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09 Settembre 2025 - 15:26
Ivrea, bando cultura 2025: soldi raddoppiati ma non bastano. Tra vincitori, esclusi e progetti tagliati
A Ivrea l’amministrazione comunale ha chiuso la partita del bando 2025 per i contributi culturali, e il risultato è un mix di soddisfazioni, tagli e amare delusioni. La cifra in ballo era 100 mila euro. Un gruzzolo non da poco, considerando che solo lo scorso anno la somma era di circa 40 mila euro: un incremento importante, che però non basta a soddisfare tutti.
Dal bando restano esclusi, perché finanziati con canali a parte, due eventi di punta come “La Grande Invasione” e l’“Open Papyrus Festival”, che continuano a vivere di fondi dedicati e non rientrano nella spartizione generale.
In tutto sono stati presentati 14 progetti da realtà associative, cooperative e imprese sociali. La Commissione giudicatrice – guidata dal dirigente Gilberto Guerriero con la collaborazione di Paola Mantovani ed Elena Caterina Forte – si è riunita per due giorni, il 20 e 21 agosto, e con meticolosa contabilità di punteggi ha prodotto la graduatoria finale.
A uscire trionfante è l’Associazione Culturale Il Timbro, che porta a casa 22.500 euro per il progetto “Ivrea: Classical Music and More”. Subito dietro, con punteggi praticamente identici, la Banda Musicale Città di Ivrea, che riceve 3.600 euro, e Radio Spazio Ivrea, che ottiene 3.780 euro per “Ivrea è… gentile”. Nella lista dei premiati ci sono anche il Forum Democratico del Canavese (3.640 euro), Tecnologia Filosofica APS (quasi 20 mila euro), la cooperativa Zac! (8 mila euro), l’Associazione Lemus (2.400 euro), ICO Impresa Sociale srl (7 mila euro) e l’Associazione Città del Sole (3.381 euro). Non manca poi l’Orchestra Sinfonica Giovanile del Piemonte, che incassa 17.500 euro, e Notabene APS con 4.795 euro.
Ma ecco la nota dolente: l’Associazione Fabrika, con il progetto “Pixel”, avrebbe avuto diritto a 9.100 euro. Peccato che i soldi fossero già finiti. Così si è dovuta accontentare di 3.603,50 euro. Una cifra che obbliga a “rimodulare” l’iniziativa, cioè a ridimensionarla o a inventarsi qualche acrobazia per farla quadrare. E chi invece non ha visto nemmeno un centesimo? Due nomi importanti: Open Art House e la Cittadella della Musica e della Cultura di Ivrea. Entrambe hanno superato i 40 punti, quindi erano considerate idonee, ma non c’era più budget. Tradotto: idonee sì, finanziate no.
La trafila è stata la solita: a giugno la Giunta ha approvato i criteri, a fine giugno il bando, ad agosto la Commissione, a fine agosto la determinazione dirigenziale e il giorno dopo, il 28 agosto, la Giunta guidata dal sindaco Matteo Chiantore ha ratificato tutto con voto unanime. Una macchina perfetta, se non fosse che i fondi si fermano a quota tonda, 100 mila euro, e oltre non si va. Gli atti sono stati pubblicati all’Albo Pretorio e nella sezione “Amministrazione trasparente”. Tutto regolare, certo. Ma per le associazioni escluse la trasparenza non paga le spese dei progetti.
Alla fine, la fotografia è chiara: 14 progetti presentati, 11 finanziati, 1 tagliato a metà, 2 lasciati a bocca asciutta.
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