per la transizione industriale”. E ancora: “Serve una regia pubblica, serve una visione. Non possiamo continuare a rincorrere le crisi aziendali senza strumenti e senza strategie”. L’appello finale è netto: “La Regione deve attivarsi subito per evitare che Orbassano diventi un deserto industriale”.

Il punto cruciale è l’assenza, ad oggi, di una garanzia di reindustrializzazione per l’area produttiva: senza un progetto chiaro, il rischio è che la chiusura si traduca in posti persi e competenze disperse. Da qui la richiesta di Pompeo di una “regia pubblica” e di un piano regionale per la transizione industriale che: - definisca strumenti rapidi di gestione delle crisi; - mappi gli asset industriali da salvaguardare; - preveda percorsi per il ricollocamento e la riqualificazione dei lavoratori.

Con l’interrogazione depositata, la palla passa alla Giunta regionale: l’urgenza è aprire un tavolo con azienda e parti sociali, verificare ogni margine per congelare i licenziamenti e valutare ipotesi di reindustrializzazione del sito torinese. La tenuta occupazionale e la capacità di dare una prospettiva produttiva a Orbassano saranno il banco di prova della politica industriale regionale, chiamata a dimostrare visione oltre l’emergenza.

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